Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda bracco75 il mer mag 22, 2024 12:51 pm

Ciao amici, lancio, come ho fatto a metà campionato, una discussione sulla stagione arbitrale, ringraziando sin d'ora chi vorrà contribuire in modo come sempre costruttivo.
Come è noto, il mio giudizio sull'operato di questa Commissione (peraltro composta da eccellenti tecnici ed eccellenti persone) è estremamente negativo, soprattutto per quanto attiene al metodo, più che al merito.
Non mi è piaciuto il metro "figli e figliastri" utilizzato per tutto il campionato, che ha fatto sì che certi errori pesassero moltissimo per qualcuno (Var o arbitro) e pocchissimo o nulla per altri.
Non mi è piaciuto l'atteggiamento un pò reticente a Open Var (che in generale giudizio un esperimento riuscito) sugli errori di taluni.
E' stata una stagione funestata come non mai da infortuni e problemi fisici: neppure durante il Covid tanti stop, credo che questo aspetto andrebbe indagato.
Venendo ai ragazzi, ritengo che la Top3 dell'anno è quella costituita da Guida, Maresca e La Penna: non hanno sbagliato sostanzialmente nulla, soprattutto il romano, a parte un pò di problemi nella semi di Coppa Italia, ha disputato una stagione eccellente. I due napoletani seguono a ruota, Guida, finalmente non funestato da infortuni, ha conquistato gli Europei che parevano appannaggio di Massa, la cui stagione, d'altro canto, è stata onestamente sotto le aspettative.
Orsato è Orsato, al canto del cigno non ha deluso, anche se gli si è perdonato qualche errore che ad altri non è stato perdonato. Doveri nel finale di stagione è tornato ai livelli di eccellenza ben noti, mentre una delle sorprese positive soprattutto del girone di ritorno è Luca Pairetto. Lanciatissimo Colombo, secondo me un vero fuoriclasse: se lima qualche eccesso, è la punta di diamante del futuro arbitrale italiano. Non giudicabile la stagione di Chiffi ed Abisso e, in parte, anche quella di Sozza, causa malanni fisici. Rapuano e Marchetti hanno subito un trattamento inspeigabile: dapprima lanviatissimi, fino ad essere desiganti per semi e finale della Supercoppa, poi accantonati dopo prove certamente non brillanti, ma neanche così disastrose. Ayroldi si è smarrito, Marcenaro è un elemento sul quale la Commissione punta molto, ma secondo me siamo ben lontani dai livelli di Colombo. Fabbri - paradossalmente - ha diretto meglio dopo che gli è stato tolto il badge di internazionale. Tra i secondi anni Feliciani una spanna sopra tutti, la Ferrieri Caputi ha inanellato un girone di ritorno molto problematico, ma comunque premiato con 2 designazioni prestigiose in Inter-Torino e Juve-Monza: dopo averla vista arbitrare live diverse volte, temo che il suop gap non sia tecnico o atletico ma comportamentale, nel senso che quando il match si scalda, tende a perderlo (la collega Gasperotti, che ho visto dal vivo a Taranto, da questo punto di vista, invece, mi ha...strabiliato). Zufferli e Santoro riscoperti, entrambi visti live ed entrambi convincenti. Tra i primi anni Tremolada, nonostante l'infortunio, sugli scudi, gli altri maluccio, anche se al mio occhio almeno 3 elementi (oltre al monzese, Di Marco e Collu) hanno potenzialmente quel quid in più. Benino Dionisi, Prontera e Massimi, sono elementi sui quali si potrà continuare a fare affidamento. Mariani maluccio secondo me, ha un problema con gli episodi, perchè, in generale, i match li tiene sempre. Bene Aureliano, prototipo del "vecchio" arbitro che ti salva qualsiasi match senza grosse polemiche anche se non cattura mai l'occhio.
Sicuramente qualcosa o qualcuno ho saltato, ora a voi... :ok :ok
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà. W. Allen
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda NicoRizzo il mer mag 22, 2024 2:17 pm

Io non voglio esprimermi troppo sulla Commissione, composta da elementi che abbiamo avuto modo di conoscere ad OPEN VAR: ognuno di loro ha sicuramente avuto una carriera straordinaria in campo e ha lavorato tanto in questo campionato. Secondo me quando la stagione, complessivamente negativa, ha preso una piega pessima hanno cercato di galleggiare affidandosi agli arbitri più esperti e d lì sono riusciti a fornire un miglior servizio. Però forse la soluzione, seppur complessivamente efficace, è stata troppo rigida.
Quanto agli elementi, parto analizzando un pò la stagione degli arbitri internazionali (dividerò l'intervento in un paio di tranche per non annoiarvi troppo) cercando di misurare la stagione in funzione della scala eccellente - ottima - buona- sufficiente- negativa- molto negativa - pessima.
Penso che l'annata di Orsato sia stata ottima, su di lui c'è ormai poco da commentare: ha iniziato a raccogliere considerazione internazionale dal dopo Rizzoli senza poter arrivare alla finale dei Mondiali ma magari sperando almeno nell'europeo: solo una finale di Champions pare poco per il fischietto di Schio. In campionato hanno cercato di gestirlo nel miglior modo possibile, anche considerando gli impegni europei, per prepararlo al grande finale: hanno giustificato, per il nome, un paio di letture certamente errate. Male nel derby di Coppa.
