lahir ha scritto:Guarda Obs, quello che tu scrivi è molto ragionevole, lineare, argomentato e dà un serio contributo al dibattito. Le ragioni per le quali sono perplesso al suffragio universale, le ho esposte sopra e tu le hai controbattute in maniera molto ben articolata, che, sarò sincero, mi hai anche quasi convinto.
Su un punto, però, non mi smuovo: se si ritiene che il suffragio universale sia la panacea per l'associazione, allora sbagliamo di grosso. Le dinamiche che temiamo si ripresenteranno in altri modi. Tu potrai, giustamente, obiettare: "vero, ma da qualcosa dobbiamo pur iniziare!". Giustissimo, ma qua c'è la seconda questione. Questa propulsione a fare il suffragio universale viene quasi imposta dalla FIGC. E la cosa un po' mi puzza. Perché proprio il suffragio universale, mascherato come adeguamento ai principi del CONI (che il suffragio non lo chiedono)? Allora lì entra di nuovo la politica: in questo in caso è bene che l'associazione si compatti e dica "no" trovando una soluzione di compromesso, per riaffermare la propria autonomia. Può sembrare una cosa da poco, ma il mostrare i muscoli ci può essere d'aiuto. Poi, magari, più avanti, passiamo da 2000 delegati al voto universale, ma perché lo abbiamo deciso noi.
E a chi esulta perché il suffragio spazzerebbe via i propri nemici dico: attenti, il ragionamento "il nemico del mio nemico è mio amico" è pericolosissimo. Oggi esultate perché i vostri avversari perderebbero badge, poltrone etc, grazie alla figc, domani potreste piangere lacrime amare quando la figc vi imporrà altro. Ricordatevi, voi che siete anziani come me, quando l'URSS invase l'Afghanistan. Gli USA finanziarono Bin Laden (il nemico del mio nemico è mio amico) e guardate cosa hanno ottenuto decenni dopo...
Se si pensa che il problema dei cacicchi si risolva "solo" con il suffragio universale, siamo fuori strada.
La degenerazione correntizia è dovuta a 25 anni di "si è sempre fatto così" tanto che oggi come oggi la novità ci fa talmente paura, che spesso creiamo barriere inconsce per la paura di confrontarci con il "nuovo" ... con un modo diverso di fare le cose.
Una cosa è certa, però. L'Elezione diretta del Presidente dell'AIA ... che porta con se in listino 4 componenti del CN da esso indicati e non soggetti a votazione, richiederà una fortissima assunzione di responsabilità dei candidati presidenti, che saranno costretti a presentare in anticipo la propria squadra, spiegando i motivi per i quali si è scelto "tizio" in luogo di "caio".
E questo significherà che il presidente eletto dovrà tener fede al programma, perchè altrimenti dopo il primo quadriennio olimpico gli elettori non lo voteranno più.
Una sorta di elezione del Procuratore distrettuale nella Common Law. Il procuratore eletto risponde all'elettorato nella elezione successiva, come si immagina il presidente dell'AIA risponderà all'elettorato dei punti programmatici realizzati fornendo adeguata giustificazione sul perchè quelli mancati non lo sono stato.
Il doversi confrontare con l'elettorato, sarà anche un deterrente a fare promesse mirabolanti e irrealizzabili, anche se la storia ci insegna che 80 euro, o 100000 posti di lavoro hanno sempre avuto appeal sull'elettorato. Un appeal però che si è rivelato sempre di corto muso, perchè alla fine i nodi vengono sempre al pettine.