La Federcalcio dietro al progetto AIA. L’idea è di partire a metà gennaio. Trentalange: «Per il bene del calcio».
Un canale tematico, web o tv si vedrà, con video e trasmissioni a cadenze ancora da stabilire per spiegare gli episodi più discussi e il regolamento. Così da frenare le polemiche bollenti che spesso infiammano il campionato. La svolta degli arbitri in video potrebbe avvenire già a metà gennaio. Il canale sarà della Federcalcio e permetterà all’AIA di creare uno spazio per aprirsi finalmente al confronto e all’esterno.
Una “mossa” di avvicinamento e trasparenza. Il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange lo aveva praticamente annunciato a “Rai-GR Parlamento” il 20 dicembre. «A noi piacerebbe avere uno spazio, un canale di comunicazione che dobbiamo aprire per poter dare chiavi di lettura tecniche: credo sia per il bene del calcio. Con la Federazione ci stiamo pensando, ci stiamo lavorando e attivando, c’è un lavoro intenso in questo senso».
L’idea è effettivamente in gestazione da tempo: quante volte si è detto che gli arbitri dovrebbero comunicare? Il 2022 diventerà l’anno della svolta. Un primo passo lo si è avuto a Lissone quando sono stati aperti gli audio arbitro-Var per un ristretto gruppo di giornalisti mettendo le basi di un esperimento volto alla chiarezza e alla trasparenza, anche a costo di evidenziare i propri errori. Da gennaio potrebbe quindi esserci una sterzata ulteriore: questa volta anche verso il pubblico.
La base operativa del canale (inizialmente online, stando alle prime indicazioni) sarà nella casa della Federcalcio. Dovrebbe essere il designatore Gianluca Rocchi la persona più indicata a spiegare gli episodi avvenuti durante il campionato. Il tema su cui si sta ancora ragionando riguarda la cadenza di questi interventi. Inizialmente si è pensato potessero bastare un paio di appuntamenti al mese, per evitare di dover andare in video alla fine di ogni giornata come accade agli ex arbitri commentatori nelle trasmissioni televisive.
Ma che senso avrebbe spiegare episodi che scaldano tifosi e media non nell’immediato ma a distanza di giorni o settimane? Per questo motivo c’è ancora una riflessione in corso.
Fonte:
La Gazzetta dello Sport del 29 dicembre 2021, pag. 23