Dobby97 ha scritto:barney ha scritto:Non ci scandalizziamo, almeno in queste categorie girano i soldi.
Pensiamo a ragazzi a livelli Cai cand e CRA che prendono un misero rimborso che vengono umiliati da queste persone. Ricordo i giochi dei 7anni CRA quartuccio. Di cosa parliamo.
Ma è tutto il sistema che non funziona.. ci sono sezioni con più peso di altre, regioni con più peso di altre che nominano organi politici, organi politici che a loro volta nominano annualmente gli organi tecnici (che quindi dipendono dall’organo politico e non sono indipendenti nel giudizio).. condisci il tutto con le simpatie personali, con i favori fatti da dover poi ricambiare e con sgarbi da fare per punire il singolo o eventualmente una regione o una sezione.. ciò che ne deriva è un imbuto per gli arbitri che però è distorto.. quindi non arriva il più bravo ma il più fortunato, che si trova nel posto giusto al momento giusto. Ne deriva che il livello medio degli arbitri italiani è imbarazzante in italia e in campo internazionale.
Fine di una triste storia.
Fine anche di una grande storia di arbitri italiani tra i più forti al mondo.
Katia nel suo discorso durante l’assemblea elettiva ha detto che la scelta giusta i presidenti e i delegati avrebbero dovuto farla “oggi”.. ebbene ora è arrivato il momento in cui il comitato nazionale eletto deve dismostrare a presidenti, delegati e associati che loro erano e sono la scelta giusta. Devono porre fine a tutto questo scempio, devono dare una svolta.
L’abbiamo fatto il gol al 90° contro la squadra di casa o ci siamo segnati un autogol clamoroso?
Secondo il parere del mondo esterno l’innovazione per l’aia è che orsato o irrati parlino nelle trasmissioni televisive. Ma per chi vive all’interno dell’associazione, cosa sarebbe innovazione?
Secondo il mio parere modesto l’innovazione per l’aia inizierebbe dall’eliminare le mele marce, dal reintegrare minelli, baroni e manganelli. E, inoltre, se proprio volessimo essere davvero trasparenti e onesti, chiederei a Gavillucci di supervisionare e garantire in qualche modo l’autonomia degli organi tecnici, o gli affiderei se possibile un ruolo dirigenziale.. perchè la sua esperienza sarebbe preziosa, cosí come l’esperienza in campo legale dell’avvocato ciotti sarebbe utile all’aia più di quella di chiunque altro. Cosí si potrebbe ripartire più forti di prima e costruire un futuro radioso.
E invece niente, si preferisce tenere le mele marce ed emarginare persone competenti e arbitri ed assistenti preparati. Cosí marcirà l’associazione tutta, da Alfredo all’ultima ruota del carro che sono io. Magari farà giustizia il coni o il tribunale federale, o la procura della repubblica.. io avrei preferito avessero fatto giustizia Alfredo, Duccio, Antonio, Katia, Alberto, Nicola, Carlo, Luca e Stefano. Avrei preferito che l’aia pulita si fosse fatta giustizia da sola. A noi non importa dove stavano Zaroli e Archinà l’anno scorso, importa dove sono ora e cosa fanno ora.
Buonanotte
Dobby hai sintetizzato con estrema chiarezza ed eleganza il pensiero della base, di noi poveri Arbitrini e Presidenti di Sezione.
Ho letto tutto con un pizzico di tristezza e commozione, perché con il voto di Febbraio abbiamo affidato l’associazione a questa nuovo corso chiedendo di proteggere i sogni dei nostri ragazzi, visto che i nostri ormai la vecchia gestione li aveva fatti tramontare .
Io sono uno di quelli che ha riposto in questo gruppo grande fiducia, che ha pensato veramente che fosse la volta buona. Ero presente il giorno dell’ elezione e quando ho visto Gavillucci e Ciotti arrivare All’ Hilton e congratularsi con Alfredo & Co mi si è riempito il cuore di gioia, e ho pensato onestamente che fosse fatta e che finalmente avremmo avuto un Associazione più trasparente e meritocratica
Sono passati 3 mesi da quel 14 Febbraio ma tranne dare in pasto ai giornalisti 3 Arbitri per placare la fame di notizie e qualche riforma che dovrebbe limitare la fuoriuscita degli arbitri dall’Associazione poco si è fatto.
Non c’è doppio tesseramento che tenga, non c’è webinar o forum presidenti che si voglia, capace di arginare una delusione e la conseguente sfiducia della base , (si la base di cui tutti parlano ma nessuno considera ) che provocherà un ulteriore emorragia di arbitri.
I volti del vero cambiamento sono loro,gli Arbitri Italiani ( anche quelli di vertice ) sono stufi di chi predica il cambiamento ma non disconosce il passato. Alfredo da uomo di chiesa, da persona per bene quale sei, dai un segnale forte , non aspettare che i tribunali decidano.
Vogliamo che Minelli e Baroni tornino in campo e siano il simbolo della rinascita e non la pietra dello scandalo.
Vogliamo che Gavillucci sia l’emblema di un Aia nuova, trasparente, meritocratica.
Vogliamo che Ciotti ( prima che Avvocato è un associato ) metta a disposizione le sue competenze per riformare profondamente le regole di questa Associazione ormai troppo vecchie ed obsolete che non tutelano la passione degli arbitri.
Siamo stufi di vivere questo clima di perenne sospetto, di perenne lotta contro quello che è diventato un mostro e che invece è sempre stata la nostra seconda casa.
Alfredo ascoltaci te lo chiedono a gran voce gli Arbitri Italiani, e un Presidente di sezione che ha dedicato 30 anni della sua vita a questa Associazione.