Analisi CAN A-B 2020-21

Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda BlueLord il mar giu 01, 2021 5:17 pm

Eccoci qui al solito appuntamento post season con l'analisi della stagione di serie A appena conclusa, a seguito della riunificazione dell'organico. E già qui faccio le prime precisazioni, sarà impossibile trattare di tutti gli elementi in maniera esaustiva, vista anche la mole davvero incredibile di arbitri, non voglio mancare di rispetto a nessuno, e assicuro pertanto una menzione ad ogni elemento in organico, ma in tono decisamente minore rispetto alle scorse stagioni per ovvii motivi, aggiungo anche che scindo questa analisi da quella delle tematiche VAR che non faccio in approfondito, ma sulla quale auspicherei sicuramente maggiore chiarezza a partire dalla prossima stagione. Non si è capito molto, specie alla fine della stagione, e molti errori sono stati commessi. Prima di cominciare volevo anche ringraziare diversi i quali mi hanno esortato a pubblicare questa analisi con insistenza, mi fa piacere e li ringrazio. La difficoltà di questa stagione, con davvero tante e tante cose da dire, un po' mi spaventava, ma vediamo un pochettino quello che riusciamo a scrivere.
A mio giudizio aver riunificato CAN A e CAN B, partiamo da qui, è stato qualcosa di sicuramente positivo, con la possibilità da parte del designatore di utilizzare elementi fino alla scorsa stagione designabili solo in A, anche in B, quando necessario, e questo è stato secondo me davvero molto utile, prima di tutto, ad elementi come Pairetto e Manganiello, i quali con questa alternanza hanno sempre trovato la partita giusta da dirigere. Il fischietto di Nichelino ha avuto la sua migliore stagione da quando è stato promosso alla CAN A, e il derby di Roma ne è stata grande ricompensa. Su livelli veramente molto elevati, a cui va aggiunta l'impossibilità di effettuare una minima previsione del genere, a mio parere, viste le scorse stagioni. Per Manganiello tutto sommato una annata nella norma, il periodo difficilissimo di qualche stagione fa pare decisamente alle spalle. A seguire secondo me tra le migliori affermazioni di stagione da annoverare Sacchi, il quale se continuerà come ha terminato quest'anno, dopo un inizio tuttavia non al settimo cielo, ha un ottimo futuro assicurato: Rizzoli gli ha assicurato il percorso giusto facendolo dirigere anche in B quando necessario. Al contrario, l'altro primo anno (virtuale) ex CAN A Fourneau, dopo un inizio eccellente di stagione, purtroppo non ha trovato la migliore della condizione per tutto il resto dell'anno, ma avrà modo di rifarsi. Un elemento come Chiffi è altrettanto cresciuto, sulla scia della scorsa stagione, secondo me è (e deve) ancora essere perfezionabile, ma ha lavorato molto e ora, causa anche vicissitudini altrui, potrebbe essere il candidato numero uno alla nomina ad internazionale. Secondo me un ulteriore miglioramento deve avvenire non tanto nel tecnico quando nel caratteriale, ma Rizzoli ha ben lavorato con lui. Tra gli internazionali, il migliore senza dubbio Di Bello con una stagione esaltante davvero, con un solo neo, una gara diretta molto male, ma tutto il resto all'eccellenza, per quel che si è visto secondo me potrebbe essere tranquillamente il primo in graduatoria. Mi fa piacere, i momenti bui sono passati. Cito a seguire Mariani il quale per me ha ulteriormente perfezionato sé stesso, con qualche piccolo inciampo purtroppo in uana gara molto importante (Juventus - Napoli) e quindi più mediatico, praticamente simile a Di Bello, ma il pugliese per me meglio. Mariani, sotto