marblearch ha scritto:Refforever ha scritto:Io credo che il "metodo Italiano" di utilizzare il VAR abbia un po' spaventato la UEFA che ha dato un taglio molto drastico al suo utilizzo. Sta di fatto che sono stati assegnati dei "rigorini" non tutti considerati allo stesso modo e questo è la cosa che lascia maggiormente perplessi. La mia modesta (ed opinabile) opinione che il VAR sia nato per togliere gli errori GROSSI e con il preciso obiettivo di lasciare all'arbitro le decisioni sulla fascia grigia (che sono la maggior parte). Da qui le istruzioni che credo siano state impartita a VAR.
L'utilizzo massimo del VAR è deleterio perché poi porta ai casini accaduti nel nostro campionato dove è passato il concetto che nel dubbio si va a vedere. Secondo me invece lo sforzo della UEFA è quello di limitare al massimo l'utilizzo del VAR, riportando al centro della direzione di gara l'arbitro che non deve smettere di valutare. E' qui che si deve lavorare: far capire all'arbitro (e a tutto l'ambiente calcio) che il VAR esiste solo in casi eccezionali, nello spirito per cui stato introdotto.
Per me lo spirito vero è rendere reali i risultati e non falsificati da decisioni improprie. Se no lasciamo il VAR solo per il fuorigioco, che è un dato davvero ( l' unico) davvero oggettivo. Il resto sa di presa per i fondelli, del "voglio ma non posso" e soprattutto da l'idea di una elite arbitrale che teme di mettere in discussione il proprio potere . Quando abbiamo visto, anche in queste ultime gare, che la bravura di un arbitro non sta nel prenderci su un rigore o meno ( che spesso per la velocità dell'azione scappa) , ma in tanto altro (gestione giocatori, prevenzione, disciplinare, uniformità tecnica, ecc) ; e su questo nessun VAR ci mette bocca, ma solo la " classe " di ogni singolo arbitro da il timbro alla gara.
Poi nel Nord Europa accettano tutto, sono poco avvezzi alle discussioni e calvinisti e protestanti. Io penso che il sistema VAR deve essere totalmente rivisto. Sui calci di rigore, al minimo dubbio l'arbitro va a vederselo e poi decide (ecco che qua decide da arbitro, non da uomo del bar) e alle squadre è data l'opportunità di chiedere delle verifiche nel corso della gara ( 1? 2? 3?...si deciderà).
Continuare a dire ..." eh ma il protocollo..."; con sto protocollo del piffero abbiamo visto che l'Inghilterra è finita in una finale di un Campionato europeo con un rigore farlocco. Beh, diciamo grazie ( anzi i danesi dicano mille grazie) al protocollo e al vertice arbitrale europeo che ha deciso così.
Mi permetto di dissentire anche se condivido che l'Inghilterra è andata in finale per un rigore farlocco.
Se accettiamo che ogni minimo dubbio deve essere rivisto, significa trasformare la gara in un evento televisivo. E aggiungo che comunque le polemiche non si placherebbero perché se vai 7 volte qualcuno dirà che ci dovevi andare 8 e magari l'ottava era quella corretta. Quando parlo di protocollo, parlo di regole, univoche e chiare. Non ti piace protocollo? Chiamiamola regola, chiamiamola Pluto o Pippo, ma una REGOLA certa ci deve essere. Il VAR, ribadisco, è nato per togliere gli errori GROSSI (Francia ai mondiali per goal preceduto da fallo di mano di Henry, ricordi? O cose del genere). La mia personale opinione è che allargare le maglie non risolve il problema, ma lo accentua e la dimostrazione è il caso Benevento che si è lamentato perché con loro l'arbitro è andato al monitor e a Napoli no.
Poi possiamo discutere se inserire l'episodio di Sterling tra quelli da visionare, ma personalmente non condivido l'idea di andare al monitor al minimo dubbio.
Questione "challange" degli allenatori. Si può sperimentare, ma poi non vengano a dire che siccome lo ha chiamato l'allenatore l'arbitro ha deciso di confermare la sua decisione, perchè SONO CERTO che la diatriba sarà questa.