La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda robt il sab dic 23, 2017 7:05 pm

comunque con tutto il bene che vogliamo a Giacomelli (e secondo me è uno degli arbitri più forti), questa di facebook è una leggerezza. Ci dicono a noi ai raduni regionali di stare attenti a facebook, a quello che si pubblica,anche solo una foto allo stadio...L'Italia questa è, bisogna alle volte essere solo furbi e basta
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda lahir il sab dic 30, 2017 10:03 pm

marblearch ha scritto:Un mondo del calcio malato. Una società malata e perversa. Il rilevare una mancanza di opportunità è tipica di una società burocratica, leguleia, codicillica, dietrologica quale quella italiana. Il soggetto in questione vive una vita serena e fa bene. Sul lettino dello psicanalista vadano altri. Jack mi piaci.


Stai scherzando, spero! A parte i soliti triti e ritriti luoghi comuni sulla società italiana (in tre righe mi hai fatto sbadigliare per 40 minuti dalla noia), è bene ricordare che l'arbitro oltre ad essere imparziale lo deve pure apparire. E poi, sei in serie A, sei un professionista, devi farti per forza il profilo FB col nickname finto (per quanto banalmente finto)? [Boh, sarà che non sono un nativo digitale, che sono un po' anziano, che per me la vita vera è per strada e non in rete, non so forse sono arretrato, ma proprio non capisco questa pressante necessità ad avere una vita social, soprattutto dei personaggi pubblici] Credo che qua nessuno abbia minimamente mai e poi mai messo in dubbio la professionalità di Giacomelli e siamo tutti d'accordo che l'inchiesta sia una cavolata, tuttavia non si può non rilevare l'inopportunità del profilo e della foto.

ps questa cosa della società perversa, burocratica, leguleia etc ti prego di farla presente anche alla giustizia domestica, soprattuto quando viene usata (sia la giustizia che la giustificazione dell'opportunità di determinati comportamenti) per colpire gli "avversari" [che brutta parola, proprio non mi va mai giù pensare che nella nostra associazione ci siano dei nemici da abbattere] politici.

-- sab dic 30, 2017 11:31 pm --

gadamer ha scritto:.....


L'invito a negoziazione assistita è privo di fondamento giuridico. Quello che viene contestato è un fatto illecito da responsabilità aquiliana. Per cui bisogna guardare il 2043 del codice civile: qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Ora ci devono essere tre elementi: un fatto che cagiona un danno, il danno deve essere ingiusto e la condotta colposa o dolosa dell'agente. Il fatto sarebbe la mancata rilevazione del fallo, il danno lo si rileverebbe dal Codice del Consumo, la condotta sarebbe quella dell'arbitro che non rileva il fallo. Manca un elemento: "l'ingiustizia" [non tutti i fatti che cagionano danni sono fatti illeciti, proprio perchè non sono "ingiusti": basti pensare, ad esempio all'autista che più velocemente "ruba" il parcheggio a chi l'aveva avvistato per primo, ha commesso un fatto dannoso, l'ha commesso dolosamente, ma il danno non è ingiusto, non esistendo leggi sulla precedenza nel parcheggio].

Lo studio cerca l'ingiustizia nella violazione del regolamento del giuoco del calcio, tuttavia se cerca lì l'illiceità del comportamento di Giacomelli, compie un autogol, proprio perché lo stesso regolamento invoca la non responsabilità dell'arbitro.

Infine, mi si permetta di dire che nessun giudice creerà mai un precedente (anche se non vincolante) anche al fine di evitare un fiume di contenziosi su ogni errore arbitrale, dai giovanissimi alla serie A.
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda quagliabella il dom dic 31, 2017 4:37 pm

due cose (sia pure un po in ritardo visto che Giacomelli, per fortuna, è stato designato in coppa italia) : 1) Giacomelli ha (neanche troppo tempo fa ) arbitrato Genoa Roma , con espulsione di De Rossi e rigore contro... per cui farlo sembrare un ultras giallorosso non mi sembra così facile 2) il nickname "jack o'mally" credo che sia attivo da un bel po, tanto che mi ricordo ci fu, qualche tempo fa, una polemica anche col Genoa (vado a memoria, forse dopo un Cagliari Genoa) per questo profilo facebook.. come mai ci si sveglia solo ora?
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda gadamer il dom dic 31, 2017 6:36 pm