attenta osservazione UEFA, ora come ora a livello internazionale potrebbe rappresentare una delle speranze del futuro. Bene Fabbri sicuramente al miglior anno da tempo a questa parte, anche se devo dire, nel finale, mi pare un po' ricaduto in vecchi vizi: tuttavia, Rizzoli non può che essere soddisfatto, avrebbe pagato per un rendimento così migliorato, e sono d'accordo, l'anno prossimo si spera anche meglio. Bene anche Massa, con un percorso che è culminato con la finale di Coppa Italia, a me il ligure piacerebbe ancora di più se preferisse maggiormente l'arbitraggio puro ad una volontà di evitare cartellini. Comunque nel complesso, stagione alta, meglio della precedente (non era difficile) e ora grandi premesse per seguire Orsato nella categoria Elite UEFA. Orsato che ovviamente ha avuto una altra stagione molto positiva, certo con qualche errore, e ci mancherebbe, ma rappresenta sempre il faro da seguire per la quasi totalità degli altri elementi. Lazio - Milan una brutta parentesi, il resto tutto bene nella maggior parte dei casi. Gli auguriamo un europeo da protagonista. Guida ha fatto meno bene rispetto alla scorsa stagione, ma neanche troppo male, alla fine fatte tutte le valutazioni del caso, per me, visto anche il rendimento e i problemi fisici, è questo chiaramente il massimo livello a cui può ambire. Nella norma, molto affidabile di base, ma manca qualcosa che avrebbe permesso di fare un passo in più anche a livello europeo (ormai andato, per me). Per quanto riguarda Valeri, stagione veramente ottima, anche se a mio parere il paradosso è dato dalla media OFR che ha fatto durante tutte le sue gare, e questo comunque è qualcosa che va sottolineato: eccellente nell'arbitraggio "complessivo" diciamo così, meno nel pescare i singoli episodi, non se ne può fare una colpa se questi sono difficili, è chiaro, ma i numeri sono stati davvero troppo alti. Doveri per me si è confermato tra i migliori ancora una volta, ma era già ben conosciuto ormai: peccato davvero per la chiusura ingloriosa di Benevento, che non meritava. Solido, comunque. Per quanto riguarda La Penna e Pasqua, menziono insieme per ovvii motivi, spiace questo epilogo ovviamente, do il mio parere solo sul campo e dico che per me La Penna non ha avuto la migliore delle stagioni, rispetto alle scorse con la brutta direzione di Torino, mentre per quanto riguarda Pasqua, personalmente non sono mai stato convinto da lui, e la designazione di Milan - Napoli per me era eccessiva. Vedremo quale sarà il loro futuro così come vedremo quale sarà il futuro di Robilotta, fino a quando non sospeso, mai comunque uscito in A. Il futuro appare segnato. La Penna nello specifico, poteva essere candidato ad internazionale, ma ora appunto cade innegabilmente tutto.
Per quanto riguarda Irrati, il pistoiese purtroppo, un po' per impegni VAR totali, un po' per rendimento, non ha trovato mai la strada giusta per ingranare in campo e secondo me più continua così senza essere designato per gare importanti, ancora meno potrà dare sotto questo aspetto in futuro, mi spiace molto, alcuni anni fa era elemento di gran valore.
Rapidamente su Abisso, lo potremmo chiamare l'eterna promessa, anche quest'anno gare buone, ma abbinate a prestazioni purtroppo estremamente negative come Juventus - Benevento, a questo punto per me se si fa il netto e lo si paragona a Chiffi, si nota come il padovano possa anche sbagliare, ma decisamente meno tecnicamente del palermitano, e credo che pertanto ci possa essere anche un sorpasso in termini di considerazione. Opportunità ne ha avute certamente molte.
