Delusione di un "anziano"

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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda arbimolisano il gio mar 19, 2015 5:50 pm

Il calcio a 5 è l'unica soluzione.

33 anni sono troppi anche per fare l'assistente
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda offner il ven mar 20, 2015 7:56 am

33 anni sono troppi anche per il calcio a 5... entro i 32 si deve essere al cra e a 35 in serie b. Fare l' assistente non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello :) Per quanto riguarda fare l'osservatore, oltre a dover aspettare altri 5 anni, dove può andare uno che al massimo ha visto la terza? Da nessuna parte! Purtroppo il nostro mondo è iperselettivo, lo sappiamo, e credo che o me ne farò una ragione o sarà meglio dare le dimissioni in quanto mi sento sprecato...E pensare che nella pallavolo o basket si può salire anche dopo i 30 anni e addirittura conosco un ragazzo che è salito dalla b1 alla serie a2 a 41 anni suonati, cominciando la propri"carrriera" a 28 anni,giusto come me. Altri mondi e altri modi di considerare le persone anche per le qualità tecniche e non solo per mere questioni di età.
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda gad il ven mar 20, 2015 8:18 am

Da nessuna parte!

Non è detto......comunque il ruolo di osservatore più che per andare su è fatto per far andare su i ragazzi.....che sono cose diverse.

Altri mondi e altri modi di considerare le persone anche per le qualità tecniche e non solo per mere questioni di età.

Non è vero: l'età per un arbitro di calcio è un fattore fondamentale a differenza di uno di basket (si, si corre ma non come e quanto nel calcio), di pallavolo (basta stare seduti), o anche di rugby (il gioco è lento, si svolge in 20 m e si frammenta continuamente). Questo al di là del discorso della futuribilità propria e dei colleghi. Per quanto uno possa essere allenato ad un certo livello diventa difficile sostenere le gare.
Poi se mi dici che trovi ingiusto che un 28enne non possa arbitrare la prima categoria/promozione mi trovi pienamente d'accordo.
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda offner il ven mar 20, 2015 8:47 am

a livello teorico hai perfettamente ragione sul tipo di sforzo (corsa) effettuata da un arbitro di calcio rispetto a tutti gli altri...ma io atleticamente sto bene (vengo dall' atletica) :) e di birra in corpo ne ho, credimi! Purtroppo in Veneto ci sono tantissimi arbitri e questo non aiuta certo quelli messi nelle mie condizioni! Domenica ho una gara di gip e so già che mi addormenterò in campo :). Senza stimoli non si va da nessuna parte!!!
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda referee-ag il ven mar 20, 2015 8:48 am

Secondo me andrebbe rivisto qualcosa a livello di OTS/CRA. Vero è che per chi ha futuribilità l'età è un aspetto determinante. Ma tutte le gare che gestisce un Comitato Regionale non possono essere arbitrate da arbitri "selezionabili e con futuribilità". In determinati casi (come quello del collega offner che al di là del fisico e dell'età riferisce di riportare medie sempre superiori all'8,50) la soluzione potrebbe essere quella di farlo transitare al CRA e permettergli di dirigere gare più consone alla sua situazione. Non esistono arbitri di 30-35 anni che dirigono prima CTG e Promozione?. Potrebbe benissimo farsi qualche stagione in questo modo per poi intraprendere maggiormente motivato la carriera di O.A.. E secondo me non è detto che anche con le regole attuali non potrebbe farsi. A tutte le regole esistono eccezioni.
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda offner il ven mar 20, 2015 9:51 am

Caro referee-ag hai perfettamente ragione! Le tue parole sono davvero di buon senso e credo che ci siano,in Italia, tanti ragazzi nella mia situazione...Non possiamo certo ambire alle serie A però qualcosa in più dovrebbe essere concesso ai più meritevoli o capaci con regole chiare e requisiti certi. Credo che questo gioverebbe a tutto il sistema calcio oltre alla nostra asssociazione e così la smetteranno di dire "ma perchè mandano te in partite inutili, arbitri bene, e invece spesso nelle partite più difficili mandano degli arbitri troppo giovani?" è una cosa questa che mi fa imbufalire anche se non commento mai per rispetto dei colleghi, ovviamente.
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda arrigo il ven mar 20, 2015 10:12 am

