LeaderSheep ha scritto:Sembra di capire che qualcuno adombri l’esistenza di un modello di relazione animato dall’interesse e dallo scambio di favori che crea un danno a chi non è parte della relazione e, più in generale, alla collettività.
Il suddetto modello di relazione tra “politico ed elettore” prevede che il primo prometta ed elargisca benefici in cambio di voti oppure intrecci relazioni attraverso lo scambio di favori per occupare posizione di potere o di privilegio.
Queste pratiche non comportano necessariamente la violazione di norme di legge o di regolamenti, ma comportano sempre la violazione dei principi di equità e giustizia e di norme etiche.
La diffusione di simili comportamenti generalmente danneggiano l'intera collettività poiché sono incompatibili con la meritocrazia e con forme di competizione virtuosa.
Spesso sono corollario di forti contrapposizioni e derivano dalla necessità di alimentare con ogni mezzo il consenso: i “politici” non sono capaci di liberarsi dai vincoli e dai condizionamenti generati da un rapporto viziato con i propri “elettori”, dalle relazioni di tipo utilitaristico e dai rapporti “do ut des”, che condizionano e distorcono il potere esecutivo facendo prevalere interessi particolari sull’interesse generale.
Putroppo, però, denunce, ricorsi, reclami sono poco risolutivi per contrastare queste situazioni, quando arrivano a rappresentare un diffuso “modus operandi” o una “forma mentis”.
Bisognerebbe che iniziassero proprio gli “elettori” a non piegarsi alla tentazione di scendere a patti che arrecano danno alla collettività (e al singolo) in virtù di un tornaconto particolare ed educando i più giovani al rispetto della comunità di cui sono parte.
Caro Leader, in linea di massima condivido le tue parole. Certo peró che se questa relazione tra “politico ed elettore” arreca un danno a terzi, non si parla più di modus operandi legale. Mi spiego meglio, non si tratterebbe più di un’ elezione a sindaco del paese, in cui lui promette di riasfaltare le strade e poi non lo fa, bensì DI UNA GARA D’APPALTO TRUCCATA. Il sindaco dice “cittadini, votatemi, riasfalteremo le strade”, poi dice “leader, votami che ti faccio vincere l’appalto per riasfaltare”.
Ora, non sono da condannare i cittadini onesti che votano il sindaco per riasfaltare le strade, per il bene del loro piccolo paese. Sono da condannare il sindaco e chi lo ha votato unicamente per vincere l’appalto. Se poi per farglielo vincere trucchi pure i voti e crei ad hoc degli incartamenti, o modifichi le regole a gara d’appalto terminata….. non sei più nel campo della legalità.
E se poi per dare l’appalto a leader, alla fine fai spendere al tuo paese più denaro di quanto avrebbe speso con una regolare gara d’appalto oppure ancora peggio, abbassi la qualità del lavoro di asfaltatura, allora arrechi danno a tutta l’associazione, ops, a tutto il paese.