Guida è stato veramente il protagonista di questa stagione, per lui un big match dopo l'altro e nel mezzo gare di primissima fascia per la lotta salvezza. Nonostante il sovrautilizzo è riuscito a reggere, ad arrivare ai quarti di EL e alla semifinale di Conference cadendo solo ad Udine, con la complicità di Irrati. Stagione eccellente, da capire quale ruolo potrà avere in questo europeo: se si giocherà bene le sue carte, stante una concorrenza di non gran livello, magari potrà superare le mie aspettative. Stagione comunque che non si sarebbe mai sognato, probabilmente.
Segue Maresca, arbitro incredibilmente divisivo: anni fa eccessivamente rigido e permaloso, oggi molto più morbido e resiliente: stagione a mio avviso eccellente, con un paio di sbavature evidenti per la verità. Diciamo che forse sarebbe più "ottima" ma Rocchi ha voluto chiudere un occhio e riabilitandolo subito dopo gli errori l'ha sempre ritrovato e mai perso. Si premia la crescita di un arbitro anziano, non ha prospettive internazionali ma per la Serie A ha secondo me una eleganza di corsa e comunicativa veramente unica abbinata ad un carattere forte, che comunque lo induce sempre a decidere.
Ottima la stagione di Pairetto, ha fatto un girone di andata non positivo ma poi si è veramente ripreso dirigendo molte gare e molto bene nel girone di ritorno garantendo una affidabilità massima in un momento delicato. Ha fatto un solo big match ma secondo me avrebbe potuto ottenerne un paio in più che avrebbe potuto portare serenamente a casa: viste le condizioni di partenza e comunque i limiti caratteriali con cui era partito, anche qui noto una grande crescita e secondo me ha tirato fuori il massimo.
Ottima la stagione di Colombo: girone di andata e prima parte del ritorno per la verità senza infamia e senza lode, complice una gestione della commissione molto al risparmio: onestamente, non era visto più di tanto da Rocchi. Casualmente, per mancanza di alternative, gli hanno dato fiducia e lui l'ha ripagata: non benissimo in Roma-Napoli ma di lì in poi ha convinto. Sicuramente c'è stoffa, ma purtroppo si piace troppo e ancora non riesce ad instaurare un rapporto con i cacciatori: troppo avulso dalla gara, manca di empatia e dovrà lavorare molto su questo a mio avviso. Sicuramente non ha sfigurato nel derby, secondo me con i quarti di playoff ha chiuso una stagione in cui è cresciuto molto: l'anno prossimo partirà tra i "big" e dovrà mantenere la promessa.
Molto negativa la stagione di Massa, si è fatto soffiare l'europeo a suon di cattive prestazioni: non è stato fortunato riuscendo immediatamente ad ottenere preclusioni all'esito di situazioni decisionali non nettissime. Non è però mai riuscito a reagire con la forza per riprendere la rotta, ha lasciato la barca andare alla deriva pur mantenendola sempre a galla: le sue qualità non sono in discussione, ma il fantasma dell'amministrazione disciplinare è tornato ad un paio d'anni di distanza, quando è in difficoltà non sopperisce con personalità ma cercando, spesso invano, di gestire la gara. Non è il suo forte, non riesce ad ora a portare i calciatori dalla sua se non decide correttamente. Sarà chiamato, a partire dalla calda gara di Empoli, a reagire.
La stagione di Sozza è stata soltanto buona, nel girone di andata quando pienamente disponibile onestamente non mi ha mai colpito: va detto chiaramente, secondo me non era ai livelli ante promozione ma il lavoro, soprattutto in termini di mobilità per ottenere quella qualifica è ormai consolidato. Si sposta meglio e viene captato come affidabile dai calciatori, l'infortunio lascia sospendere un pò il giudizio in attesa di una stagione dove mi auguro di vederlo brillante perché sicuramente dopo Guida e Massa viene lui.
Sufficiente la stagione di Mariani, ha ottenuto la sua semifinale di Coppa Italia ma ancora sembra che oltre al solito compitino non possa andare: accidenti quante decisioni cruciali riesce a sbagliare anche quando ben posizionato. C'è stato un momento della sua carriera, oltre un anno fa, quando oltre a dominare la gara riusciva a fornire prestazioni eccezionali a livello tecnico e disciplinare: ora la mia impressione è quella di una capacità di tenere la gara a livello comportamentale ma più faticata a causa di un calo tecnico-disciplinare complessivo che in parte minano la sua credibilità che comunque grazie ad un eccellente carattere riesce, ancorché più faticosamente, a mantenere. Difficile vedere verso di lui proteste clamorose o calciatori non tranquilli, ma comunque alcuni atteggiamenti o espressioni sono giustificate quando vedi bene: se inizi a sbagliare diffusamente, il tono sostenuto che si dà alla lunga inizia a stonare. Peccato perché a livello UEFA l'anno prossimo deve fare CL: speriamo che recuperi un pò di qualità, trovo le sue direzioni qualitativamente calanti.
Pessima la stagione di Di Bello, partita con la famosissima Juventus-Bologna e conclusa con Lazio-Milan per citare i "gran disastri": ha le qualità per dirigere i big match di A come ha sempre fatto, questa stagione per lui lunghissima è conclusa e adesso dovrà resettare tutto in vista della prossima dove l'OT che ci sarà sicuramente terrà relativamente conto di questa stagione molto tribolata. Sicuramente deludente.
Nulla da dire su Chiffi, lunghissimo il suo infortunio.



La mia disamina prosegue dagli arbitri non internazionali ma considerati chiaramente come tali: Doveri, La Penna, Rapuano e Fabbri.
Difficile è analizzare nel dettaglio la stagione di Doveri che ha iniziato dirigendo (male) la Roma a Verona con l’obiettivo chiaro di mandarlo per un derby della capitale ma non ha, almeno per tutto il girone di andata, ripagato le aspettative. Rocchi non ha mai smesso di designarlo in A ed infatti è il secondo arbitro più impiegato pur avendo avuto dei problemi fisici che non gli hanno consentito di mantenere il suo rendimento eccellente. Si può dire che la sua stagione alla fine si stata ottima: per alcuni potrà sembrare un giudizio generoso, alla fine però nonostante le alte aspettative siano state tradite avendo trovato giusto un solo big match, ha praticamente silenziosamente e senza errori diretto tutte le gare salvezza. Rocchi, anche quando ha sbagliato, non l’ha mai fermato o penalizzato (è stato evidentemente ingiusto) ma l’ha anche protetto non esponendolo nei migliori palcoscenici in cui forse non avrebbe potuto ottenere la consueta perfezione: la fiducia però l’ha avuta nelle gare altrettanto decisive ma meno mediatiche per la salvezza, a Frosinone la gara vale una stagione. Recupero lento ma probabilmente riuscito. L’anno prossimo, messi alle spalle i problemi di questa stagione, dovrebbe ripartire alla Doveri: macinando le classiche del campionato
Eccellente è stata la stagione di La Penna, probabilmente non è stata poi una sorpresa per chi l’ha sempre seguito: i tratti del suo carattere non sono cambiati, stile arbitrale molto semplice ed essenziale con una comunicazione serena ma basilare. Conquista calciatori semplicemente grazie alla precisione e pertinenza tecnica: è l’esempio che se si dirige bene non si hanno problemi comportamentali ma lui è comunque riuscito ad affrontare bene le poche ostilità. Qualche errore c’è stato, da Inter-Bologna di Coppa ad un paio di OFR in A su cui Rocchi ha sempre chiuso un occhio: c’è da dire che non ha mai avuto problemi di gestione complessiva della gara, proprio perché riesce a mantenere una costanza nella sua direzione. Sarà chiamato a confermarsi ma non dovrebbe avere problemi, inutile dire che se non fosse stato coinvolto nel caso rimborsopoli oggi sarebbe internazionale: certo, qualcuno ci ha rimesso una carriera intera e rispetto a questi è stato fortunato ma lui ci ha perso una carriera UEFA assicurata… che peccato.
Ottima, indubbiamente, la stagione di Rapuano che, a differenza di La Penna, ha pochissime gare in Serie A: secondo me è stata la grande scoperta di Rocchi, un po' come Rizzoli aveva avuto l’intuizione di nominare Doveri internazionale a grandissima sorpresa. Non era facile dopo la scorsa stagione confermarsi su altissimi livelli pur avendo pochissime direzioni in A e principalmente in gare mediocri. Credo che abbia anche rischiato la dismissione dalla vecchia CAN B, ma alla fine gli arbitri come lui hanno una identità e questa è la loro grande forza: ha uno stile arbitrale eccellente perché riesce a decidere sempre senza mai rimettersi a società o calciatori, è molto naturale e raramente sbaglia perché dirige libero e con serenità. Stile che però potrebbe non prestarsi troppo al bilancino con cui vanno diretti, ahimè, i big match di Serie A. Straordinario traguardo, se pensiamo da dove è partito, la designazione nella finale di Supercoppa, meno buona la direzione di gara ma sicuramente non negativa come erroneamente giudicato dalla Commissione, rea di non aver programmato una designazione per quella gara. Secondo me rimane in lizza per la finale di andata dei playoff, con Maresca al ritorno. Peccato che abbia saltato il derby di Torino per infortunio.
Sufficiente la stagione di Fabbri, si è ripreso nel finale ma per la verità non ha fatto un granché bene per un arbitro ex internazionale: non riesce ad ottenere un big match e comunque l’errore di Inter-Verona è stato imperdonabile ed ha esposto anche il designatore a dichiarazioni controproducenti e totalmente sbagliate. Stagione salvata con qualche buona prestazione nel finale quando è stato ritenuto affidabile anche per un Monza-Frosinone decisivo: tuttavia, ripreso da una Napoli-Frosinone in cui secondo me comunque aveva vacillato, a me non dà mai l’impressione di poter controllare la gara ma di esserne succube. Non potrà fare più di questo, salvo sorprese.
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda cammello il mer mag 22, 2024 3:29 pm

Per quanto possa valere apprezzo tanto queste vostre disamine che trasudano di passione verso l'arbitraggio. Bravi
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda napisan il mer mag 22, 2024 3:38 pm

Personalmente credo che sia davvero complicato fare un bilancio in questa stagione, la gestione ha influito inevitabilmente sul rendimento, ci sono arbitri che a fronte di prove poco buone sono stati designati ugualmente con continuità ed altri che sono stati puniti in maniera forse fin troppo esagerata (penso ad esempio a Rapuano e Marchetti post supercoppa, per due prove non eccezionali, ma non peggiori di tante altre).
