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Mi sembra di leggere solo nomi di donne in campo, perché non è stato convocato nessun uomo?

UW54 ha scritto:Mi sembra di leggere solo nomi di donne in campo, perché non è stato convocato nessun uomo?

Almeno al Mondiale femminile, diamo alle donne lo spazio che meritano… Sennò finiamo sempre per vedere la Frappart e quelle poche note. Gli uomini sono già al VAR ed è già abbastanza così. Allo stesso modo in cui le donne al Mondiale maschile hanno avuto una sola partita in campo…

phileasfogg ha scritto:

UW54 ha scritto:Mi sembra di leggere solo nomi di donne in campo, perché non è stato convocato nessun uomo?

Almeno al Mondiale femminile, diamo alle donne lo spazio che meritano… Sennò finiamo sempre per vedere la Frappart e quelle poche note. Gli uomini sono già al VAR ed è già abbastanza così. Allo stesso modo in cui le donne al Mondiale maschile hanno avuto una sola partita in campo…

Beh le donne al mondiale maschile c’erano però anche se hanno avuto “solo” (solo?) una partita in campo.
Se tutti devono arbitrare tutti allora al mondiale femminile ci doveva andare chi era al mondiale maschile, sennò così è facile. Le donne le fanno le donne per avere spazio. Gli uomini li fa chi, in teoria, è più bravo. Lo spazio a Kovacs nel mondiale maschile non è stato lasciato eppure penso se lo meritasse.

Già il Mondiale che grande soddisfazione...ma anche la location aumenta il piacere di andarci. Complimenti.

mah, vedete. noi abbiamo un gap storico e culturale da colmare. Il calcio nasce come sport prettamente maschile e mascolino. Le donne ancora oggi quasi nel 2023 faticano a ricavarsi uno spazio nello sport dei cosiddetti "maschietti".

So io le litanie che sento quando accompagno le nostre giovani leve a fare l'esordio nei giovanissimi.

Una ragazza deve essere brava almeno 2 volte: 1 volta perché è arbitro, e 1 volta perché è donna e appena la vedono i dirigenti (spesso di altre generazioni, a voler essere clementi) iniziano a borbottare sul perché non è rimasta a casa a fare la calzetta.

Per questo i mondiali femminili, credo, siano una vetrina dedicata al movimento arbitrale femminile.

E sempre per questo, laddove esistano delle individualità di spicco come la Frappart, è molto bello vederla cimentarsi anche nei mondiali maschili.

Intanto noi, che siamo persone perbene e illuminate, lottiamo e cerchiamo di costruire un calcio dove non ci sia bisogno di questi "steccati" mentali. E dove una ragazza che arriva a dirigere una gara di serie A non sia vista come una ruffiana che cavalca l'onda del politicamente corretto.

Non dico che noi si affermi questo, ma spesso quando si parla di Maria Sole, di Maria (Marotta) ma anche di altre ... si pensa a una quota rosa, a uno steccato ideologico, a una specie di riserva indiana.

Vi assicuro che non è così, è offensivo verso la storia di queste ragazze e di queste atlete. Magari una sarà più talentuosa, e un'altra meno. Ma tutte si sono fatte un gran mazzo per essere dove sono.

Ed è bello, riconoscerlo. E' giusto ... è morale! Per gli sdorzi che hanno fatto nel corso della carriera sportiva. Per il rispetto che ottengono ogni volta che scendono in campo.

Poi ... chi ha più filo tesserà più tela ...

Observer ha scritto:mah, vedete. noi abbiamo un gap storico e culturale da colmare. Il calcio nasce come sport prettamente maschile e mascolino. Le donne ancora oggi quasi nel 2023 faticano a ricavarsi uno spazio nello sport dei cosiddetti "maschietti".

So io le litanie che sento quando accompagno le nostre giovani leve a fare l'esordio nei giovanissimi.

Una ragazza deve essere brava almeno 2 volte: 1 volta perché è arbitro, e 1 volta perché è donna e appena la vedono i dirigenti (spesso di altre generazioni, a voler essere clementi) iniziano a borbottare sul perché non è rimasta a casa a fare la calzetta.

