Personalmente sono contento e approvo la scelta sanzionatoria di questo atteggiamento.
La nostra categoria prevede dei requisiti di professionalità, di "integerrimità" e di immagine che cozzano con l'iniziativa del singolo di rivolgersi al grande pubblico sia che questo venga fatto con o senza secondi fini e personalismi ed a prescindere da eventuali risultati positivi indiretti (incrementato reclutamento e/o svecchiamento dell'immagine) o mancanze nella capacità comunicativa della nostra associazione. Questo non tanto perchè siamo una categoria particolare (ed è innegabile che comunque lo siamo e quindi, a maggior ragione occorre particolare attenzione al riguardo) ma semplicemente perchè parte di un qualcosa, un associazione appunto, che è qualcosa di più del singolo socio e del suo diritto di raccontare la propria/nostra realtà.
In generale sono molto concorde con le parole di Observer, anche riguardo le implicazioni più pratiche.