Per questo credo che siano stati particolarmente bravi coloro che non sono partiti col piede giusto e che sono riusciti a riprendersi, penso innanzitutto a Pairetto e Manganiello entrambi con 4 gare nel girone di andata e rispettivamente 10 e 8 nel ritorno, o fra i meno usciti Fourneau e Santoro, rispolverati nelle ultime giornate.

Ecco questi due, ma non solo, anche Camplone e Baroni, che hanno arbitrato da IV designati, per infortunio dell'arbitro, mi fanno venire davvero dubbi sulla gestione.
Questi "appestati" (mi perdoneranno i colleghi) hanno poi dimostrato che una partita in A la sanno fare ed anche benino... ed allora perchè non provarli questi, ed altri ovviamente?!
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda BlueLord il mer mag 22, 2024 4:15 pm

Grazie NicoRizzo, mi hai evitato di scrivere così a lungo, dato che concordo quasi completamente con te! Attendo con ansia il resto delle "puntate". Analisi veramente formidabile ad ora. Hai scritto tutti pensieri di alto livello e competenza arbitrale, tra le altre, ottima la definizione di Rapuano che "non ha il bilancino per i big match". Un arbitro come è lui probabilmente non ce l'avrà mai, perché decide con istinto pure e se prova a cambiare, toppa clamorosamente. Oggi le squadre si aspettano altro e questo arbitraggio puro viene disdegnato, ma il riminese non è certo la prima vittima di ciò. La commissione l'ha realizzato troppo tardi, ma secondo me glielo ha fatto pagare troppo, vedi poi che quella designazione saltata per Juventus - Torino non è più tornata indietro, un peccato.
L'altra e unica cosa che volevo aggiungere è solo su Doveri, per me comunque stagione "molto buona" ma non ottima, perché per dire ottima sarebbe dovuto proseguire come Rocchi l'aveva instradato, invece è innegabile che all'inizio abbia fatto male e per buona parte di campionato abbia dovuto rinunciare a big match veri e propri e dare una mano con Lazio e Roma (queste sicuramente le mire del fiorentino), poi concordo assolutamente che in quel che ha fatto, l'abbia fatto benissimo, secondo me direzione di Sassuolo sua ultima prima di questa nuova designazione di oggi, veramente la migliore dell'anno. Può continuare l'anno prossimo, si è decisamente ripreso, ma resta un po' di rammarico per qualche "piano sfumato".
Per il resto su tutti gli altri elementi, concordo veramente con tutto quello che hai scritto.
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda stee-85 il mer mag 22, 2024 6:17 pm

Una domanda...
Ma un designatore non può sentirsi in "soggezione" a dover gestire dei suoi ex colleghi??..
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda NicoRizzo il gio mag 23, 2024 12:29 am

Procederei la disamina con quegli arbitri che non sono internazionali e mai lo diventeranno, destinati ad essere preziose risorse in alternativa a giovani da lanciare o da inserire nelle saltuariamente nelle rotazioni delle migliori gare quando i big sono indisponibili.
Questo gruppo è certamente capitanato da Aureliano, autore di una stagione a mio avviso ottima caratterizzata però da qualche OFR di troppo proprio nelle gare di cartello che sono state a lui affidate. Qui è evidente come la Commissione abbia avuto modo di inquadrare diversamente l’elemento durante il proprio mandato, prima inquadrandolo come direttore affidabile e poi, immagino per limiti atletico-tattici, si è scelto di puntare su altri. Infine, quando c’è stato da togliere le castagne dal fuoco con molte prestazioni negative di arbitri più blasonati del bolognese, è tornato in auge per la Serie A: come Rapuano è un arbitro che ha un’identità e riconoscibilità, decisionista ma serafico, tranquillo, in controllo estremo. A differenza del riminese riesce a mantenere i tratti spontanei dell'istinto arbitrale abbinandoli, pur senza snaturarsi, ad una ricerca del consenso mediante una comunicazione verbale e, spesso, non verbale tesa a tranquillizzare calciatori e spiegare le proprie decisioni. È l’arbitro jolly per la commissione, quando è servito ha fatto Roma-Atalanta e Fiorentina-Inter (senza far parlare troppo di sé), salvo poi scomparire per un po' e ricomparire per le gare decisive di fine stagione, playout compreso. Finché le gambe terrano questi ritmi si collocherà certamente tra i primi 25 e dunque potrà continuare ad arbitrare e ruotare a sorpresa in ogni tipologia di gara, tuttavia di qui a breve lo vedremo come VAR PRO essendo già per altro VMO FIFA e dotato di ottime abilità al monitor.
Segue evidentemente Abisso, classe 1985, avrà ancora diverse stagioni davanti a sé per arrivare a dirigere big match e sono certo che lo vedremo in questa tipologia di gara: classico arbitro dotato di grande talento tecnico ma che fatica, a causa di qualche deficit comportamentale, ad ottenere un rendimento costante. Questa stagione avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per fare un salto, tanto atteso, ma l’infortunio l’ha bloccato dopo qualche buona prova. Spesso la mia impressione è che la qualità delle sue direzioni dipenda molto dal livello di ostilità in campo, è un talento tecnico che purtroppo va sporcandosi a causa della sua permeabilità rispetto all'ambiente. Impossibile valutare questa sfortunata stagione.