Vengo ai due esperti Giacomelli e Calvarese: il triestino per me ha avuto una buona stagione, non si può dire ottima causa Milan - Roma, gara invero tra le peggiori di stagione, ma ne è uscito molto bene e sappiamo come sia importante sapersi rialzare. Bravo davvero ed affidabile, è stato un'arma in più per Rizzoli. Al contrario per me Calvarese, pensiero che ho già espresso spesso sul forum, è ormai un arbitro a fine carriera, si legge che potrebbe essere derogato per questa nuova norma dei 50 anni fino alla quindicesima posizione, ma il mio augurio è che lui stesso possa dire no e dedicarsi al VAR, dove c'è tanto bisogno di gente esperta, in campo, detto con rispetto, ha dato tutto, e per me non ha più molti stimoli. Stagione che, tolta Juvenuts - Inter, non è stata troppo male, comunque, ma neanche tale da giustificare deroghe, il discorso è sempre quello, se uno deve essere onesto. Per quanto riguarda Piccinini, il forlivese ha proceduto bene ma un po' a fari spenti, qualcosa deve essere accaduto nel finale di stagione, continua la sua crescita, ma credo che probabilmente oltre un certo livello non sia destinato ad andare. Purtroppo tra gli internazionali Maresca ha avuto il rendimento peggiore, con alcuni errori evidenti, e spesso caratteriali, che l'hanno portato a polemiche con diverse squadre. Si è ripreso un po' a fine stagione, ma nel complesso purtroppo si è confermato come viva d'alti e bassi, anno veramente stellare quello che l'ha portato alla nomina, così come negativo quello successivo, vedremo ora se il prossimo sarà quello giusto, ma è difficile pensare a qualcosa di importante a livello internazionale, ormai appare tardi. Tuttavia, in patria, potrà dare ancora moltissimo. Altra delusione netta, forse la peggiore, e con questo dovrei aver chiuso il quadro degli ex CAN A per poi passare agli ex CAN B, è sicuramente Giua, per il quale, da ex CAN A appunto, parla il numero di gare in A, a fronte di essere stato quasi sempre disponibile con solo una piccola assenza. Purtroppo sono numeri che sembrerebbero condannare anche ben oltre ogni peggiore ipotesi, ma sicuramente non sarà dismesso, tuttavia ad un certo punto quest'anno a me è parso di capire che Rizzoli non avesse per nulla una fiducia nei suoi confronti. Ha saltato tanti di quei turni che davvero spesso appariva come senza motivazione. Vedremo cosa ne sarà di lui, spero si riprenda, ma davvero tanto si deve fare. Due anni di B che per me furono nella norma, e basta, si decide di promuoverlo perché così vollero fare e questi sono stati i risultati. Necessitava maggiore esperienza pregressa. L'AIA non dovrebbe più ripetere questo errore, qui mi aggancio per citare il primo ex CAN B a seguire: Volpi. Stagione veramente negativa per l'aretino, che abbiamo scoperto essere stato superato in extremis da Fourneau all'ultimo l'anno scorso per la promozione: sembra aver perso ogni stimolo, ha diretto proprio male, spero che per il futuro si riprenda, un po' di ripresa si è vista in queste ultime uscite ma neanche troppa. Anche qui, se l'AIA ci aveva visto qualcosa, assolutamente da lavorarci molto sopra. Cito a seguire Massimi, che però il peggio sembra averlo passato anche se ha avuto una prima parte di stagione molto negativa, si è ripreso abbastanza nella seconda parte, anche se non è ancora abbastanza, e difficilmente lo sarà, viste le aspettative riposte in lui, con anche il CORE frequentato. Questi dovrebbero essere i giovani del mezzo (Giua, Volpi, Massimi, tutti 1988) che in un medio futuro dovrebbero arricchire l'organico ma ad ora difficile dirlo. Al contrario, invece, e qui grazie anche alla unione delle CAN, si è assistito ad un processo eccezionale per Sozza, il quale è sicuramente se non vogliamo dire la rivelazione, comunque il giovane di maggiore successo, se pur sempre di giovane possiamo parlare, essendo addirittura più anziano dei tre citati prima, di un anno.