lahir
ho espresso concetti simili con qualche distinguo:
l'invito alla negoziazione assistita è un istituto formalmente incontestabile "ope legis". Anzi è atto obbligatorio prima di andare in giudizio, quando il danno richiesto non supera i 50.000 (chiedono 600€ cadauno, non credo siano una gran folla). Si tratta, come senz'altro saprai, di una previsione legislativa per un'azione extra-giudiziale, sostanzialmente un tentativo di transazione, che. se non va a buon fine, è carta straccia. Come già detto in concreto, nel caso specifico, un semplice dovuto squillo di tromba utile a fini mediatici.
Chiaramente parliamo di 2043 cc e su questo nulla da aggiungere.
Dove non sono proprio allineato è nell'attribuzione di un qualche valore alle norme domestiche che, se da un lato costituiscono un parametro necessario per accertare eventuale dolo o colpa grave, non hanno nessun valore ai fini di manleva da responsabilità. Essendo esse di natura norme associative e quindi con validità imperativa (sia in positivo che in negativo) nei soli confronti degli associati. La bussola del giudice è il codice la cui validità è "erga omnes". Il magistrato archivierà semplicemente perché in una competizione sportiva gli errori (il plurale non è casuale) del giudice di gara (che sia un arbitro di calcio o di boxe o un giuria di tuffi...) costituiscono un'alea insita nell'essenza stessa degli sport.
Quanto all'azione legale, il figlio (pure lui immischiato a suo tempo) di quel pezzo di galantuomo di Cesare Previti ha dichiarato che non si tratta di class action, smentendo così le notizie di stampa. "Non è una class action ma un’azione individuale, che però può fare chiunque”.
Fonte https://www.laziochannel.it/2017/12/pre ... -di-bello/
Per chi fosse interessato la copia dell'invito alla negoziazione assistita è scaricabile qui:
http://www.previti.it/azione-risarcitoria-lazio-torino/
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda lahir il mar gen 02, 2018 12:54 am

Sono d'accordo con te Gadamer. L'unica cosa che dico è che se controparte fa discendere l'illiceità (da cui deriva l'ingiustizia del danno) nel mancato rispetto del regolamento, non può ignorare che quello stesso regolamento tuteli l'arbitro.
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda radiato il mar gen 02, 2018 6:11 am

quagliabella ha scritto:due cose (sia pure un po in ritardo visto che Giacomelli, per fortuna, è stato designato in coppa italia) : 1) Giacomelli ha (neanche troppo tempo fa ) arbitrato Genoa Roma , con espulsione di De Rossi e rigore contro... per cui farlo sembrare un ultras giallorosso non mi sembra così facile 2) il nickname "jack o'mally" credo che sia attivo da un bel po, tanto che mi ricordo ci fu, qualche tempo fa, una polemica anche col Genoa (vado a memoria, forse dopo un Cagliari Genoa) per questo profilo facebook.. come mai ci si sveglia solo ora?

Tutto giusto per la precisione ricordo che l’espulsione ed il rigore furono con decretati dopo una revisione VAR incontrovertibile.
rad
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda gadamer il mar gen 02, 2018 2:02 pm

lahir ha scritto:Sono d'accordo con te Gadamer. L'unica cosa che dico è che se controparte fa discendere l'illiceità (da cui deriva l'ingiustizia del danno) nel mancato rispetto del regolamento, non può ignorare che quello stesso regolamento tuteli l'arbitro.

Il mio dissenso si fonda sul principio gerarchico delle fonti normative. Se la legge dello stato tutela diritti di tutti, un regolamento, nel caso con valenza endogena, non può estendere la sua validità a terzi.
Questo è un principio fondativo (la conformità all'ordinamento statale) di tutte le norme CONI, FIGC e a discendere AIA.
Se un regolamento, in una sua parte, "si allarga" oltre la sua potestà come fa il nostro nella parte della regola 5 già menzionata, è buon diritto del ricorrente che questo "abuso" sia ignorato per avvalersi delle sole norme comportamentali che, quelle sì, sono vincolanti per gli associati.
Così non fosse, per paradosso, si concederebbe all'arbitro una licenza di commettere anche infiniti errori, fatto questo che configurerebbe, da una prospettiva civilistica oltre che una colpa grave individuale, persino una "culpa in eligendo" dell'AIA.
Questa sintetica precisazione la baso anche su esperienza personale, professionale, quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale.
Tutto ciò nulla toglie all'insussistenza della reale fondatezza dell'azione avviata dalla banda Bassotti tifosi-Previti per le ragioni che ho citato prima.
E qui chiudo perché questo non è un forum di giuristi ma di arbitri e, come spesso accade, lo scordo,
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda divisarossa il mar gen 02, 2018 3:14 pm