Metterei in questo gruppo anche Marinelli, elemento su cui in questi anni la Commissione ha investito veramente tante energie costruendo un percorso di crescita ad hoc che spesso si è tradotto in una gestione con qualche favoritismo per il fischietto tiburtino, probabilmente particolarmente apprezzato per capacità decisionale e doti atletiche. Il suo crescente e costante impiego avrebbe dovuto essere preordinato a fornire lui tutti i necessari strumenti per arrivare a dirigere stabilmente big match in questa stagione, tra l'altro dopo aver già ottenuto qualcosina in passato. Penso che questa annata, a mio avviso pessima, sia veramente la più deludente di tutti gli elementi CAN: viste le premesse e le attese il rendimento è stato totalmente e costantemente negativo, opposto alle aspettative di tutti. Non sarà dismesso ma ha inanellato diverse prestazioni consecutive da 8.30, da Juventus-Empoli compresa un disastro dopo l’altro. La cosa che più mi ha sorpreso è che un arbitro con la sua forza mentale non è riuscito a reagire positivamente, finendo per andare sempre peggio: dopo il lavoro fatto su di sé per smussare il proprio rigido carattere e almeno in parte riuscito mi sarei aspettato una maggior capacità di ripresa dal momento negativo. Ha chiuso tornando in A alla 36esima solamente dopo una prestazione positiva in B: a dirla tutta un po' troppo facile, onestamente, rispetto a quanto hanno dovuto sudare altri che non avevano certo fatto peggio. L’anno prossimo dovrà resettare e ripartire da dove lo vedrà l’OT: penso che se sarà Rocchi, cercherà di mandare nel dimenticatoio questa stagione, per impiegarlo stabilmente in A sin da subito e lasciare che quest'anno diventi solamente un brutto ricordo.
Altra stagione complessivamente molto negativa è quella di Fourneau, non possono bastare 3 gare da fine marzo in poi per qualificare la stagione del romano come semplicemente negativa o addirittura sufficiente. Va infatti detto che ha avuto un rendimento da dismissione fino a marzo, non è riuscito ad esprimere mai le sue qualità tecniche e disciplinari cadendo in svariati errori, diffusi e di ogni genere. Solo da quella Genoa-Udinese di fine febbraio è riuscito ad invertire il trend sfruttando al meglio la sua occasione e fornendo l’unica prestazione veramente molto positiva della sua stagione, davvero molto preciso in quella gara. Ha avuto il gande merito di riuscire a risollevarsi e dunque dovrà partire da dove ha finito, penso che abbia le carte in regola per rimanere alla CAN ma quando va in difficoltà può veramente combinare di tutto perdendo il controllo della gara.
Buona a mio avviso la stagione di Piccinini, analiticamente in realtà caratterizzata da ben 3-4 sbavature: Genoa-Milan che però fu una gara molto complessa, con diverse cose in realtà anche ben fatte; Torino-Atalanta con una OFR in una gara liscia come l’olio; nel finale non bene in Cagliari-Juventus e Ascoli-Cosenza, la vera gara nera della sua stagione con due abbagli chiari. Penso che comunque a differenza dello scorso anno dove veniva considerato veramente poco da Rocchi, quest’anno sia riuscito a far cambiare idea al designatore che l’ha scelto con più continuità e ha concluso con tre gare di prima fascia rivelandosi pienamente affidabile per le stesse. Ha qualità tecniche notevoli ma fatica ancora ad esprimerle, come se fosse molto vittima del suo stato mentale e della considerazione dell'OT: da sempre, quando in fiducia riesce a schiacciare sull’acceleratore ma appena passa in secondo piano si perde inspiegabilmente in un bicchier d’acqua. Poco altro da aggiungere, la strada intrapresa è quella giusta: talvolta soffre l’innalzamento comportamentale della gara ma quando è mentalmente carico sa dirigere con più qualità ed equilibrio di altri, lo trovo qualitativamente sopra la media. Dovrà ambire a commettere meno imprecisioni nelle aree di rigore per trovare più stabilità e sperare in un percorso più progressivo di quello riservatogli in questa stagione.
La vera “rivelazione”, passatemi quest’immagine per un arbitro oltre il decimo anno CAN A e B, è Manganiello perché lo scorso anno ricorderete che molti di noi lo davano per spacciato ed a rischio dismissione, forse ci è anche andato vicino. Quest’anno dopo essere ripartito dalla serie B ha trovato una straordinaria continuità in gare sempre di seconda fascia ma dirette con una precisione sempre crescente e una affidabilità veramente importante per i suoi standard. Rocchi ha fatto un taglio netto e ha scelto il piemontese nella sua top 15-20 dopo la tragica fase centrale del campionato: per lui, anche se ormai 42enne, un gran passo avanti se pensiamo alle recenti difficoltà. Stagione a mio avviso ottima, culminata anche con la designazione nella decisiva gara di Como, molto ben diretta: per me più di così non poteva fare, è stato il designatore che non è voluto andare oltre con gare di maggior difficoltà che avrebbe probabilmente meritato. Il piemontese ha fatto quanto doveva, poi starà alla commissione decidere se tenerlo entro questo range o provare a chiedergli qualcosa di più, per ora la sua gestione non è stata all’insegna della progressività ma, all’opposto, della stabilità. Penso che possa essere soddisfatto, alla fine il suo stile molto lenient e il suo body language molto morbido e poco deciso non gli consentivano, fino ad oggi, di andare più avanti. Ora forse si può cercare di sfruttare una maturità arbitrale nuova e una fiducia nei propri mezzi per fare un passo avanti, la base l’ha messa e magari Rocchi proverà a coglierla.
