Luca Marelli ha scritto:Organizzazione, ritmo, schemi, velocità, difesa: insomma, tutto ciò che serve per rendere il calcio un gioco piacevole da vedere. La dimostrazione che Zeman è un allenatore eccezionale punito per aver anticipato i tempi ed aver dichiarato apertamente il proprio rancore verso un mondo che faceva vomitare per tanti motivi.
Qui non sono per nulla d'accordo. Zeman, per altri versi una persona molto corretta, un grande uomo di sport, e un allenatore unico nel suo genere, non è capace di far difendere le sue squadre e il Pescara, come tutte le altre squadre da lui allenate, lo dimostra. Rimane un genio (secondo me) del gioco d'attacco. Ma non ha anticipato i tempi... non vedo nessuno che cerca di imitare il suo gioco volto alla ricerca della vittoria per 4-3. Perché è un gioco che nella massima serie spesso non paga.
Zeman, bontà sua, prova molto rancore ma non per un mondo che faceva vomitare per tanti motivi. Altrimenti lo sentiremmo oggi, tutti i giorni, a parlare del calcioscommesse. Zeman prova rancore solo ed esclusivamente per la società Juventus. E questo totalmente per motivi personali, il "mondo che faceva vomitare" non c'entra nulla nel suo caso.
Zeman viene in Italia grazie anche alla Juventus, quando suo zio Vycpalek, buon amico di Boniperti e che da allenatore aveva già vinto con la Juventus, grazie alla sua fama gli trovò un posto al Palermo, sua vecchia società. Zeman è uno ambizioso, ha in testa di ripetere la carriera dello zio. Vuole la Juve. Si fa la sua gavetta, proprio come lo zio, tra vari club siciliani, e dimostra tutto il suo valore (e i suoi difetti, specialmente in difesa) al Foggia, con il quale fa un grande ciclo. E' l'anno giusto, il 1994. La Juve è a un punto morto, e lui è la scelta giusta per diventare grandi di nuovo: giovane, vincente, con lo zio alle spalle, ha tutto per farcela.
Ma alla Juventus cambiano i piani. L'amico di Vycpalek Boniperti, manager della Juve fino a quel punto, si ritira e al suo posto sale una nuova classe dirigente - la Triade. Questi, che si dimostreranno dei criminali (si può dire? O devono andare in galera per esserlo, Luca?) ma specialmente in Moggi possedevano un'arguzia tecnica indiscutibile, giudicano Zeman inadatto - a mio parere giustamente, le difese bucate non hanno mai vinto nulla - e gli preferiscono un altro giovane, Lippi. L'onta delle onte per Zeman. Qui il boemo comincia a odiare tutto ciò che sarà Triade.
Zeman si trova un posto nella bella Lazio di Cragnotti. E' partita la sfida. Lui è il nipote di Vycpalek, sarà sicuramente in grado di dimostrare come la Juventus si fosse sbagliata! E infatti la sua Lazio gioca bene, fa risultati, fa punti. Ma non vince. Vince la Juve, per quattro lunghi anni in cui conquista tre scudetti su quattro e una Champions' League, arrivando in altre due finali e dimostrando di essere una delle squadre più forti, se non la più forte, al mondo. Tra l'altro, in essa gioca il primo Del Piero, uno che nel '98 se non si fosse infortunato forse avrebbe vinto Champions', Mondiale (Italia unica squadra a resistere 120' contro la Francia campione, senza di lui al 100%) e Pallone d'Oro. Una squadra fortissima. E qui, all'apice della sconfitta professionale, Zeman si lascia andare al livore. Accusa la Juventus di doping.
Partono i processi, mentre la Juventus continua a fare buoni piazzamenti. Le squadre di Zeman vincono dopo essere state lasciate da Zeman (Lazio, Roma), e la Juve riprende a vincere come nulla fosse. I processi si risolvono in un nulla di fatto. E Zeman? Passano gli anni, ma per lui rimane lo smacco professionale, e il livore conseguente. Completamente infondato.
Fine della piccola storia di un uomo, potete verificare il tutto ovviamente. E' strano come la razionalità di molte persone si annebbi quando si tocca il calcio - qui c'è un uomo che da anni e anni diffama una società che ha pagato tutto quello che doveva pagare, ma siccome attacca la Juventus la passa liscia ed è anche considerato un esempio di rettitudine per il solo fatto di "essere stato il primo" a puntare l'indice. Nonostante le sentenze abbiano poi detto il contrario di quello che dice lui.