Il metodo dei "dieci minuti"

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Il metodo dei "dieci minuti"

Messaggioda pized85 il mar giu 23, 2009 3:18 pm

Gli arbitri cambiano il loro modo di arbitrare in risposta alla maniera in cui la partita viene giocata dai suoi partecipanti(i calciatori). Nel momento in cui i giocatori, e quindi il gioco, cominciano a scaldarsi, l´arbitro dovrá fare in modo di modificare il proprio stile di arbitraggio per sintonizzarlo con la gara. Questa non é incoerenza, bensí un cambiamento del livello di controllo sui giocatori.
 
In sostanza l´arbitro mantiene sempre il controllo della situazione, adattando peró la sua autoritá per incoraggiare lo scorrere tranquillo del gioco. Per fare questo in maniera efficente, l´arbitro deve constantemente cambiare il livello di coinvolgimento nel gioco, variandolo a seconda del momento della partita, ed anche a seconda del comportamento tenuto dai giocatori.
 
Ci saranno periodi durante una partita nei quali le due squadre sono al massimo del livello agonistico(ad esempio dopo un punto topico della partita), in cui l´arbitro dovrá essere autoritario. Questo puó essere ottenuto applicando in maniera rigida le regole del gioco; per esempio:
 
(a) Non concedendo il vantaggio e fermando il gioco in seguito ad ogni fallo.
(b) Correndo di piú in modo da essere sempre presenti vicino all´azione, identificando qundi i possibili rischi.
(c) Facendo richiami ai giocatori in maniera piú visibile e „pubblica“.
(d) Adottando provvedimenti disciplinari in rigoroso accordo con le regole del gioco.
(e) Intervenendo rapidamente su ogni protesta.
 
Al contrario, nei periodi di gioco piú tranquilli, l´arbitro potrá rilassare il controllo sui calciatori, diventando piú permissivo(applicando il vantaggio, e rapportandosi in maniera piú amichevole nei confronti dei giocatori) creando cosí i presupposti per un gioco piú fluido e divertente per tutti i componenti della partita.
 
Uno studio dell´Universitá di Cardiff ha rilevato che esistono importanti periodi di tempo di circa 10 minuti in ogni partita; questi periodi richiedono sempre un´attenzione ed un controllo maggiore da parte dell´arbitro. Degli esempi incudono:
 
-i primi dieci minuti della partita;
-i cinque minuti prima e quelli immediatamente dopo alla fine del primo tempo ed infine
-gli ultimi dieci minuti di gioco

La ricerca ha dimostrato che la maggior parte dei problemi occorrono in questi lassi di tempo. Oltre a questi, ulteriori periodi di dieci minuti(ad esempio, conseguenti ad un incidente avvenuto in campo, o alla segnatura di una rete), sono stati identificati come „rischiosi“.
 
Per portare un´analogia si provi a pensare di cavalcare un cavallo un pó turbolento. Per guadagnare un controllo iniziale sull´animale si dovranno utilizzare costantemente le proprie abilitá tirando le redini in ogni momento in cui l´animale dará segno di sbizzarrirsi. Una volta che il cavallo ha percepito il messaggio, si potrá rilassare il controllo sulle redini, permettendo sia all´animale che al fantino di rilassarsi. Se in seguito a questo rilassamento il cavallo comincerá nuovamente a spazientirsi, il fantino sará sempre in grado di tirare le redini e riguadagnarne il controllo. Con questo metodo si dimostra al cavallo cosa é permesso e cosa non é permesso fare, ed e´piú o meno quello che deve avvenire tra l´arbitro e gli altri componenti durante una partita di calcio.
 
In generale, gli arbitri aggiustano il livello di controllo sui calciatori durante una partita, ma questo avviene normalmente in maniera casuale. Il metodo dei „dieci minuti“, utilizzato dagli arbitri top é un metodo piú cosciente e strutturato per guadagnare il controllo del gioco quando richiesto, e per modificare il proprio livello in seguito a momenti "clou" della partita. Questo metodo permette agli arbitri di massimizzare le proprie capacitá focalizzando le proprie risorse(fisiche e mentali) nel guadagnare il giusto controllo sul gioco in quei periodi di tempo riconosciuti come piú rischiosi. Se si fa questo diventa poi piú facile rilassarsi e riguadagnare energie durante i periodi piú tranquilli.
 
Quando un arbitro sta arbitrando con assistenti(o anche con il quarto uomo), ci sono dei segnali che si possono utilizzare per avvertire gli altri ufficiali di gara dell´inizio o della fine di questi „10 minuti“
 
Alcuni utilizzano il braccio disteso lungo il fianco con il pugno chiuso per informare gli altri ufficiali sulla necessitá di intervenire píú fermamente sul gioco, e sul conseguente adattamento delle decisioni prese. In maniera piú chiara, il metodo dei „dieci minuti“ coinvolge tutti gli ufficiali di gara e non solo l´arbitro. E´importante che tutto il gioco segua lo stile di arbitraggio dell´arbitro. Non é efficace se l´arbitro stringe il controllo sul gioco, mentre uno degli assistenti(o entrambe) fa l´opposto.

 
Il braccio lungo il corpo con la mano aperta potrebbe essere il segnale che indica la fine dei „dieci minuti“ di controllo, e riporta il gioco ad un livello piú rilassato e tollerante.
 