Per questo i mondiali femminili, credo, siano una vetrina dedicata al movimento arbitrale femminile.

E sempre per questo, laddove esistano delle individualità di spicco come la Frappart, è molto bello vederla cimentarsi anche nei mondiali maschili.

Intanto noi, che siamo persone perbene e illuminate, lottiamo e cerchiamo di costruire un calcio dove non ci sia bisogno di questi "steccati" mentali. E dove una ragazza che arriva a dirigere una gara di serie A non sia vista come una ruffiana che cavalca l'onda del politicamente corretto.

Non dico che noi si affermi questo, ma spesso quando si parla di Maria Sole, di Maria (Marotta) ma anche di altre ... si pensa a una quota rosa, a uno steccato ideologico, a una specie di riserva indiana.

Vi assicuro che non è così, è offensivo verso la storia di queste ragazze e di queste atlete. Magari una sarà più talentuosa, e un'altra meno. Ma tutte si sono fatte un gran mazzo per essere dove sono.

Ed è bello, riconoscerlo. E' giusto ... è morale! Per gli sdorzi che hanno fatto nel corso della carriera sportiva. Per il rispetto che ottengono ogni volta che scendono in campo.

Poi ... chi ha più filo tesserà più tela ...

La Ferrieri Caputi ad ottore, ai Mondiali Under17 in India, faceva appunto insieme a Coppola e Di Monte. Credo che una partita l'arbitrerà nel primo turno.

Observer ha scritto:mah, vedete. noi abbiamo un gap storico e culturale da colmare. Il calcio nasce come sport prettamente maschile e mascolino. Le donne ancora oggi quasi nel 2023 faticano a ricavarsi uno spazio nello sport dei cosiddetti "maschietti".

So io le litanie che sento quando accompagno le nostre giovani leve a fare l'esordio nei giovanissimi.

Una ragazza deve essere brava almeno 2 volte: 1 volta perché è arbitro, e 1 volta perché è donna e appena la vedono i dirigenti (spesso di altre generazioni, a voler essere clementi) iniziano a borbottare sul perché non è rimasta a casa a fare la calzetta.

Per questo i mondiali femminili, credo, siano una vetrina dedicata al movimento arbitrale femminile.

E sempre per questo, laddove esistano delle individualità di spicco come la Frappart, è molto bello vederla cimentarsi anche nei mondiali maschili.

Intanto noi, che siamo persone perbene e illuminate, lottiamo e cerchiamo di costruire un calcio dove non ci sia bisogno di questi "steccati" mentali. E dove una ragazza che arriva a dirigere una gara di serie A non sia vista come una ruffiana che cavalca l'onda del politicamente corretto.

Non dico che noi si affermi questo, ma spesso quando si parla di Maria Sole, di Maria (Marotta) ma anche di altre ... si pensa a una quota rosa, a uno steccato ideologico, a una specie di riserva indiana.

Vi assicuro che non è così, è offensivo verso la storia di queste ragazze e di queste atlete. Magari una sarà più talentuosa, e un'altra meno. Ma tutte si sono fatte un gran mazzo per essere dove sono.

Ed è bello, riconoscerlo. E' giusto ... è morale! Per gli sdorzi che hanno fatto nel corso della carriera sportiva. Per il rispetto che ottengono ogni volta che scendono in campo.

Poi ... chi ha più filo tesserà più tela ...

Non facciamo gli ipocriti. Sappiamo tutti cosa è successo l’anno scorso: e badate che secondo me tutto sommato hanno fatto bene, nel senso che ci sta tutto che i nostri vertici ritengano di dover dare impulso al nostro movimento femminile.

Nulla di più sacrosanto.

Ma si abbia almeno la correttezza di dire che si tratta di scelte politiche. Legittime, secondo me anche giuste, ma politiche.

Auguri a tutti!

Scelte politiche fatte da uomini, fatte per conto delle donne.

Intanto l'AIA prepara la prima uscita in A della terna al femminile, dopo la gara di B Frosinone Ternana: