Mark1974 ha scritto:Tutto vero Refforever ed aladar, è perfetto.
Però bisogna avere il coraggio di andare in federazione e “picchiare” i pugni sul tavolo perché si parla in primis della vita di nostri associati, e subito dopo del modo perfetto per avere la sicurezza di avere una classe arbitrale davvero migliore del mondo, ma non più solo a parole, ma con i fatti. Cosa che purtroppo da troppi anni ormai è evidentissimo che non lo siamo più, con grandissimo dispiacere per noi “vecchietti” che abbiamo avuto la soddisfazione e l’orgoglio di vivere momenti in cui la UEFA e la FIFA potevano scegliere tra un ampio nr di arbitri Top Level; invece ora per non avere la delusione e soprattutto l’umiliazione di non portare un arbitro ai prossimi Europei e successivi Mondiali abbiamo dovuto eliminare il limite di età.
L'arbitraggio, come tutti gli sport, vive di periodi e di generazioni, spesso figlie della società in cui viviamo. La generazione Agnolin/Casarin era figlia del dopoguerra, con giovani abituati a lottare per un pezzo di pane. Quella successiva, anch'essa molto forte e nata con i due arbitri citati diventati nel frattempo dirigenti, è figlia di un periodo fecondo che ha trovato terreno fertile e dei maestri irripetibili. Probabilmente le nuove generazioni non hanno la stessa fame e "forse" non ci sono più dei veri maestri. Sicuramente incidono anche scelte sbagliate fatte in passato: divisione della CAN, corsa al professionismo, ecc. ecc. "Progettare" un arbitro richiede un lavoro a lungo termine e gli errori di 10/15 anni fa emergono ora, in tutta la sua dirompenza. Detto questo, cosa fare? Questo è il quesito più importante, perché stare a piangersi addosso e continuare a dare la colpa a questo o a quello non serve a nulla, se non a dividere ancora di più.
Azzerare tutto? E' una soluzione? Non lo so. Per me no, perché come sempre correggere le cose non significa buttare tutto. Bisogna iniziare un lavoro certosino dalla base. Ad esempio mettere i migliori formatori nelle regioni e non alla CAN A, magari anche remunerandoli se gli si chiede del tempo. Fare un passo indietro nel professionismo (come ho già detto) e dirottando le risorse sulla formazione. Dare impulso al programma di tutoraggio, allargandolo alle categorie superiori. Queste sono solo uno spunto, ma se vogliamo che tra 10 anni si ritorni ad avere una generazione forte occorre iniziare adesso a lavorare altrimenti ci ridurremo ancora una volta a distribuire le colpe, ma senza trovare le soluzioni.