Ma lui ha fatto davvero benissimo e per me rappresenta la speranza per il futuro. Alla definizione "giovane" risponde sicuramente invece in pieno Ayroldi, che per me ha avuto un'annata buona, ma non certo eccellente o ai livelli che si attendevano, è mancato qualcosina, qualche errorino qui e lì ma si continua sicuramente a sgrezzare per il futuro, per lui c'è molto più tempo e mi fa piacere comunque risponda bene. Capitolo sorprese ex CAN B che mai ci saremmo potuti aspettare: grande menzione per l'esplosione di Marini che metterei in questa tipologia ovviamente al primo posto, chi l'avrebbe detto, colui che maggiormente ha beneficiato della riunificazione forse, assieme ad altri ovviamente, così come a seguire Prontera (venuto fuori un po' dopo), e Rapuano. Arbitri che erano veramente ai margini, io mi continuavo sempre a chiedere quando c'era la CAN B ma Morganti cosa ci vuole fare con questi? Prenda una posizione netta almeno? Niente. Per fortuna Rizzoli l'ha presa e ha capito che sono buoni. Mi fa piacere. Cito poi Aureliano il quale si è dimostrato elemento affidabile per la A e ha fatto bene quando chiamato in causa, ma la copertina lui quest'anno se la prende anche per quella magistrale apparizione televisiva, bravissimo. Un futuro da VAR Pro, credo, comunque. A seguire tra gli elementi che hanno avuto la meritata fiducia di Rizzoli ma magari un po' meno imprevedibili degli altri già citati, sicuramente Di Martino (anche qui, accantonato del tutto dalla precedente gestione) e Dionisi. Tutti e due hanno avuto una stagione assolutamente molto positiva.
Elementi come Marinelli e Ghersini si sono confermati affidabili per la categoria, anche se con qualche errore di troppo in alcune apparizioni in A (riferimento specifico al genovese). Il laziale ha continuato ad essere designato per sfide anche importanti della massima serie, ma ad oggi per me un processo che possa portare a dire d'aver avuto un miglioramento, credo non l'abbia avuto. Su Pezzuto possiamo dire che la sua stagione sia stata particolare: bene all'inizio, poi purtroppo male, ma ripresa alla fine con fiducia della commissione. Resta per me un navigato elemento di B senza troppe aspirazioni future. Simile a Ghersini e Marinelli. Un nome come Serra a me non ha mai entusiasmato e credo che quest'anno non abbia avuto la sua migliore stagione, elemento che potrà continuare ad essere impegnato in B senza troppi acuti secondo me.
Veniamo dunque per chiudere agli elementi ex CAN B che purtroppo per un motivo o un altro non hanno diretto nel migliore dei modi: molta delusione a mio giudizio relativamente a nomi come Illuzzi, che davvero pare al termine della sua avventura, neanche un'uscita in A da tempo immemore, a seguire Ros che purtroppo non pare aver avuto il miglior rendimento e sembra essersi perso, e poi anche Maggioni, quest'ultimo arbitro che io ancora oggi fatico ad inquadrare perché veramente visto poco. Comunque è il pugliese per quanto mi riguarda ad apparire nella situazione più critica, parla il dato delle presenze in A totali negli anni di permanenza. Alta delusione per quanto mi riguarda anche Abbattista, protagonista di una precedente estate calda (le notizia uscite ci hanno fatto capire cosa fosse accaduto) ma con un rendimento che definire negativo è poco. Vedremo cosa si deciderà, comunque anche in questo caso, per me elemento ben lungi dall'aver giustificato di meritare una deroga, ma se il poi non si può sapere prima, ovviamente, il prima si sapeva, e penso che alla fine si sia fatta tanta confusione per nulla. L'elemento secondo me non ha qualità maggiori di altri.
