Partiamo dall'ABC
Un calciatore in posizione di fuorigioco che riceve il pallone da un avversario, il
quale lo gioca intenzionalmente, compreso con mano / braccio, non è considerato
aver tratto vantaggio, a meno che non fosse un salvataggio intenzionale di un
avversario.
Un “salvataggio” si ha quando un calciatore, per interromperne o tentare di
interromperne la traiettoria, tocca il pallone che sta andando dentro o molto vicino
alla porta, con qualsiasi parte del corpo tranne le mani / braccia (ad eccezione del
portiere all’interno dell’area di rigore).
Cosa vuol dire? Che un calciatore in fuorigioco può essere rimesso in gioco dalla giocata di un avversario a meno che non sia un salvataggio di una rete. Questo perchè in tale frangente la giocata dei difendenti può anche essere fatta alla bene e meglio, sbagliando uno stop o una respinta per l'impellente necessità di salvare un gol.
Se ciò fosse universalmente valido, voglio dire in tutti i contesti di gioco di gioco, non ci sarebbe stata la necessità di precisarlo.
Poi ricevere il pallone da un avversario non vuol dire da un passaggio sbagliato o fatto alla cieca ma anche, come nel caso in oggetto, da uno stop sbagliato.
In Vicenza-Cosenza, azione nella zona centrale del terreno di gioco, l'attaccante si trova a 6-7 metri dall'avversario disinteressandosi dell'azione (fate il fermo immagine). Si muove solo quando si accorge di uno stop pacchiano che manda il pallone verso di lui per 2-3 metri (da una immagine retro porta sarebbe stato ancora più chiaro ma lo si capisce bene ugualmente). Non aveva il diritto di giocarlo? Il difensore ha giocato in tutta tranquillità e non ho trovato da nessuna parte che lo si dovesse aspettare di riprendersi un pallone perso.
Continuate a fare paragoni con video di azioni che sono diverse da questa, al massimo simili ma comunque lontane.
Serve una chiara posizione del ST che però se delibererà per un fuorigioco punibile dovrà aggiungere che i difendenti in caso di una giocata errata hanno diritto al tranquillo recupero del loro errore.