All’ultimo posto di questa lista aggiungo Sacchi che purtroppo è un arbitro molto altalenante, può fare una grande gara oppure innervosirsi e lasciarsi andare a gestioni comportamentali inguardabili per una gara di Serie A. Dopo un girone di andata normale con 6 gare non particolarmente interessanti, ha fatto una stagione ottima grazie ad un girone di ritorno all’insegna della crescita e della continuità incontrando gare e squadre sempre più ostiche. C’è stata una sbavatura importante a Cosenza dopo la a dir poco "esuberante" performance di Bologna ma Rocchi ha scelto di passarci sopra, e ci poteva stare, per dargli il primo big match della carriera seppur di scarso interesse per la classifica. Possiamo dire che il maceratese è un osso duro, ricordiamo come inizialmente Rocchi l’avesse mal inquadrato e messo un po' in secondo piano nello scorso campionato: quest’anno è stato invece indispensabile, con Abisso infortunato, era l’unico per gare di seconda fascia più mediatiche e probanti. La verità è che il suo vero nemico è… lui stesso: penso di poter affermare che sia l’unico arbitro che di base non ha nessuna particolare difficoltà a controllare la gara, non deve sforzarsi troppo a controllare i calciatori ma deve controllare sé stesso e talvolta, specie nei momenti cruciali di maggior stress, fa una fatica bestiale. Ho notato che se riesce ad autocontrollarsi difficilmente va ad infognarsi in situazioni complesse a livello gestionale-comportamentale, ma quando si impunta perde immediatamente consenso e lui stesso aumenta tono e nervosismo della gara. Di qui forse qualche perplessità della commissione nel fargli fare il "grande salto", non avendo infatti ricevuto una designazione “rimborso” della rinviata Atalanta-Fiorentina. Secondo me viene percepito come un pelo più instabile e altalenante di altri, per questo non è stato ancora considerato per qualcosa di più. L’obiettivo è mantenere continuità e puntare a gare di prima fascia e qualche big match in caso di buon rendimento: non ruba l’occhio per eleganza e precisione ma con la sua concretezza penso possa riuscirci senza troppe difficoltà.
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda Refforever il gio mag 23, 2024 7:44 am

Io non me la sento di giudicare Rocchi per il semplice motivo che gestire un gruppo così grande e con qualità cosi differenti è molto complicato. Noi abbiamo una visione parziale dei problemi, spesso riportati da chi "crede" di subire torti. Non conosciamo dal di dentro le cose.
Tuttavia amplierei il discorso a come viene formato l'organico di Serie A. Braschi diceva che la Serie A non è una giostra dove paghi il biglietto e sali e io condivido appieno. Abbiamo un'idea un po' falsata del "diritto alla serie A" che non è affatto un diritto. L'Italia è il paese con più arbitri impiegati in Serie A, cosa che ha fatto storcere il naso alla Uefa.
Non dico che occorra nuovamente arrivare alla separazione delle due CAN, ma restringere il numero si, ed impiegarli ancora di piu. Perché non viene fatto? RISPOSTA: siamo in anno elettorale. E questo è il punto focale che andrebbe approfondito. Perché 5 passaggi obbligati dalla serie C se non ci sono 5 arbitri pronti? Questa rigidità mi da un certo prurito. Ce ne sono 4? Passano 4. L'anno che ce ne sono 6, ne passano 6. Non voglio fare nomi perché non è bello, ma ci sono stati passaggi negli ultimi anni che hanno del ridicolo per non pensare male.
Per il resto la disamina tecnica mi vede in linea con le vostre competenti valutazioni e non posso o devo aggiungere nemmeno una virgola.
Refforever
 
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda BlueLord il gio mag 23, 2024 8:35 am

Continuo a concordare con tutte le tue analisi NicoRizzo, molto dettagliata anche la seconda parte, come immaginavo.
Bella l'analisi della differenza Rapuano - Aureliano, in effetti se guardiamo ai "fini", vanno tutti e due nella stessa direzione, con naturale propensione al decisionismo, ma l'avvocato di Bologna a differenza del riminese, riesce a tenere tutto più mentalmente dentro apparendo molto tranquillo, senza minimamente andare in agitazione. In altre parole, se nelle gare di Rapuano iniziano sussulti, lui ne può risentire, Aureliano invece se sbaglia a seguire, si ha l'idea che non sarà mai perché sia stato il contesto o una condizione di mancata freddezza nella sua mente. Belle sfumature.
Su Fourneau altrettanto concordo che non bastino di certe quelle tre o quattro gare per dire che abbia fatto bene, e anzi, se avesse sbagliato anche quelle, avrebbe sbagliato veramente tutte o quasi quelle della stagione, per me purtroppo è l'arbitro col peggior rendimento, se la potrebbe giocare con Marinelli, ma credo che Fourneau abbia fatto ad inizio stagione decisamente male.
