JReferee ha scritto:Sai Observer qual'è il problema: nel caso da te descritto ci sono dei dipendenti che ricevono uno stipendio e che accettano la subordinazione in quanto a diritti d'immagine.
Qui stiamo parlando di ragazzi di una generazione che, senza generalizzare eccessivamente, vive le proprie passioni esternandole sui social.
Va bene indicare i comportamenti adeguati magari spiegando quando un arbitro va sopra le righe e perché. C'è però il rischio di passare da censori e di disincentivare i ragazzi ad iscriversi ai corsi. Basti pensare che questa notizia ha avuto, sui social, molto più impatto che la promozione del corso arbitri locale.
passione? o monetizzazione?
e in ogni caso il punto centrale e nevralgico rimane: chi controlla che i contenuti che questo ragazzo diffonde siano attinenti? I commenti che fa sulle gare e sugli episodi, sono concordati con il settore tecnico?
se non lo sono, qui abbiamo un tesserato che dice quello che gli passa per la capa fresca senza che nessuno lo coordini!
e se si sbaglia nel fare divulgazione?!
Poi ... per favore ... chiamiamo le cose come sono: 'sto ragazzo monetizza i suoi contenuti ... non ha ancora delle collab dichiarate ma siccome è nel giro dei tornei degli influencer ... di sicuro ha una "agenzia" che lo segue!
Altro che passione!
Anche "con mollica o senza" è nato per passione ... e ora ha aperto una macelleria sua che fa concorrenza ai suoi ex datori di lavoro a 5 civici di distanza ... dai per favore!
-- 21/02/2023, 8:51 --
Addizionale2 ha scritto:Se L’ Aia si trova senza Arbitri, tanto da dover riabilitare i 40 enni è principalmente colpa dei ragionamenti e dell’approccio che hai utilizzato tu in questa risposta caro Observer.
Quando lo capiranno sarà troppo tardi, ed Arbitrino di turno arbitrerà non solo i tornei tra influencer ma tutto il settore giovanile con altre Associazioni, come già accade in alcune regioni italiane.
In bocca al lupo
ti chiedo scusa se fatico a immedesimarmi nel rilievo che mi fai, perchè ritengo di essere anche troppo "modernista".
qua riabilitare i 40enni non è il discorso.
se poi mi dici che la comunicazione dell'AIA potrebbe essere meno ingessata e un poco più sbarazzina, potremmo anche discuterne e ... te lo assicuro ... io potrei portare delle tesi a sostegno delle mie idee fondate perchè nella comunicazione ci lavoro e ci ho lavorato per decine di anni.
ma guardi il dito per non guardare la luna ... qui la comunicazione dell'AIA non è il problema ... qui il discorso è che se iniziamo a andare sui social in ordine sparso ognuno per proprio conto, senza un minimo di coordinamento ... non facciamo comunicazione ... ma solo BACCANO!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)