Sì, ho comprato l’arbitro per 5 milioni

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Sì, ho comprato l’arbitro per 5 milioni

Messaggioda admin il sab set 28, 2024 7:31 pm

La corruzione e le polemiche arbitrali sono sempre stati elementi controversi nel mondo del calcio. Sono eventi che non possono fare altro che minare in modo profondo la credibilità del calcio, dato che spesso coinvolgono figure di spicco tra cui i presidenti dei vari club calcistici di tutto il mondo. Come nel caso di cui parliamo oggi, in cui a corrompere un arbitro è stato proprio un presidente.

Di casi simili nel corso della lunga storia del calcio ne sono successi fin troppi. Pensiamo per esempio al “caso Negreira“, scoppiato in Spagna, dove l’ex vicepresidente del Comitato tecnico degli arbitri spagnolo José Maria Enriquez Negreira è stato accusato ricevuto pagamenti dalla presidenza del Barcellona in cambio di consulenze tecniche.

Ma non dobbiamo per forza andare in Spagna per elencare casi di questo genere. Era il 2006 quando l’Italia venne sconvolta dallo scandalo Calciopoli. Le indagini portarono alla scoperta di manipolazioni arbitrali e a sanzioni molto dure, in particolare verso la Juventus che venne retrocessa in Serie B per la stagione successiva.

Torniamo però in Spagna e un po’ indietro nel tempo. Era il settembre del 1996 quando il Valencia era impegnato nel primo turno di Coppa Uefa contro il Bayern Monaco. Dopo aver vinto la partita di andata al Mestalla per 3 a 0, il presidente del Valencia Paco Rogi fu avvicinato da un intermediario UEFA, ovvero Fernando Torcal.


Quest’ultimo propose di corrompere l’arbitro della gara di ritorno, cioè il russo Levnikov, garantendo in questo modo un trattamento favorevole alla squadra spagnola durante il match in Germania. Torcal chiese a Roig una somma di tre milioni di pesetas per assicurarsi il risultato.

Paco Roig nel corso di una recente intervista ha confessato di aver accettato l’offerta di aver pagato la somma richiesta prima della gara. Nonostante ciò, il Valencia perse la partita di ritorno per 1 a 0, riuscendo comunque a qualificarsi al turno successivo grazie al vantaggio complessivo ottenuto nella partita di andata.

Nonostante il tentativo di corruzione, l’arbitro russo Levnikov non ha dunque influito in modo significativo sul risultato della partita. Il racconto di Roig ha destato parecchio scalpore, soprattutto in questi anni in cui la lotta alla corruzione nel calcio è particolarmente sentita.

fonte: mondosportivo.it
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Re: Sì, ho comprato l’arbitro per 5 milioni

Messaggioda quagliabella il dom set 29, 2024 7:14 am

scusate la brutalità ma c'è qualcosa che non mi torna.. vinci 3a0 la partita di andata e paghi per corrompere l'arbitro al ritorno??? mi sembrano sembrano le trattative di Bergonzoni e Giginho quando volevano intortare Canà per l'ac :lol: acquisto fasullo di fuoriclasse brasiliani :lol:
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Re: Sì, ho comprato l’arbitro per 5 milioni

Messaggioda Refforever il lun set 30, 2024 11:44 am

per me i soldi li ha incassati l'intermediario, senza che l'arbitro ne sapesse nulla.
Se fosse andata male, gli avrebbe detto che l'arbitro si è rifiutato e gli avrebbe restituito il malloppo.
Sapete quanta gente compra e vende gli arbitri a loro insaputa? Troppi...
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Re: Sì, ho comprato l’arbitro per 5 milioni

Messaggioda isolatearbitre il mar ott 01, 2024 2:40 pm

Per me, e penso anche per i colleghi con oltre quattro lustri di tessera, fatti e situazioni già vissute nel nostro calcio.
In particolare, mi riferisco al caso di Roma-Dundee (Scozia) per le semifinali di Coppa dei Campioni (così si chiamava l’attuale UEFA Champions League) del 1983-84.
All’andata la squadra scozzese si era imposta 2 a 0, e la Roma doveva vincere ad ogni costo e qualificarsi per quella che poi sarà la triste finale contro il Liverpool, persa all'Olimpico ai calci di rigore.
Breve riassunto degli accadimenti.
Giorni prima della gara, Spartaco Landini, allora Direttore Sportivo del Genoa, ha un abboccamento con il Presidente della Roma, Dino Viola e gli dice: “L’arbitro designato (il francese Vautrot) è un amico e attraverso un altro mio amico si può arrivare a lui, ma bisogna dare all'arbitro 100 milioni”.
Viola risponde: “Che sicurezza abbiamo che Vautrot prenda questi soldi?". I due si accordano su un segnale convenzionale da rispettare per confermare l'avvenuta consegna del denaro.
Come prassi prima della gara, c’era la cena ufficiale con i dirigenti delle squadre, i rappresentanti dell’Uefa e la terna arbitrale. I dirigenti della Roma chiedono un segnale che effettivamente dimostri che qualcosa di vero in tutto questo c'è. Nel corso della cena Vautrot viene chiamato al telefono, il segnale prestabilito. Quando Vautrot, dopo essersi assentato per la telefonata, ritorna al tavolo e dice: “Ha chiamato l'amico Paolo e mi ha detto di salutarvi”.
Nessuno mai ha scoperto chi effettivamente abbia fatto la telefonata. In ambito Uefa gli arbitri italiani di nome Paolo erano Casarin e Bergamo i quali negarono con forza di aver chiamato e lo stesso Vautrot non identificò l’interlocutore.
Per i dirigenti romani: “Messaggio arrivato".
In fase di processo sportivo, la dirigenza della Roma ammise che la consegna del denaro all’intermediario ci fu e di conseguenza, a parere loro, i soldi sicuramente arrivarono a Vautrot.
A scusante del gravissimo comportamento, la dirigenza affermò: “Tutto questo è stato fatto perché di fronte a una partita del genere dire di no non è facile. Tirarsi indietro poteva avere, durante la partita, gravi ripercussioni per la Roma".
Per inciso la Roma vinse meritatamente per n 3 a 0, senza nessuna influenza di Vautrot.
Nel processo sportivo, 1986, la Corte Federale assolse tutti solo per sopraggiunta prescrizione specificando di "aver riscontrato un comportamento gravemente censurabile messo in opera dall'ing. Viola. Non può quindi dichiarare caduta l'incolpazione contestata ai signori Landini e Viola in merito al passaggio della somma di 100 milioni, senza prove del successivo passaggio all’arbitro".
A riprova dell’estranietà di Vautrot, nel 1990 il francese fu designato per la semifinale Italia-Argentina.
Voi pensate che se il potentissimo Presidente del calcio argentino Julio Grondona, allora vice presidente FIFA, avesse qualche dubbio su Vautrot, che arbitrò molto male, non avrebbe impedito la designazione?
Questo non fu il primo e non sarà l’ultimo episodio in cui, spregevoli personaggi, millantano di avere conoscenza diretta o indiretta con arbitri, tale da poterli condizionare a loro piacimento.
Questi comportamenti ancor’oggi ci sono in tutte le categorie, si millanta, si incassa e se le cose non vanno secondo le promesse, è l’arbitro farabutto, che non ha mantenuto la parola.
Da parte nostra, se ascoltiamo e/o vediamo strani personaggi, di solito piacioni e lecchini, spetta a noi allontanarli e segnalare il tutto alla procura.
isolatearbitre
 
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