da Luca Marelli il mar lug 03, 2012 6:33 pm
Inde, fondamentalmente sono d'accordo con te e, dato che non è mio costume quello di passare per il verginello che non sono, ammetto serenamente che, in qualche occasione, ho esagerato nelle risposte ad alcuni attacchi personali.
A processo concluso le scuse a Foderi non solo sarebbero eleganti ma sono doverose (per esempio).
Con admin ho discusso in modo animato ma, tutto sommato, non posso che essere d'accordo quando cerca di limitare le discussioni al campo della correttezza, tagliando tutto ciò che decade verso la critica alla persona, travalicando il diritto sacrosanto alla critica delle idee (che possono essere valide o meno).
Per quanto concerne i quadri di fine stagione ci sono una serie di porcate (e non ho alcuna paura a definirle tali perchè è una mia opinione basata su fatti concreti) che rendono il quadro generale fosco, buio e fonte di recriminazioni.
Ci sono SENZA ALCUN DUBBIO tanti ragazzi che si sono fatti un mazzo colossale e che hanno giustamente ottenuto il riconoscimento ai propri sforzi. Purtroppo alcune decisioni sono annunciate sulla base di elementi che non hanno nulla a che fare con il campo e questo è chiaro a tutti.
Il problema si riconduce sempre e solo al punto focale su cui bisogna intervenire per rendere l'AIA un'associazione inattaccabile: la trasparenza!
Fin quando avrò vita mi batterò affinchè l'AIA diventi un'associazione di persone che possono competere tra di loro in assoluta serenità, con la certezza che, alla fine dell'anno, verrà premiato chi ha meritato e non chi ha avuto un occhio di riguardo. Perchè la promozione di Pairetto (per fare un esempio) non è tanto un riconoscimento immeritato ma una punizione ingiustificabile per chi è arrivato sesto in graduatoria che si è fatto un mazzo colossale e si vede sopravanzato da un arbitro a cui auguro ogni bene ma che non meritava (almeno quest'anno) la promozione.
Fin quando i premi della presidenza (una delle tante orribili iniziative che hanno cancellato parte di 100 anni di storia per identificare i riconoscimenti in un premio assegnato da Nicchi) saranno immotivati e verranno assegnati "ad capocchiam", fin quando non sapremo una graduatoria parziale e finale, fin quando avremo osservatori che hanno il terrore di assegnare i voti adeguati al campo, fin quando non ci saranno regole chiare sul numero di OA ed OT che debbono visionare gli associati nelle categorie nazionali, fin quando non sarà consentito A TUTTI di poter esprimere la propria opinione, fino a quando non verrà resa democratica l'associazione sarà sempre così.
Lo scrivo chiaramente: se domani Nicchi rendesse trasparente l'AIA, se la finisse di attaccare tutti coloro che non la pensano come lui, se smettesse di occuparsi della CAN e si interessasse della base, se la piantasse di viaggiare come un rappresentante di pentole e cominciasse a concretizzare il suo programma... insomma, se cominciasse a fare il presidente dell'AIA e non il dittatore, per quanto mi concerne potrebbe anche rimanere a capo dell'AIA.