Diritto di recesso?

[Dode]

Ciao ragazzi, vi spiego una situazione e vi chiedo di conseguenza un parere.
Ho comprato i primi di gennaio un oggetto su ebay da 66 euro. Si trovava anche a qualche euro meno ma questo venditore stimava la consegna dalla Germania in 1-2gg lavorativi (rispetto alla settimana degli altri) con una spedizione dalla dicitura "spedizione economica 11,90 euro".
Il 15 gennaio ho comprato e ricevuto l'oggetto da un'altra parte perchè non avevo notizie del primo acquisto. Contatto il venditore che fa tutto un conto particolare e mi dice di aspettare fino al 26 gennaio prima di allarmarmi...
Il 26 sera apro una segnalazione paypal per oggetto non ricevuto e gli spiego che non ho ancora ricevuto l'oggetto, se è disposto a rimborsarmi in quanto (mi sembra un discorso ragionevole) visti i tempi trascorsi io sto oggetto l'avevo bisogno e mi sono arrangiato diversamente.
Lui mi risponde oggi 28/1 dicendomi che siccome ho fatto segnalazione a paypal lui "ha dovuto" spedirmi un'altro oggetto identico al primo, in data odierna, con codice di spedizione xyz, e che otterro un rimborso solo se, ricevuto l'oggetto, glielo rispedisco indietro.

Ora, la domanda è: nel diritto di recesso la merce viene restituita a spese dell'acquirente. MA PERCHE QUESTO QUI MI HA SPEDITO UN ALTRO OGGETTO D'UFFICIO SENZA CONCORDARE NIENTE CON ME? a me non serve piu a niente... non lo volevo un'altro oggetto, tanto piu che è passato un mese. Non c'è un cavillo a cui appigliarsi per addebitare a lui le spese di restituzione?

[arbitrello2]

non accettare la spedizione e fargliela mandare di ritorno?

[onlyReferee]

Esatto, la soluzione di arbitrello2 mi sembra la più semplice e ragionevole .
A me capitò un caso simile due anni fa circa (sempre con eBay) in cui però l'oggetto che mi era stato spedito (guarda caso sempre dalla Germania) era quello concordato ma dava dei problemi nel funzionamento. In quella circostanza dopo una mia segnalazione al diretto interessato mi fu spedito un altro oggetto uguale al primo senza ulteriori costi. Nemmeno questo secondo oggetto però funzionava correttamente ed allora il venditore, molto gentilmente, ha provveduto a rimborsarmi l'intero costo dell'oggetto con spede di spedizione annesse.
Non so quindi se nel tuo caso, Dode, come nel mio, una segnalazione direttamente al venditore e non a PayPal cambiasse lo stato delle cose...

[gadamer]

Io la vedo un po' diversa:
Messa come la racconti dal punto di vista formale sei nel torto. Dovresti accettare l’oggetto e poi rimandarglielo a tue spese esercitando il diritto di recesso. Presumo che il venditore abbia messo a disposizione le condizioni in maniera corretta, i tedeschi per esperienza so che lo fanno quasi sempre.
L’errore che hai commesso è stato quello di non esercitare con buona ragione il diritto di recesso prima della segnalazione a paypal. Il codice del consumo prevede (art. 64) 10 gg. lavorativi per le vendite on line ed è una normativa comunitaria e si chiudeva lì. Non facendolo hai obbligato il venditore all'adempimento e lo ha fatto: ti ricordo che a quanto scrivi non ti avrebbero mandato un “altro” oggetto ma un oggetto “identico” cosa che rileva e non poco.
Adesso puoi anche non accettare, come ti hanno suggerito, la merce. Ma, se ho ben capito, lo hai pagato e corri più che il rischio la quasi certezza che sia il venditore a aprire un contenzioso dagli esiti incerti nel quale partiresti svantaggiato per il solo fatto che il venditore ha già riscosso e potrebbe prevedibilmente e nell'ipotesi migliore stornarti l’importo decurtato dalle spese di restituzione se non caricarti altri costi. Bisognerebbe conoscere l'intero corpo delle condizioni di vendita inserite nell'inserzione e la loro conformità alle norme.
L’unico appiglio formale a te favorevole potrebbe essere la tardata consegna, sempre che nelle condizioni non fosse prevista una clausola diciamo elastica favorevole al venditore.
Pertanto ripeto il mio consiglio professionale (aggratis) è: accetta e restituisci se in via amichevole non ottieni di meglio.

