Observer ha scritto:sai che sinceramente non ne capisco il motivo. L'AIA è una componente della FIGC, se un nostro ex tesserato va a svolgere un ruolo dirigenziale nell'alveo di una società iscritta alla FIGC come noi, non solo non ci vedo nulla di male, ma ci vedo semmai un motivo di orgoglio per come l'AIA prepara i propri quadri direttivi. Tanto vero è che alcuni vanno a Miami, altri in Ucraina, e altri all'Inter o alla Roma.
Capisco il nostro modo di pensare in una chiave passata, ma oggi mi sembra tutto sommato poco attuale e ... devo dire ... utile. L'interazione con i club non è un male, aiuta a far comprendere lo straordinario lavoro che i nostri ragazzi di vertice svolgono ogni giorno.
Di solito, quando i nostri Colleghi della CAN vanno presso le società a spiegare come funziona il protocollo VAR ... si assiste a tutta una serie di sguardi inebetiti e a una ridda di: "non pensavo che dietro quel monitor ci fosse tutto questo".
Se Calvarese alla Roma, porterà a meno proteste sguaiate da parte della società ogni volta che si assiste a un episodio (come se devo dire, a loro capita spesso) ben venga.
Per quel che vedo, poche società necessitano di un tesserato AIA come la Roma. Ne ha bisogno come il pane, per fare didattica, per istruirsi, per comprendere, per capire.
A questo punto si potrebbe dire: e se li aiutassero a eludere la norma o a interpretarla a proprio vantaggio?
Beh, se la norma è perfettibile, meglio saperlo che ignorare la cosa, non pensate? E poi, pensate che la cosa vale nei due sensi. Quando Calvarese rientra, porterà con se un patrimonio di informazioni e di cultura riguardo le società calcistiche, che saranno utilissime. Per spostarsi meglio in campo, comprendendo le tattiche. Per relazionarsi meglio con i dirigenti, evitando malintesi. Per mille cose.
Io ho un vago ricordo di calcio giocato. Nella mia vita, prima di fare l'Arbitro, ho avuto anche una esperienza da Allenatore.
Le società calcistiche non sono dei nemici da temere. E' gente che ci mette soldi e impegno. E merita il nostro rispetto.
Non la nostra diffidenza!
Io la penso così!
PS: non voglio eludere la questione soldi, che tu giustamente sollevi. L'AIA non è in grado di garantire a tutti i fuoriusciti dalla CAN ruoli dirigenziali. E stipendi commisurati agli appannaggi che percepivano. Se il mercato offre contratti avverso la professionalità dei nostri ragazzi, che male c'è ?
io trovo solo discutibile il fatto che, dopo aver guadagnato bene (non solo come soldi, anche in popolarità, che poi sono cose che si intersecano tra loro), quando nessuno non li cerca più (parlo delle squadre o delle tv) possano ritornare nell'AIA come nulla fosse, AIA alla quale (a fine carriera) anzichè mettere la loro esperienza a disposizione degli arbitri nelle loro regioni e sezioni, sono andati invece subito a guadagnare ancora da altre parti. Parliamo di gente che è a posto professionalmente non di gente che rimane disoccupata. non discuto il diritto (ci mancherebbe) di trovare sbocchi lavorativi, solo il fatto di tornare all'ovile, magari accolti con tutti gli onori.