Trentalange, ecco perché le dimissioni sono inevitabili
di Fulvio Bianchi
Non ha alternative, Alfredo Trentalange: deve dimettersi dalla presidenza dell'Aia. Altrimenti, il 19 dicembre, in occasione del consiglio federale, Gabriele Gravina, forte anche del parere del ministro Andrea Abodi, non potrà fare altro che commissariare gli arbitri, dopo aver tolto loro la giustizia sportiva. Nell'ordine del giorno della Figc si parla infatti di "provvedimenti conseguenti".
Trentalange è stato eletto al vertice dell'Aia il 14 gennaio 2021: con il 60,32 per cento delle preferenze era riuscito a scalzare , a sorpresa, Marcello Nicchi che era in carica dal 2009 e che aveva fatto anche buone cose. L'elezione di Trentalange era stata accolta con forte simpatia nel mondo del calcio: ex arbitro di buon livello, dirigente preparatissimo sul piano tecnico, Alfredino, così chiamato con affetto, si è però fidato troppo del suo vicario, il fiorentino Duccio Baglioni. Troppo potere per Baglioni, che si occupato in prima persona della parte politica. Un errore di Trentalange che ora pagherà caro. Le conclusioni di Chinè, capo della procura federale della Figc ed ex capo di gabinetto del Mef, non lasciano scampo al dirigente torinese. Trentalange, vedi a parte, è stato coinvolto direttamente nell'incredibile vicenda D'Onofrio. Ha forti responsabilità. Stupisce per chi conosce il mondo degli arbitri che non sia mai venuta a galla l'attività criminosa di D'Onofrio, che ha avuto incarichi importantissimi (e premi) nell'Aia. Gli arbitri sanno sempre tutto, di tutti. Si controllano a vicenda: strano davvero che sia sfuggito un personaggio come l'ex capo della procura arbitrale... Trentalange, secondo Chinè, ha la sue colpe. Potrebbe essere deferito (a meno che faccia un passo indietro). Il futuro? Ci sono dirigenti preparati come Rizzoli o Rocchi (molto bravo anche l'arbitro Orsato) che possono guidare una "nuova" Aia con regole più chiare, più severe, per evitare un altro caso così eclatante.
Un fine anno pieno zeppo di guai per Gravina, il devastante filone Juve, gli arbitri nella bufera, il caso Portanova (come può giocare dopo quella condanna?) e quella riforma dei campionato che non decolla mai...
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