AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

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AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda referee-ag il mer feb 18, 2015 12:19 pm

Premetto che non ho trovato sul sito argomenti simili e prendo spunto dalla lettera di un responsabile del settore giovanile di una società dilettantistica piemontese (pubblicata sul topic "Atletico Torino-Pinerolo Giovanissimi", alla quale ho risposto scrivendo un po' come la penso, ed al quale rimando per aggiornarvi....).
Ora sto qui ad aprire una discussione sulla questione. Per sapere come la pensano i colleghi arbitri e se si potrebbe davvero fare qualcosa a livello istituzionale per sensibilizzare maggiormente la FIGC sulle nostre reali aspettative. Intendo far qualcosa di serio per aumentare il livello di cultura sportiva (per esempio coinvolgere le scuole oppure anche le società di calcio), accrescere il nostro "peso" in ambito CONI (per esempio creare una Federazione sportiva arbitrale e non una semplice associazione), aumentare seriamente le pene per ridurre la violenza, ecc...
Spero in un proficuo dibattito e nella libertà di pensiero di ognuno di noi.
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda fischiettoblu il mer feb 18, 2015 9:53 pm

Autonoma quando vuole decidere i Dirigenti e "serva" quando gli tagliano i soldi
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda donmario il gio feb 19, 2015 10:15 am

nicchiana quando decide i dirigenti, pecorella con i forti .... :lol: :lol: :lol:
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda gadamer il gio feb 19, 2015 10:53 am

accrescere il nostro "peso" in ambito CONI (per esempio creare una Federazione sportiva arbitrale e non una semplice associazione)

Una Federazione (lo dice il nome) raggruppa soggetti diversi accomunati da un fine comune. Quindi la strada pare impercorribile. Ma soprattutto, al di là della ragione sociale e del suo nome, lo scoglio è quello dell'autonomia finanziaria senza la quale ogni prospettiva d'indipendenza è utopica.
Per raggiungere questo scopo vedo un'unica possibilità: il professionismo, quello vero.
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda referee-ag il gio feb 19, 2015 12:00 pm

Scusa gadamer ma cosa intendi per professionismo quello vero? Già il Presidente aia, i designatori e tutti gli arbitri della CAN a e can b non sono stra-pagati?
Il problema si dovrebbe porre a partire dalle basi (le sezioni) magari guidate da un Presidente (o comunque da un qualcuno che inizia a prospettare qualcosa di diverso). sarebbe importante già parlarne perchè a me pare che tutto è statico e placido come l'acqua di un lago.
Coinvolgendo degli sponsor (tecnici e non) pensi che sarebbe impossibile giungere ad un autonomia? Considera che una volta autonomi si può chiedere un "compenso" alle leghe pari o più di quello che oggi la federazione versa per le prestazioni arbitrali.
Voglio dire che non mi sembra un'utopia. Basterebbe inizialmente la voglia di parlarne, o no?
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda gad il gio feb 19, 2015 12:55 pm

Considera che una volta autonomi si può chiedere un "compenso" alle leghe pari o più di quello che oggi la federazione versa per le prestazioni arbitrali.
Voglio dire che non mi sembra un'utopia. Basterebbe inizialmente la voglia di parlarne, o no?

Ma l'obiettivo qual'é? Aumentare i rimborsi spese? Poi non capisco perchè se oggi la federazione ha tot euro da scucire per gli arbitri se un domani diventiamo indipendenti questa disponibilità debba aumentare.
L'AIA è una realtà (associativa) di servizio che ha senso che sia autonoma ma non che sia indipendente: essere autonomi vuol dire essere liberi di scegliere cosa fare e cosa no; essere indipendenti significa essere una cosa a parte e indossare una maglia diversa.....è come lavorare "a partita iva" o come impiegati.
Fermo restando che se ci "squadriamo" dalla FIGC dove ci reinquandriamo all'interno del CONI?
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda kkk il gio feb 19, 2015 8:54 pm

Il problema è che facciamo parte dell'azienda calcio che è variegata. Ci sono Presidenti di Società che ci mettono soldi propri in modo direttamente proporzionale alla categoria; giocatori che fanno altrettanto nel chiederli, come per altro gli allenatori; arbitri che invece secondo le categorie si ritrovano i rimborsi... Anche capendo che ciò, prima o poi e per tutti, diventi un lavoro di contenuta durata per cui si debba "compensare", perché non equilibrare la faccenda dandole regole precise?
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda gadamer il gio feb 19, 2015 11:35 pm

Fermo restando che se ci "squadriamo" dalla FIGC dove ci reinquandriamo all'interno del CONI?


