Io me lo ricordo in campo...Italia-Brasile 3-2

[emiro1965]

Bella intervista, comparsa sulla Stampa nel 2018, ad Abraham Klein arbitro di quella partita memorabile. Bello l'aneddoto che ha raccontato sulla eventuale ripetizione della finale , non ve lo dico ,ve lo lascio leggere

https://www.lastampa.it/sport/calcio/20 ... .34030766/

Spesso ci scordiamo che anche gli arbitri sono esseri umani. Incontrando Abraham Klein e lasciandosi travolgere dai suoi racconti però, ci si accorge quali emozioni attraversino la mente e il cuore di un direttore di gara che ha il privilegio e la responsabilità di ergersi a giudice di un incontro che rappresenta un pezzo di storia del calcio. Il fischietto israeliano è associato alla storica vittoria dell’Italia contro il Brasile del 5 luglio 1982, vinto dagli Azzurri per 3-2 grazie alla tripletta di Paolo Rossi, che poi avrebbe trascinato l’Italia al trionfo nell’apoteosi del Bernabeu contro quella che ai tempi era nota come Germania Ovest. «Pablito» campeggia anche nella copertina del libro scritto da Klein: «The Referee’s Referee».

Oggi abbiamo incontrato l’ottantaquattrenne arbitro presso l’esposizione temporanea del Fifa World Football Museum, allestita nella via centrale di Mosca, Nuova Arbat. Tra i tanti cimeli, anche quelli di Klein, come ad esempio la divisa indossata durante Italia-Brasile e uno dei cartellini gialli utilizzati nel Mondiale seguente su cui, piccola curiosità, Klein annotava tutti i nomi dei giocatori, cerchiandoli in caso di ammonizione.

Abraham Klein, storico arbitro di Italia-Brasile 3-2 del Mondiale di Spagna1982. Che cosa ricorda di quella partita?

«Ho tanti ricordi legati all’Italia, ma cominciamo dal 1982 perché mi rendo conto che per l’Italia quella era una delle squadre più forti di sempre».

Certo, abbiamo battuto il Brasile al Mondiale, come solo ci era riuscito nel 1938.

«Sì, lo capisco, però ricordo anche come l’Italia fece fatica nella prima fase. Nessuno si sarebbe aspettato un risultato così: prima della partita, mi sarei aspettato un 5-0 per il Brasile. Nella mia mente però, tutto è cambiato dopo il gol di Paolo Rossi, perché ho capito che stavo arbitrando una partita storica, di cui sarebbe ancora parlato dopo decenni, proprio come sta accadendo. Sono convinto che sia stata una delle partite più belle della storia del calcio e dei Mondiali perché il Brasile aveva una delle formazioni più forti di sempre, ma anche l’Italia aveva una super squadra, composta da Zoff, Rossi, Gentile, Tardelli, Cabrini, Gentile, Scirea e Causio: quest’ultimo era l’architetto dell’Italia».

Dunque, per lei hai un posto speciale nel cuore questa partita?

«Sì, la riguardo spesso su Youtube, così come Brasile–Inghilterra del 1970, altro ricordo fantastico per me. È speciale che ancora oggi qualcuno si ricordi di questa partita. Mi ricordo un aneddoto: alcuni ragazzi in un treno da Roma a Civitavecchia mi cederono il posto e io gli diedi il mio biglietto da visita con la foto del lancio della monetina e della scelta tra testa e croce di Zoff e Socrates. Appena capirono che ero l’arbitro di quella partita, tutti i passeggeri cominciarono a tempestarmi di domande. Adoro il vostro Paese e so che gli italiani amano me, non solo perché la loro squadra ha vinto cinque partite arbitrate da me, ma perché sul campo ho sempre dato il mio meglio».

Ha mai incontrato Paolo Rossi dopo quella partita?

«Sì ed era molto felice di vedermi. Abbiamo scattato delle foto insieme e mi ha detto che io ero la sua fortuna perché poi dopo quella partita, l’Italia poi avrebbe proseguito la sua cavalcata verso il terzo trionfo mondiale».

E cosa ricorda della finale Italia-Germania 3-1 al Bernabeu vissuta da guardalinee?

«L’arbitro era l’eccellente Coelho, brasiliano. Nel 1982 non c’erano i rigori e se la finale fosse terminata in pareggio al 90’, ci sarebbe stata la ripetizione dell’incontro qualche giorno dopo. Se si fosse verificata questa eventualità, io avrei arbitrato la finale bis e così, nell’intervallo, dissi a Coelho: “Per favore fai di tutto perché finisca in pareggio perché anch’io voglio arbitrare la finale”. Ma non andò così e lui si tenne il pallone dopo la partita».

Per fortuna nostra, è andata così. Tornando al presente, visto che lei è qui in Russia come osservatore e come maestro per gli arbitri più giovani: che cosa ne pensa del Var?

«Ho analizzato tutte le partite di questo Mondiale e sono sicuro che adottare il Var sia una delle scelte migliori compiute dalla Fifa in questo Mondiale. Lo scorso anno, in Bundesliga e Serie A era già stato sperimentato e spero che molti altri paesi seguano quest’esempio perché la giustizia deve essere vista e poi fatta. Gli arbitri fanno errori, li hanno sempre fatti, perché sono essere umani: il Var può aiutare ad evitarli».

Dunque, non delegittima il ruolo dell’arbitro?

«Assolutamente no. È un’ottima innovazione e in questo Mondiale si è visto che grazie al Var, l’arbitro ha potuto prendere la giusta decisione, per esempio nel caso di un fallo avvenuto al di fuori dell’area di rigore. Il Var è un bene per le squadre e per l’arbitro stesso perché lo tutela, per cui sono molto contento che molti colleghi abbiano accettato l’inserimento di questa innovazione. Ed è stata fondamentale anche la goal line technology. In questa manifestazione ci sono stati due gol che erano davvero difficili da vedere per l’arbitro: in uno dei casi si parlava di un centimetro tra dentro e fuori. Sono molto contento di queste innovazioni della Fifa».

[quagliabella]

arbitro anche di Argentina Italia e Italia Brasile a Argentina 78, nonché di Italia Inghilterra 2a0 qualificazioni mondiali 1978. arbitro anche di Brasile Inghilterra 1a0 a Messico 70, la partita con la "parata del secolo" di Gordon Banks su Pelé. quanti ricordi (e quanti anni comincio ad avere...)