Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda Observer il mer apr 28, 2021 7:45 pm

https://www.repubblica.it/sport/calcio/ ... 298384465/

Israele abbatte una barriera: arriva la prima arbitra transgender

È Sapir Berman, 26 anni: "Ho deciso di uscire allo scoperto perché soffrivo", rivela. "Mi sono sempre sentita una donna, giocatori e tifosi hanno cominciato a rivolgersi a me al femminile"

TEL-AVIV - Il calcio abbatte un altro tabù: per la prima volta una partita sarà diretta da un arbitro transgender. Accadrà in Israele: Sagi Berman, uomo per 26 anni, dirigerà d'ora in poi da donna con il nome di Sapir. Una scelta forte e importante da parte della Federcalcio israeliana che, assieme all'associazione arbitri del Paese, hanno espresso pieno sostegno a Berman e stanno consultando Uefa e Fifa per sapere come accogliere adeguatamente gli arbitri transgender.

Sostegno della famiglia e del governo del calcio

"Ho vissuto 26 anni esternamente come un uomo ma quando ero sola mi sentivo una donna", ha rivelato Berman in conferenza stampa. "Sono stato un uomo di successo: sia nell'associazione degli arbitri, sia a scuola sia con le ragazze. Però dentro di me mi sono sempre sentita una donna fin da quando ero molto giovane. In un primo momento non sapevo come definirlo, come chiamarlo, ma c'è stata sempre un'attrazione per il lato femminile e c'era invidia delle altre donne". Berman ha annunciato martedì di aver ricevuto il sostegno della sua famiglia, del sindacato arbitrale locale e dei funzionari di calcio israeliani e internazionali. Ha detto che anche i giocatori e i tifosi hanno iniziato a rivolgersi a lei come una donna.

Già sette partite dirette in prima divisione

Poi la decisione finale: "Ho scelto di venire allo scoperto, di mostrare al mondo come ero. Per primo per me stessa, per il mio benessere ma anche per i miei cari in modo che non mi vedessero soffrire". Berman è nota per essere una degli arbitri più promettenti del campionato israeliano (7 presenze in prima divisione e 60 in seconda), anche se nei mesi passati non è stata designata spesso perché si stava sottoponendo a trattamenti ormonali.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda emiro1965 il mer apr 28, 2021 8:36 pm

Ha la fortuna di vivere in un paese giovane e moderno. I migliori successi a lei.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda Observer il gio apr 29, 2021 8:47 am

prova a immaginarti cosa succederebbe in Italia …. non riuscirebbe nemmeno a fare il fischio di saluto al pubblico secondo me per l'ostilità, il bigottismo, i fischi, le contestazioni, le prese per il … ,

Sono rimasto esterrefatto nel leggere una cosa del genere. Poi ... occhio ... Israele un paese giovane sicuramente, visto che gli over 70 li hanno sterminati tutti.

Moderno, ci andrei piano. La dottrina ebraica è una dottrina tradizionale e molto rigida. Il Talmud non è una passeggiata di salute.

A differenza nostra, però, hanno conquistato un baluardo di grandissima civiltà: chi crede, applica il proprio credo in maniera tradizionale e eterodossa.

Chi non crede, non viene obbligato da scelte politiche come da noi, a uniformarsi alle scelte dei credenti.

Questa è la grande differenza, qui da noi l'articolo 1 della costituzione è carta straccia. Giornalmente vilipeso da finti cattolici che ostentano una fede falsa e nel frattempo vivono in relazioni non regolate dal sacro vincolo del matrimonio, come la Meloni, oppure con figli nati fuori del matrimonio come Salvini.

Ma scusate, non la vorrei buttare in caciara e in politica.

Volevo solo ricordare a chi ci legge (anche a chi ci legge a Roma) quanta strada rimane ancora da fare per poterci definire aperti e tolleranti.

Per davvero, intendo.

Perché è veramente meraviglioso vivere la fede ogni giorno, ma il vero banco di prova di una scelta giusta, è dover rifare quella scelta pur sapendo quanto potrebbe costarti.