gadamer ha scritto:Così non fosse, per paradosso, si concederebbe all'arbitro una licenza di commettere anche infiniti errori, fatto questo che configurerebbe, da una prospettiva civilistica oltre che una colpa grave individuale, persino una "culpa in eligendo" dell'AIA.
Questa sintetica precisazione la baso anche su esperienza personale, professionale, quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale.


beh ma tu società quando ti iscrivi al campionato accetti che ci sia un giudice terzo, imparziale, che decida in maniera autonoma.

Una rivalsa giudiziaria impugnando il regolamento interno, secondo me, avrebbe ragione d'essere solo nel momento in cui colui che è garante si renda colpevole di illeciti, non di semplici valutazioni errate.
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda gadamer il mar gen 02, 2018 8:46 pm

divisarossa ha scritto:beh ma tu società quando ti iscrivi al campionato accetti che ci sia un giudice terzo, imparziale, che decida in maniera autonoma.

Non è la società a ricorrere a vie giudiziarie ma un gruppo di privati cittadini. La società non potrebbe per la clausola compromissoria.
divisarossa ha scritto:Una rivalsa giudiziaria impugnando il regolamento interno, secondo me, avrebbe ragione d'essere solo nel momento in cui colui che è garante si renda colpevole di illeciti, non di semplici valutazioni errate.

Quante valutazioni? 1,10, 100.... Via vuoi dare all'arbitro la licenza di commettere impunemente anche infiniti errori danneggiando terzi? Non esiste per nessun cittadino in uno stato di diritto.
Leggi con attenzione i post e capirai che che vado sostenendo che Giacomelli e Di Bello giustamente non corrono rischi ma non per la ragione tua e non solo. Semplicemente per il motivo che i loro errori (ammesso ma non concesso che i loro errori siano tanto colposi) ma perché rientrano in un quantitativo fisiologico, normale.
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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

Messaggioda lahir il mar gen 02, 2018 10:13 pm

gadamer ha scritto:
lahir ha scritto:Sono d'accordo con te Gadamer. L'unica cosa che dico è che se controparte fa discendere l'illiceità (da cui deriva l'ingiustizia del danno) nel mancato rispetto del regolamento, non può ignorare che quello stesso regolamento tuteli l'arbitro.

Il mio dissenso si fonda sul principio gerarchico delle fonti normative. Se la legge dello stato tutela diritti di tutti, un regolamento, nel caso con valenza endogena, non può estendere la sua validità a terzi.
Questo è un principio fondativo (la conformità all'ordinamento statale) di tutte le norme CONI, FIGC e a discendere AIA.
Se un regolamento, in una sua parte, "si allarga" oltre la sua potestà come fa il nostro nella parte della regola 5 già menzionata, è buon diritto del ricorrente che questo "abuso" sia ignorato per avvalersi delle sole norme comportamentali che, quelle sì, sono vincolanti per gli associati.
Così non fosse, per paradosso, si concederebbe all'arbitro una licenza di commettere anche infiniti errori, fatto questo che configurerebbe, da una prospettiva civilistica oltre che una colpa grave individuale, persino una "culpa in eligendo" dell'AIA.
Questa sintetica precisazione la baso anche su esperienza personale, professionale, quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale.
Tutto ciò nulla toglie all'insussistenza della reale fondatezza dell'azione avviata dalla banda Bassotti tifosi-Previti per le ragioni che ho citato prima.
E qui chiudo perché questo non è un forum di giuristi ma di arbitri e, come spesso accade, lo scordo,


Questo è molto interessante. Non avevo valutato la questione sotto questa luce. Grazie mille!
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