Su Piccinini, concordo che sia stato tirato un po' su da Rocchi ed abbia ottenuto maggiore considerazione, ma rimangono sempre dei limiti importanti, tuttavia è innegabile il progresso e fa piacere, altrettanto dicasi per Manganiello, corretto quato tu hai affermato, e cioè che gare più difficili non gli siano state date apposta dalla commissione, riconoscendo lui fin dove potesse arrivare, discorso simile a Pairetto. Rocchi ha attuato queste strategie con alcuni dei suoi elementi, mentre relativamente ad altri ha cercato di superare il "guado", nei limiti del possibile.
Sacchi infine, analisi complessa sull'elemento, è proprio questo tipo di arbitro: bisogna sperare che sia nella giornata giusta, altrimenti può entrare in un circolo vizioso che lo limita. Ma se arbitra nei suoi giorni migliori, c'è solo da abbassarsi il cappello per capacità di tenere sotto controllo le gare. Un peccato, di certo nessun arbitro è perfetto, ma è come se le doti del maceratese fossero a volte nascoste sotto una naturale cortina. Ah, vediamo però su Atalanta - Fiorentina del 2 giugno, magari Rocchi gliela rimborsa :)
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Re: Considerazioni arbitrali finali campionato 2023/24

Messaggioda NicoRizzo il gio mag 23, 2024 10:36 am

Ora carrellata con i direttori emergenti, relativamente giovani.
Parto da Ayroldi che di questo gruppo è l'eterna promessa, la sua stagione è stata davvero molto negativa perché sempre sottotono: non c'è stato modo di ottenere buone prestazioni da lui, aldilà di un disciplinare sempre troppo superficiale e di pancia ha veramente commesso diversi errori nelle aree di rigore (ricordiamo Inter-Genoa per il clamore mediatico ma nella decisiva gara di Catanzaro ha preso un granchio assegnando un rigore molto importante). L'idea di Rocchi era quella lanciarlo, non a caso è partito con gare di prima fascia per trasferte di Juventus e Napoli ma non è stato possibile confermarlo: tantissimi errori, da Roma-Monza a quel rientro diretto in Verona-Lazio. Insomma, non è più il più piccolo del gruppo con tutto il tempo di crescere, occorre vista la già buona esperienza in A un vero e maturo cambio di passo. Bisogna continuare a spingere su di lui che comunque deve collaborare e cercare di essere più riflessivo.
A seguire abbiamo Marcenaro, classe 1992, ed il solo fatto che rientri in questo gruppo non è una buona notizia: arrivato alla CAN con Colombo e destinato ad essere promosso internazionale con il comasco si è veramente perso. Negativa la sua stagione perché non solo in questi anni ha avuto i mezzi per esprimersi al meglio ma ha anche avuto, non sempre meritatamente, le gare per mettersi in luce: purtroppo per lui gli episodi chiave non sono quasi mai stati occasione per eccellere ma momento pesante da gestire. Spesso penso che i suoi crucial mistakes siano dovuti non già ad una carenza tecnica, che evidentemente non ha, bensì ad una impreparazione all'evento e una paura di cadere in errore. In queste situazioni trasuda insicurezza e i calciatori lo percepiscono al punto da rovinare la gara sul piano comportamentale con frequenti aumenti di nervosismo dei suoi match. L'area di crescita è sicuramente il body language: più sicuro e deciso anche negli errori per avere credibilità e maggior precisione tecnico-disciplinare. Ci si aspettava qualcosa in più da lui.
Tra i più giovani, 1990, abbiamo Zufferli che quest'anno ha fatto una buona stagione: per come ha concluso sarebbe pure ottima ma d'altra parte non si può dimenticare che ha veramente faticato ad ingranare. Dopo aver pagato l'infortunio che ha compromesso il suo primo anno si è ripreso ed è tornato in corsa per obiettivi importanti: chiuderà con 6 gare di Serie A che non sono affatto poche e avendo già incontrato Lazio, Fiorentina ed Inter. Per ora noto una fisicità dirompente che potrebbe diventare il suo segno distintivo, tecnicamente molto molto valido e forse un pò sottovalutato: da capire a livello di gestione della gara quali possano essere le difficoltà che emergerebbero dirigendo spesso in A. Comunque nel finale impiegato nelle decisive gare di Bari e Como in cui mi ha convinto. Il suo obiettivo sarà quello di entrare nelle rotazioni stabili di A.
In questo gruppo per età devo certamente inserire Santoro, 1989, che in effetti avendo solo 35 anni ha tutte le carte in regola per fare cose interessanti: penso che sia una delle scelte più inspiegabili di Rocchi che dopo averlo utilizzato in A per tutto il girone di andata dello scorso campionato con ottimi risultati, al primo errore l'ha scartato. Paga le scelte del designatore perché da gennaio in poi avrebbe certamente meritato una gara di A che è arrivata molto tardivamente: non a caso ne ha ottenute tre di fila, ha le qualità per dirigere stabilmente nella massima serie. Dotato di buona tecnica deve essere provato, ha avuto la personalità di salvarsi cogliendo le pochissime occasioni avute. Stagione sufficiente, l'obiettivo è continuare su questa strada.