Siamo d'accordo sul concetto che fare l'arbitro di calcio sia, a tutti gli effetti, fare sport ?
Se è così, e io penso che lo sia, proviamo a fare un paragone con altre discipline sportive.
Hai notizia di qualcuno che, iniziando a giocare a calcio a 28 anni, sia andato oltre le categorie di base ?
Conosci sciatori, tennisti, nuotatori che abbiano fatto percorsi nazionali iscrivendosi ad una società dopo i 28 anni ?
Le motivazioni si trovano dentro di sè, essendo consapevoli che certi percorsi sono preclusi. Ci si può divertire ed essere gratificati arbitrando bene anche i giovanissimi.
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda offner il ven mar 20, 2015 10:57 am

arrigo in parte hai ragione. Ma ti rispondo chiedendoti se tu hai mai visto un bravo 20enne calciatore dover fare tutte le categorie dalla terza in su per poi arrivare magari a giocare a buoni livelli...?
Secondo il mio modesto parere a 33 anni si ha la maturità giusta per poter fare bene categorie come la prima o la promozione e credo non sarebbe impossibile trovare il sistema per mandarci qualcuno fuori età...oltre ai risultati e alla preparazione di buoni arbitri per le categorie nazionali, l'associazione potrebbe anche pensare a soddisfare anche questo tipo di esigenza ovviamente senza danneggiare i giovani !
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda aladar il ven mar 20, 2015 11:53 am

arrigo ha scritto:Siamo d'accordo sul concetto che fare l'arbitro di calcio sia, a tutti gli effetti, fare sport ?
Se è così, e io penso che lo sia, proviamo a fare un paragone con altre discipline sportive.
Hai notizia di qualcuno che, iniziando a giocare a calcio a 28 anni, sia andato oltre le categorie di base ?
Conosci sciatori, tennisti, nuotatori che abbiano fatto percorsi nazionali iscrivendosi ad una società dopo i 28 anni ?
Le motivazioni si trovano dentro di sè, essendo consapevoli che certi percorsi sono preclusi. Ci si può divertire ed essere gratificati arbitrando bene anche i giovanissimi.



Non possiamo mettere allo stesso livello uno sport agonistico come quelli che hai citato con l'arbitraggio. L'arbitraggio richiede spesso anche una certa maturità di pensiero e di analisi, grande capacità psicologiche e esperienza. In ultima analisi se é vero che iniziare prima ti favorisce in termini di esperienza sul campo, non é assolutamente detto che una persona che inizi ad arbitrare tardi (o che sia maturata arbitralmente tardi) non possa ambire a categorie anche nazionali senza fare la sua porca figura.
I percorsi ci sono preclusi perché ci vogliono essere preclusi. Se la FIFA sta ragionando sull'abolizione dei limiti di età, proprio perché ad oggi con la giusta preparazione atletica si puo' essere performanti fino a 50 anni e anche oltre direi non vedo perché non lo debba fare l'AIA. Il discorso con i calciatori non regge per un semplice motivo: la competizione. E' ovvio che un giocatore giovane di norma sia più performante atleticamente ed é ovvio che una squadra tenda a ingaggiare giocatori giovani per poter competere con le altre squadre. Nel caso dell'arbitraggio la competizione é solo con noi stessi. In campo dobbiamo competere con la nostra prestazione atletica e non vedo perché, se siamo in grado di reggere per i 90 minuti in modo lucido e preparato, non possiamo ambire a categorie che, oltre a darci esperienza e soddisfazione, ci danno il bagaglio per formare le future classi arbitrali. (non é un caso ma buona parte delgi osservatori a livello sezionale e regionale NON hanno un passato nazionale e quindi in termini di formazione difettano di una parte fondamentale).
Io credo che principalmente la riluttanza a ragionare senza limiti di età é semplicemente dovuta al fatto che, per i dirigenti delle commissioni nazionali, una cosa é aver a che fare con dei ventenni, un'altra con dei 35/40enni. Aggiungo inoltre che il grande vantaggio di dare a un anziano la possiblità di progredire in carriera, ti da la possibiltà di aver a che fare con persone che dovrebbero essere stabilmente inserite nel mondo del lavoro, con una famiglia e quindi che possono organizzare la loro vita arbitrale meglio e con più coscienza rispetto a quello che puo' fare un ragazzo a fine studi e che si affaccia al mondo del lavoro (e che magari si sacrifica per l'AIA ottenendo in cambio un pgno di mosche e una vita lavorativa da inventarsi).
Io mi battero' sempre affinché l'AIA abolisca queste stupide ed inutili barriere anagrafiche che vanno bene solo a creare giovani arbitri insoddisfatti, bruciati e senza alcun attaccamento all'Associazione (e ne ho visti passare tanti negli ultimi anni, promossi o non al CAI oppure che ci sono arrivati vicino, che hanno lasciato l'AIA a 23/24 anni)
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Re: Delusione di un "anziano"