Arbitrare una partita intervallandola in segmenti di 9-10 minuti risulta in una suddivisione del gioco, che corrisponde ad un periodo definito in cui tutti gli ufficiali di gara conoscono il livello di controllo da tenere. Puó essere inoltre utile per ricordare eventuali incidenti da mettere a rapporto.
 
Prova a dividere la partita in segmenti di dieci minuti e vedi come questo si riflette sul controllo della partita.
  

 
I primi 15 minuti
 
John Tudor, attaccante di esperienza degli anni 70, nelle file del Newcastle, Coventry e Sheffield United ha detto: „I giocatori hanno bisogno, piú di ogni altra cosa, di conoscere cosa aspettarsi dagli arbitri.
 
I giocatori si presentano ad una partita con 3 cose principali in mente:
 
1 – valutare gli avversari;
2 – decidere come affrontarli;
3 – testare l´arbitro."

Colin Waldron, capitano del Burnley durante gli stessi anni ha affermato:“la maggior parte dei calciatori nei primi minuti di gioco testano l´arbitro per vedere se é permessivo. Aspettano ,in altre parole, che l´arbitro fissi il proprio standard nel controllare i calciatori. Questo avviene solitamente nei primi 15 minuti di gioco“.
 
In queste due frasi si puó capire l´importanza che viene data dai calciatori ai direttori di gara, e l´influenza che gli stessi hanno sul gioco.
 
Non ha senso per un arbitro fissare il proprio standard al sessatesimo minuto di gioco, quando ormai si é oltre la metá della partita, e l´aggressivitá comincia a salire. Il tempo ideale in cui fissare il proprio standard é nei primi minuti di gioco della partita! Fissa il livello in maniera graduale, completando come prima cosa tutte le procedure pre-partita in maniera precisa e puntuale. Nel momento in cui fischi il calcio d´inizio ricorda le tre cose che sono nelle menti die calciatori secondo Tudor. In particolar modo ricordati di come i calciatori testino l´arbitro all´inizio di ogni partita.
 
Il semplice ricordarsi questa frase ti permetterá di ricordarti il bisogno di dimostrare ai calciatori di che pasta si é fatti, e se si é „permissivi“ o meno.
 
Come Waldron ci ha ricordato “Lo standard dell´arbitro si afferma solitamente nei primi 15 minuti di gioco“, quindi hai una finestra limitata di tempo in cui stabilire questo livello prima che sia troppo tardi.
 
Nei primi 15 minuti, sii presente e vigile, applica le regole del gioco in maniera piú rigida, e sii sempre vicino all´azione. Sii sempre presente, anche se non ne vedi il bisogno! Parla con l´allenatore e con i calciatori, dai loro istruzioni, stai attento alle posizioni nei falli laterali, comunica con i tuoi assistenti(se li hai) in maniera piú plateale, fischia in maniera piú forte del solito, se puoi vai sempre sul punto del calcio di punizione. Insomma, parti in quarta, e mantieni quel livello per i primi 15 minuti. Non lasciare che siano i calciatori a fissare il tuo standard, ma fissalo per conto tuo. Dal sedicesimo minuto in poi puoi cominciare a rallentare un pó, sperando in un match equilibrato. In quel momento hai comunque giá dimostrato ai calciatori di che pasta sei fatto!
 
Adesso chiedi a te stesso, „I calciatori, pensano che io sia permissivo?“ La risposta deve essere assolutamente no. Chiedersi questa domanda al trentesimo, quarantesimo o cinquantesimo minuto é inutile, perché i giocatori hanno giá la risposta, che sará semplice per tutti da vedere.
 
Dovresti ormai aver giá capito il senso dei primi quindici minuti di gioco, vediti come un commerciante: vai al mercato presto e metti fuori la tua bancarella con tutti i prezzi, in modo da evitare che i clienti(i calciatori) arrivino a contrattare sul prezzo. Nei primi quindici minuti, non vendere niente per meno del prezzo mostrato. Quelli che vogliono contrattare sui prezzi possono venire piú tardi, quando hanno capito chi é il padrone della bancarella, e chi decide il prezzo finale.
 
Infine, non aspettare fino al quindicesimo minuto per cambiare radicalmente il tuo modo di arbitrare, ma usa gli ultimi 5 minuti(dal decimo al quindicesimo) per ridurre gradualmente la tua azione sulla partita, in modo che i calciatori, arrrivati al sedicesimo minuto, non si meraviglino sul perché l´arbitro sia improvvisamente diventato piú buono.

fonte: http://www.footballreferee.org/
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Re: Il metodo dei "dieci minuti"

Messaggioda onlyReferee il mer ago 19, 2009 1:31 pm

Condivo al 100% quanto presente nell'articolo. Poi il paragone con il commerciante secondo me calza a pennello :!: :P

Per aspera sic itur ad astra
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Re: Il metodo dei "dieci minuti"

Messaggioda troy12bayliss il mer ago 19, 2009 9:28 pm

Bellissimo.
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Re: Il metodo dei "dieci minuti"

Messaggioda briangenova il mer ago 19, 2009 9:39 pm

Concordo pienamente.....
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Re: Il metodo dei "dieci minuti"

Messaggioda Doraemon il mar set 01, 2009 8:44 am

Ho sempre sostenuto che la partita è come un cavallo che deve trottare, senza andare di passo nè galoppare!
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