da Observer il mar mar 01, 2022 9:37 am
Io non vorrei farmi trascinare in una gazzarra da comari di ballatoio (per rubare la battuta a un ex grandissimo ministro di nome Rino Formica) perché di solito in queste contese vale il famoso detto del nord italia: "chi vusa pu se, la vaca l'è sua" (traducendo ... chi grida (= vusa in dialetto nordico) di più si aggiudica il capo di bestiame che il battitore pone in asta). Mentre io ho voce flebile, e toni morigerati.
Il detto citato, trae origine dalle aste per la vendita del bestiame che si svolgevano nel secolo passato all'interno contrade agricole del nord Italia dove, pare, chi avesse la voce più squillante e riuscisse a far valere la propria offerta nel bailamme generale, si aggiudicava il capo di bestiame.
Fatta questa doverosa premessa, i Colleghi che sostengono la tesi tale per cui il presidente dell'AIA avrebbe ipoteticamente potuto compiere un atto contrario allo spirito del regolamento, è una divertente questione giuridica che mi pone innanzi mille dilemmi.
Dilemmi che vengono in parte leniti quando penso che, se non ricordo male, il presidente dell'AIA ha una formazione professionale medica e che questo potrebbe fungere da garanzia che è molto attento a questi aspetti della propria vita, ma pare che questo non serva a dirimere anche solo parzialmente la questione che tanto avvince.
Come tutti noi sappiamo, l'azione disciplinare di segnalazione o deferimento non può essere originata dal singolo associato, e quindi si pone la questione etica e regolamentare: chi può proporre l'azione disciplinare avverso le figure apicali della nostra Associazione?
Ovviamente, gli amici che sostengono questa tesi, conoscono bene la risposta, ovvero il comitato dei garanti dell'Associazione, che è come tutti sappiamo composto da 2 membri esterni (CONI e FIGC), e da un componente interno alla nostra Associazione.
Se i Colleghi hanno questo dubbio, perché non investono della questione il Comitato dei Garanti per una possibile e presumibile violazione del codice etico, invece di fare tanto baccano su un forum anonimo? Forse perché il comitato dei garanti, cestina le segnalazioni anonime? Ammetto che il dubbio porta con se' una certa malizia, ma ciò nonostante anche se sono un bravo ragazzo, tale dubbio mi avvince ugualmente!
Forse perché è più semplice aderire a quel detto di Andreottiana memoria che diceva: "infanga, infanga ... qualcosa resterà" ?
Io non so se il giudizio avverso ai Colleghi di Foggia fosse giusto e meritato. Non sono ne avvocato ne giudice. Come ho sempre creduto che ci fosse una giustizia interna ai tempi della precedente gestione e mi sono sempre rifiutato di pensare che la giustizia domestica fosse eterodiretta, anche oggi confermo il mio sciocco idealismo e continuo a pensare che abbiamo un regolamento, e delle figure che sono devolute a farlo rispettare. Tanto in materia di giustizia, che di etica.
Per questo, se veramente fosse interesse idealistico di coloro che continuano a propalare la tesi di una scorrettezza del presidente di qualsiasi foggia (perdonate il calembour) e natura ... invece di perder tempo con noi quattro poveri faceti ... scriverebbero al comitato dei Garanti, e chiederebbero conto.
Se non lo fanno, ne deduco che hanno una certa utilità a star qui a impiegare il loro tempo, anziché impegnarlo in maniera diversa e, forse, più produttiva.
Fine del mio modesto parere.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)