Messaggioda offner il ven mar 20, 2015 1:59 pm

aladar ha scritto:
arrigo ha scritto:Siamo d'accordo sul concetto che fare l'arbitro di calcio sia, a tutti gli effetti, fare sport ?
Se è così, e io penso che lo sia, proviamo a fare un paragone con altre discipline sportive.
Hai notizia di qualcuno che, iniziando a giocare a calcio a 28 anni, sia andato oltre le categorie di base ?
Conosci sciatori, tennisti, nuotatori che abbiano fatto percorsi nazionali iscrivendosi ad una società dopo i 28 anni ?
Le motivazioni si trovano dentro di sè, essendo consapevoli che certi percorsi sono preclusi. Ci si può divertire ed essere gratificati arbitrando bene anche i giovanissimi.



Non possiamo mettere allo stesso livello uno sport agonistico come quelli che hai citato con l'arbitraggio. L'arbitraggio richiede spesso anche una certa maturità di pensiero e di analisi, grande capacità psicologiche e esperienza. In ultima analisi se é vero che iniziare prima ti favorisce in termini di esperienza sul campo, non é assolutamente detto che una persona che inizi ad arbitrare tardi (o che sia maturata arbitralmente tardi) non possa ambire a categorie anche nazionali senza fare la sua porca figura.
I percorsi ci sono preclusi perché ci vogliono essere preclusi. Se la FIFA sta ragionando sull'abolizione dei limiti di età, proprio perché ad oggi con la giusta preparazione atletica si puo' essere performanti fino a 50 anni e anche oltre direi non vedo perché non lo debba fare l'AIA. Il discorso con i calciatori non regge per un semplice motivo: la competizione. E' ovvio che un giocatore giovane di norma sia più performante atleticamente ed é ovvio che una squadra tenda a ingaggiare giocatori giovani per poter competere con le altre squadre. Nel caso dell'arbitraggio la competizione é solo con noi stessi. In campo dobbiamo competere con la nostra prestazione atletica e non vedo perché, se siamo in grado di reggere per i 90 minuti in modo lucido e preparato, non possiamo ambire a categorie che, oltre a darci esperienza e soddisfazione, ci danno il bagaglio per formare le future classi arbitrali. (non é un caso ma buona parte delgi osservatori a livello sezionale e regionale NON hanno un passato nazionale e quindi in termini di formazione difettano di una parte fondamentale).
Io credo che principalmente la riluttanza a ragionare senza limiti di età é semplicemente dovuta al fatto che, per i dirigenti delle commissioni nazionali, una cosa é aver a che fare con dei ventenni, un'altra con dei 35/40enni. Aggiungo inoltre che il grande vantaggio di dare a un anziano la possiblità di progredire in carriera, ti da la possibiltà di aver a che fare con persone che dovrebbero essere stabilmente inserite nel mondo del lavoro, con una famiglia e quindi che possono organizzare la loro vita arbitrale meglio e con più coscienza rispetto a quello che puo' fare un ragazzo a fine studi e che si affaccia al mondo del lavoro (e che magari si sacrifica per l'AIA ottenendo in cambio un pgno di mosche e una vita lavorativa da inventarsi).
Io mi battero' sempre affinché l'AIA abolisca queste stupide ed inutili barriere anagrafiche che vanno bene solo a creare giovani arbitri insoddisfatti, bruciati e senza alcun attaccamento all'Associazione (e ne ho visti passare tanti negli ultimi anni, promossi o non al CAI oppure che ci sono arrivati vicino, che hanno lasciato l'AIA a 23/24 anni)


Standing Ovation!!!Un intervento di grande spessore con argomentazioni che condivido al 100%!!!
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