[Dode]

Io in effetti non ho chiaro dove sia la ragione ed il torto nella vicenda, quindi vi ringrazio per i vostri pareri. Non mi quadra solo perche ne abbiano spedito un altro senza concordarlo.
Quando ho segnalato che non stavo ricevendo nulla e mi han detto che loro fino al 26 gennaio non mi avrebbero dato assistenza, ho comunicato che avrei aspettato ma ho fatto notare che contestualmente lo avrei comprato da un altro perche alla fine il succo della questione è che mi serviva l'oggetto.
Quando il 26 ho detto che non avevo ancora ricevuto nulla, silenzio 2gg e poi comunicazione di avvenuta spedizione. Da un lato capisco anche, pero considerando che a quel punto io non avevo ancora parlato di "rimborso" mi sarei aspettato di concordare qualcosa, prima che trovarmi di fatto di fronte a un'altra spedizione.

[psycobeast]

Ma guarda che il rimborso non te lo deve dare lui, ti rimborsa direttamente paypal quindi non credere alle sue "minacce".

[gadamer]

No psycobest in questo caso no. Il venditore ha adempiuto e inviato l'oggetto. Dode ha presentato reclamo per merce non ricevuta, il venditore ha 7 giorni per rispondere e/o provvedere all'invio. Solo se non lo avesse fatto si poteva attivare la procedura di controversia.
Paypal esaminava e se valutava esistessero le condizioni rimborsava.
La questione ruota attorno alla natura dell'oggetto: se è "unico" il venditore diviene inadempiente (es: un quadro o spesso un capo d'abbigliamento) e il contratto è annullabile con susseguente controversia. Se invece è un oggetto diciamo "seriale" quali le robe tecnologiche o altro il venditore è adempiente sia pure in ritardo.
Poi bisognerebbe conoscere il testo esatto delle mail per capire se esse o una di esse possa configurarsi come oggettiva espressione di volontà di recesso ma questo è un altro discorso.

[Rado il Figo]

Ma in una contrattazione del genere (italiano con tedesco a mezzo e-bay di cui ignoro la sede) si applica la normativa italiana?

[gadamer]

La normativa italiana è armonizzata con le direttive europee (al pari di quella tedesca). Le direttive europee sono leggermente meno favorevoli per il consumatore (7 gg anziché 10 per il diritto di recesso per esempio) chiaramente perché stabiliscono una soglia minima derogabile in meglio per la parte debole (consumatore) da parte degli stati. Ma non è illogico sostenere -dal punto di vista del diritto- che chi vende in un paese debba adeguarsi alla normativa vigente nel paese stesso.
Peraltro, "en passant", la normativa tedesca prevede un tempo ancora maggiore per l'esercizio del diritto di recesso: 2 settimane.
Comunque e lo ripeto è determinante, oltreché obbligatorio, che nell'offerta del bene siano specificate tutte le condizioni, costi ecc.(e dette condizioni non possono derogare dalle direttive europee) ed a quelle le parti hanno l'obbligo di attenersi.
Personalmente ho trattato due casi di venditori inadempienti via internet: uno dalla Germania meno grave, volevano vendere quello che faceva comodo a loro ma non all'acquirente, (e sì pure loro hanno i furbastri) ed è stata sufficiente una lettera per ottenere quasi subito il rimborso.
Il secondo su Ebay Italia: potete immaginare, merce pagata e venditore sparito e muffa sui faldoni.