Anche Camplone è un classe 1989, molto giovane anche rispetto all'esperienza ormai accumulata in B, d'altra parte però la considerazione del designatore che lo scorso anno gli aveva riservato 3 gare è sicuramente scesa. Troppe imprecisioni per sperare di ottenere spazio, da capire cosa potrà succedere ma oggi la valutazione sembra tendere verso il negativo.
Passiamo alla leva 1988, ormai cresciuta integralmente sotto la gestione Rocchi che purtroppo non è riuscito, nonostante l'ottima materia prima a far fare un salto definitivo a qualcuno di questi elementi, lavorando e puntando maggiormente su quello forse inizialmente un pò più indietro, Marchetti.
Parto proprio da lui, il fischietto del litorale romano è entrato dallo scorso anno nelle grazie del designatore che gli ha costruito un percorso di crescita importante, grazie alle risposte positive dell'elemento è arrivato alla semifinale di Supercoppa. Qui la gestione dopo quella gara, con crucial mistake ma non complessivamente negativa, è stata profondamente sbagliata perché l'ha indotto in ulteriori errori probabilmente a causa della perdita di fiducia dell'OT. Si è ripreso nel finale di stagione perché le qualità tecnico-disciplinari le ha e le sta finendo di consolidare, qualche difficoltà maggiore nella gestione dei calciatori avendo uno stile molto mite. Stagione certamente buona, macchiata da gennaio a marzo, ma comunque ha ottenuto e diretto con ottime prestazioni Inter-Fiorentina, Torino-Inter e Fiorentina-Napoli + Inter-Lazio. Penso che Rocchi l'abbia stimolato molto e lui ha sempre risposto positivamente, guadagnandosi il premio Luca Colosimo e il badge da internazionale al posto di Orsato. Ora è una spanna sopra agli altri.
Segue Dionisi, l'arbitro più moderno di questo gruppo grazie ad una atleticità devastante e veramente apprezzabile che mi ha sempre rubato l'occhio. Ha fatto una buona stagione, è mancata solo un pò di precisione negli episodi cruciali perché nella gestione della gara lo trovo molto migliorato, alla fine ormai offre totale affidabilità per gare fino alla seconda fascia. Chiude la stagione con 10 gare di A e l'obiettivo del prossimo anno è quello di crescere ancora e arrivare alle agre di prima fascia.
Passiamo a Giua, per me autore di una stagione ottima perché è stata certamente quella della sua rinascita dopo che lo scorso anno aveva dato già segni importanti di ripresa. L'eterna promessa nicchiana è riuscita ad abbassare la testa e lavorare, oggi su di lui c'è ancora forse un pò del pregiudizio di quell'epoca, forse più da parte nostra che della commissione ma quei limiti sembrano ormai definitivamente superati. Tecnicamente sopra la media e a livello comportamentale decisamente migliorato, ottima la sua direzione nella semifinale playoff meritatamente ottenuta. Ormai forse non diventerà internazionale ma se lanciato su gare importanti potrà certamente fare bene: da migliorare la progressione, la sua corsa mono-ritmo mi piace veramente poco a livello estetico e occorrerebbe un pò di scrupolo in più nelle aree. Si è riconquistato la fiducia di Rocchi che l'ha mandato in campo nella fase decisiva della stagione e inserito nelle rotazioni della Serie A: l'anno prossimo è pronto per gare di prima fascia e forse qualcosa in più.
Daa inserire anche Massimi, qui la situazione è complessa perché il molisano si è beccato ben 7 gare di A nel girone di andata e una sola in quello di ritorno, il rendimento vistosamente calante mi porta a qualificare la sua stagione come appena sufficiente ma tendente al negativo. Purtroppo a Frosinone aveva diretto in maniera terrificante e Rocchi non ha trovato il modo di recuperarlo, nel complesso ha buone qualità tecniche ma fatica troppo a livello gestionale della gara e soprattutto appare sempre troppo precipitoso, energico e frenetico nelle segnalazioni, un pò pesante nei movimenti. Anche quando ha fatto bene non sempre mi ha dato l'idea di essere in pieno e totale controllo del match, cammina un pò troppo spesso sul filo del rasoio. Dovrà riavvolgere il nastro per tornare a quanto fatto di buono cercando di non ricadere negli errori: è un arbitro che può dirigere molto bene ma da un momento all'altro perdersi per lunghi periodi in prestazioni brutte. Da lui ci si attendeva qualcosa di più ma deve essere anche capace di analizzare gli errori perché, a dire il vero, mi sembrano sempre gli stessi.
Buona la stagione di Prontera, si ricorda quel Salernitana-Lazio come momento peggiore della sua stagione ma la colpa fu più della commissione a buttarlo lì un pò a caso piuttosto che sua. Classe 1987 è un arbitro che deve ambire a decidere meglio nelle aree perché se si togliesse queste sporcature sarebbe veramente utile: ottime qualità atletiche, molto elegante ed empatico, ha già un pò di esperienza alle spalle. Elemento su cui Rocchi ha lavorato poco, secondo me potrebbe essere valorizzato molto di più per le potenzialità che ha e per coprire quel buco di direttori non internazionali ma sempre efficaci nelle loro direzioni. Maggior preparazione all'evento e maggior concentrazione nelle aree per ottenere una stabilità in A che non vedo né lontana, né difficile vista la scarsa concorrenza.
NicoRizzo
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