BlueLord capisco il tuo punto di vista ma credo che non ci siano tutti i presupposti per essere certi della volontarietà della condotta: chi vuole ottenere un indebito rimborso dovrebbe nascondere il proprio comportamento, qui nessuno discute la difformità tra la tratta eseguita e quella dichiarata ma, secondo me, se avesse voluto appropriarsi del denaro non dovuto, a maggior ragione perché a conoscenza dei controlli, non avrebbe fatto tutto alla luce del sole ma avrebbe simulato un viaggio credibile. Nello schema dell'infrazione ascrittagli non mi sembra per niente coerente l'aver allegato esclusivamente i titoli di viaggio per la tratta effettivamente eseguita e l'aver preventivamente informato l'organo tecnico del viaggio che avrebbe effettuato con l'AA: chi vuole fare la cresta sul rimborso non lo dice, lo nasconde e rende credibile la richiesta presentata (abbiamo purtroppo esempi in tal senso con falsificazioni ecc...).
Mi sembrano fatti concreti incompatibili con la ricostruzione della volontarietà in capo all'arbitro, sicuramente qualcosa non ha funzionato ma a fronte di questi fatti, concretamente accertabili, la sanzione a titolo di "dolo" se così si pò dire mi sembra molto discutibile. Sicuramente una sanzione per la condotta poco attenta è doverosa, anche aggravata dalla recidiva, ma di qui a dire che sulla base degli elementi valutati il comportamento sia stato volontario secondo me ce ne passa, e non poco.
14 mesi mi sembra una sanzione sproporzionata rispetto al comportamento nella sua interezza, chi architetta un illecito tenta di nasconderlo e non offre ai controllori informazioni per scoprirlo e accertarlo. Poi magari mi sbaglierò io.