Questa è la vera essenza della fede!
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda baywatch il gio apr 29, 2021 9:40 am

Tanta stima per la collega e per la federazione Israeliana.
Come scritto da chi ha già risposto, in Italia ciò rimarrà un'utopia: probabilmente la FIGC non si metterebbe di traverso ma la reazione del pubblico sugli spalti e dei tifosi in generale sarebbe squallida.
Sarei curioso di sapere cosa ne pensa al riguardo Trentalange, lo chiedo senza polemica.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda Observer il gio apr 29, 2021 12:51 pm

anche io ... è un bel tema etico! divisivo, forse! ma molto interessante.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda NicoRizzo il gio apr 29, 2021 1:10 pm

Observer ha scritto:anche io ... è un bel tema etico! divisivo, forse! ma molto interessante.

No dai Observer, perchè dovrebbe essere un tema divisivo? Secondo te ci si può ancora dividere nel 2021 su questi temi etici nell'ambito di un'Associazione capillare sul territorio nazionale e in qualche modo di "giustizia" come la nostra? Io direi mo basta!!
Nel processo di rifondazione della nostra amata Associazione spero sparisca ogni forma di pregiudizio e sia tutelata ogni forma di libertà, e non mi riferisco solo all'orientamento sessuale o alla razza ma ad ogni modo di essere e di concepire il proprio corpo.
Mi auguro che possa aver luogo uno svecchiamento a 360°, non sulla base del "politicamente corretto" ma in quanto conforme a valori realmente sentiti a partire da una vera e proficua apertura alla la società contemporanea: mi piacerebbe che l'AIA predicasse bene e razzolasse bene, superando una, secondo me, importante ed oggettiva difficoltà che risiede nella vasta eterogeneità in termini di età degli associati.
Penso che questa presidenza saprà farsi apprezzare anche dal punto di vista etico, ad ora ripongo molta fiducia anche da questo punto di vista in Trentalange e nel suo team.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda Observer il gio apr 29, 2021 1:15 pm

:-)

La CEI osteggia il DDL Zan che chiede "solo" di aggiungere l'orientamento sessuale, di genere e la disabilità come causa di punibilità di cui all'art 604 cp

:-)

https://www.chiesacattolica.it/nota-del ... iudiziale/

io lo reputo abbastanza divisivo, soprattutto nel mondo cattolico come dire ... praticante!

ps: scusa non parlavo tanto di noi, quanto del mondo che ci circonda!
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda baywatch il gio apr 29, 2021 2:11 pm

NicoRizzo ha scritto:Penso che questa presidenza saprà farsi apprezzare anche dal punto di vista etico, ad ora ripongo molta fiducia anche da questo punto di vista in Trentalange e nel suo team.


La mia perplessità su questo tema riguarda soprattutto Trentalange, sul suo team ripongo molta fiducia anche io.
Per quanto riguarda il presidente faccio fatica a pensarlo così aperto su questi temi vista la sua fede e le continue citazioni bibliche (da ultimo nella plenaria con Rocchi). Spero ovviamente di sbagliarmi, non lo conosco affatto.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda marblearch il gio apr 29, 2021 2:29 pm

Non capisco perchè l ' AIA dovrebbe avere un pensiero unico. Gli associati stanno insieme perche li lega l 'attività arbitrale mica altro. Ognuno dei singoli associati la può ( e la pensa ) diversamente su qualsiasi tema sociale, civile ed etico. La mia opinione è che ogni persona ha diritto di essere se stessa. Tanto più nell 'orientamento sessuale o di genere. E credo che i principi AIA non siano discriminatori. Poi se mi dite che il tale OT o OA dovesse fare una scelta e dentro di se scattasse una contromolla...beh non dico no. Ma questo può valere per ogni " diversità" e su base personale. Credo che il mondo del calcio sia molto arretrato su tali temi...non sul colore dei calciatori dato che ormai di neri ce ne sono tanti e pure bravi che, anche il razzista più incallito, deve arrendersi.
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Re: Israele - Primo Arbitro di serie A transgender

Messaggioda Observer il gio apr 29, 2021 2:35 pm

esatto io parlerei di arretratezza culturale del mondo in generale, non di fede del singolo.

conosco moltissime persone di fede, che sono laicamente aperte su questi temi.

detto questo, io ho parlato con il pres. un paio di volta in vita mia a qualche raduno, e non mi è apparso assolutamente chiuso, intransigente.

sicuramente un credente vero, che vive a pieno la propria fede. ma non mi è parso assolutamente altro di più.
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