Premesso che non capisco molto bene, di primo acchito… la connessione tra “aumentare la cultura sportiva” (cosa che peraltro nei limiti delle nostre possibilità già facciamo … io sono andato spesso in scuole della mia regione a tenere lezioni sul regolamento a alunni di superiori ed ai corsi allenatori) e “accrescere il nostro peso in ambito CONI” perché a me sembrano due obbiettivi che se si vuole possono anche sembrare condivisibili, ma distinti e distanti l’uno dall’altro, io credo che per fornire risposta alla seconda tua aspettativa occorre guardare l’articolo 1 del nostro regolamento associativo.
Esso recita:
Art.1 Natura e funzione
1. L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) è l’associazione che, all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), riunisce obbligatoriamente tutti gli arbitri italiani che, senza alcun vincolo di subordinazione, prestano la loro attività di ufficiali di gara nelle competizioni della FIGC e degli organismi internazionali cui aderisce la Federazione stessa.
Leggendo questo stralcio, si comprende chiaramente che tutti gli Arbitri di calcio che arbitrano gare della FIGC, della UEFA e della FIFA (federazioni alle quali aderisce la FIGC) sono obbligatoriamente associati AIA.
Poi l’AIA è un’associazione, e che tale Associazione è interna alla FIGC. Mi pare che in tale scenario, fino a quando non cambiamo il regolamento associativo, questa cosa non si può fare, perché noi restiamo una emanazione di servizio interno alla FIGC. Tanto vero è che il concetto è ripreso sotto:
2. L’AIA provvede direttamente al reclutamento, alla formazione, all’inquadramento ed all’impiego degli arbitri, assicurando condizioni di parità nell’accesso all’attività arbitrale.
3. L’AIA è organizzata con autonomia operativa e amministrativa che può esercitare anche tramite le proprie articolazioni ed espleta la gestione delegatale dalla FIGC nel rispetto dello Statuto e delle norme federali. Le risorse finanziarie dell’AIA sono rappresentate dai contributi federali, da quelli degli associati e da introiti provenienti da terzi, anche in conseguenza di accordi commerciali per lo sfruttamento del diritto della propria immagine e di quella dei propri associati. In ogni caso, La FIGC agevola l’AIA e le sue articolazioni territoriali nel reperimento di risorse finanziarie e contributi finalizzati al sostegno e sviluppo dell’attività associativa, nonché alla innovazione tecnologica, con vincolo di destinazione ed assegnazione immediata all’AIA.
Qui si dice una cosa importante: l’AIA opera una gestione DELEGATA dalla FIGC. Quindi non c’è autonomia completa e complessiva dell’AIA, ma solo operativa ed amministrativa.
4. L’AIA, nella tenuta della contabilità e nella attività gestionale delegata, osserva le norme e le direttive federali e fornisce alla FIGC idoneo rendiconto periodico. La contabilità dell’AIA confluisce nel bilancio preventivo e consuntivo annuale della FIGC.
E qui, se non fosse chiaro, si ribadisce il concetto. L’AIA opera osservando le direttive FIGC e le fornisce un rendiconto periodico.
Ogni velleità di autonomia … per questo … allo stato dei fatti appare irreale. Se Ci va bene così è, e se non ci va bene ce lo dobbiamo fare andare bene ugualmente. Temo.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)