Non dico certo di uscire dalla FIGC ma di restarci come associazione (o società se si preferisce) che fornisce un servizio ben preciso e che, per questo servizio bypassa la FIGC stipulando contratti direttamente con le leghe e, perché no, di sfruttamento d’immagine se si è capaci a costruirsene una che spicchi: erogazione di un servizio in cambio di una remunerazione. Chiaro che non può essere un passo unilaterale dall’oggi al domani e abbisogna di studio, preparazione e negoziazione. E’ una prospettiva e la si può vedere con favore o meno, esistono buone ragioni per le due posizioni. Se si punta però a un’autonomia reale e non solo sulla carta (e ripeto possono esserci anche controindicazioni), se questo è l’obiettivo non vedo altra strada, il resto sarà solo un appello alle buone disposizioni e volontà delle gerarchie.
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda Observer il ven feb 20, 2015 12:18 am

Premesso che non capisco molto bene, di primo acchito… la connessione tra “aumentare la cultura sportiva” (cosa che peraltro nei limiti delle nostre possibilità già facciamo … io sono andato spesso in scuole della mia regione a tenere lezioni sul regolamento a alunni di superiori ed ai corsi allenatori) e “accrescere il nostro peso in ambito CONI” perché a me sembrano due obbiettivi che se si vuole possono anche sembrare condivisibili, ma distinti e distanti l’uno dall’altro, io credo che per fornire risposta alla seconda tua aspettativa occorre guardare l’articolo 1 del nostro regolamento associativo.

Esso recita:

Art.1 Natura e funzione

1. L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) è l’associazione che, all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), riunisce obbligatoriamente tutti gli arbitri italiani che, senza alcun vincolo di subordinazione, prestano la loro attività di ufficiali di gara nelle competizioni della FIGC e degli organismi internazionali cui aderisce la Federazione stessa.


Leggendo questo stralcio, si comprende chiaramente che tutti gli Arbitri di calcio che arbitrano gare della FIGC, della UEFA e della FIFA (federazioni alle quali aderisce la FIGC) sono obbligatoriamente associati AIA.

Poi l’AIA è un’associazione, e che tale Associazione è interna alla FIGC. Mi pare che in tale scenario, fino a quando non cambiamo il regolamento associativo, questa cosa non si può fare, perché noi restiamo una emanazione di servizio interno alla FIGC. Tanto vero è che il concetto è ripreso sotto:

2. L’AIA provvede direttamente al reclutamento, alla formazione, all’inquadramento ed all’impiego degli arbitri, assicurando condizioni di parità nell’accesso all’attività arbitrale.

3. L’AIA è organizzata con autonomia operativa e amministrativa che può esercitare anche tramite le proprie articolazioni ed espleta la gestione delegatale dalla FIGC nel rispetto dello Statuto e delle norme federali. Le risorse finanziarie dell’AIA sono rappresentate dai contributi federali, da quelli degli associati e da introiti provenienti da terzi, anche in conseguenza di accordi commerciali per lo sfruttamento del diritto della propria immagine e di quella dei propri associati. In ogni caso, La FIGC agevola l’AIA e le sue articolazioni territoriali nel reperimento di risorse finanziarie e contributi finalizzati al sostegno e sviluppo dell’attività associativa, nonché alla innovazione tecnologica, con vincolo di destinazione ed assegnazione immediata all’AIA.


Qui si dice una cosa importante: l’AIA opera una gestione DELEGATA dalla FIGC. Quindi non c’è autonomia completa e complessiva dell’AIA, ma solo operativa ed amministrativa.

4. L’AIA, nella tenuta della contabilità e nella attività gestionale delegata, osserva le norme e le direttive federali e fornisce alla FIGC idoneo rendiconto periodico. La contabilità dell’AIA confluisce nel bilancio preventivo e consuntivo annuale della FIGC.


E qui, se non fosse chiaro, si ribadisce il concetto. L’AIA opera osservando le direttive FIGC e le fornisce un rendiconto periodico.

Ogni velleità di autonomia … per questo … allo stato dei fatti appare irreale. Se Ci va bene così è, e se non ci va bene ce lo dobbiamo fare andare bene ugualmente. Temo.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.

(O. Wilde)
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Re: AIA: Veramente autonoma o sempre "serva" della FIGC?

Messaggioda referee-ag il ven feb 20, 2015 9:08 am

Observer, ovvio che guardando al regolamento associativo attuale esistono queste limitazioni. La proposta-ragionamento è proprio di riscrivere un nuovo regolamento e "svincolarci" da questo capestro. Io non dico di uscire dalla FIGC, ma di cercare di avere un ruolo diverso, A voi non sembra che rispetto all'importanza sociale del calcio (non parlo solo di quello professionistico) ed alle risorse che vi girano intorno (qui sì soprattutto in quello professionistico - ma non solo), l'AIA sia considerata appena come una ruota di scorta? In realtà senza la nostra opera (intesa in senso lato, quindi tutta l'attività svolta per "formare" un arbitro che poi arrivi a saper ben dirigere la finale dei mondiali), il movimento calcistico non potrebbe esistere come tale.
Quando vediamo come ci trattano (e non parlo solo dei tagli sui rimborsi arbitrali, già ridicoli da anni) ma anche e soprattutto quando leggo storie come quella accaduta in Piemonte nella gara giovanissimi che ho citato sopra, non vi verrebbe voglia di mandare a quel paese tutto il sistema?. Ahh certo.... poi c'è la passione..... E' qui che la prendiamo nel c.... la nostra passione è sfruttata bene da pochi eletti che arrivano nella stanza dei bottoni, che nella vita sociale sono dei falliti (o quasi) e che si realizzano nella nostra associazione. Poi se spaccano il naso ad un ragazzino di 16 anni per una gara giovanissimi, ed il responsanbile prende tre anni di squalifica, è tutto normale. Ma dai!!! :( :grr
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