Chiudo sui primi anno: nel complesso chi prima chi dopo, sono riusciti tutti a far l'esordio in A, e questa è la cosa importante. Personalmente ritengo l'AIA, visto l'utilizzo fatto in C, riponesse molto sul teramano prima degli altri, ma poi è accaduto l'incidente di Cosenza. Si è ripreso e ha fatto bene, comunque su di loro poco si può dire, se non fare un augurio che tutto vada ancora meglio negli anni a seguire. Spero a questo punto d'aver citato davvero tutti e vi ringrazio per l'attenzione. Sarebbe potuta essere più lunga ma è bene fermarsi qui!
Se qualcuno vorrà aggiungere dati su presenze, statistiche, curiosità, assistenti, VAR, ecc. ecc. ben venga.
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda genius-39 il mar giu 01, 2021 6:48 pm

Se l'anno scorso avessero applicato le NFOT Abbattista, Calvarese, Giacomelli dismessi (e passati a VAR PRO), Rocchi confermato in organico e nelle liste FIFA. La CAN A/B avrebbe avuto 47 AE, 7 VAR PRO. Ci sarebbe stato Rocchi quest'anno a sollevare la media delle prestazioni arbitrali in A e B. Avremmo avuto due arbitri all'europeo. Insomma, sarebbe stata proprio un'altra storia. Ma così non è stato ed i risultati francamente si vedono.



La tanto bistratta Premier League (che porta due arbitri all'europeo) si appresta a promuovere al massimo livello Keith Stroud, 52 anni. Secondo me fanno benissimo. Ed i risultati si vedono. In Italia abbiamo visto a cosa ci hanno portato divisione della can e il tanto incensato "limite di permanenza nel ruolo" oltre all'immancabile limite di età.
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda NicoRizzo il mar giu 01, 2021 7:11 pm

Io ormai avevo già preparato sul modello tradizionale qualche riga per ogni direttore, considerandone 12 per volta in ordine alfabetico, al fine di fare un bilancio stagionale secondo il mio punto di vista. Mi distacco quindi dal modello di BlueLord che mi ha colto di sorpresa :lol:

ABBATTISTA EUGENIO (Molfetta)
Classe 1982, si è approcciato al primo anno CAN con già 8 stagioni di anzianità in Serie B e quindi 132 gare all’attivo nella serie cadetta al 1 agosto 2020. Attualmente è, incolpevolmente, al centro del dibattito mediatico e dunque ha chiuso la sua stagione lontano dai riflettori con 11 uscite in B e solamente 3 nella massima serie. Personalmente mi attendevo qualcosa in più da un elemento con fondamenta ben consolidate, non ha assolutamente soddisfatto le aspettative: ha diretto anche alcuni big match di Serie B ma doveva indubbiamente fare qualcosa in più. Due presenze in Serie A sono state nella parte iniziale (Cag-Ben non positiva) e la terza all’ultima giornata indicano che qualcosa non è andato come doveva, penso abbia le carte in regola per fare meglio nella prossima stagione. A lui si richiedono una maggior qualità e tutt’altra costanza.
Per me annata in calo.

ABISSO ROSARIO (Palermo)
Classe 1985, ipoteticamente al quarto anno di Serie A, questa doveva essere la stagione delle conferme dopo un paio d’anni in cui ha mostrato solo a sprazzi le sue potenzialità. Purtroppo, mi sento di poter dire che anche in questo campionato non ha restituito solide certezze: ancora troppo altalenante sotto il profilo tecnico e disciplinare, ha saputo offrire delle buone prestazioni in gare probanti (Laz-Ver e Fio-Mil, ma anche Fio-Nap) ed è incappato in alcuni svarioni (Juv-Ben e Reggina-Salernitana su tutte) e diverse imprecisioni qua e là (vedi Cag-Mil). Da questi alti e bassi deriva un utilizzo abbastanza promiscuo tra A e B: per lui 13 gare di A e 6 di B, alcune più per ricaricare le pile che per necessità del designatore.
Penso che abbia le qualità per stare in contesti importanti ma bisogna evitare i cortocircuiti, anche all’interno della gara, per garantire una maggiore affidabilità: rendimento per me sotto le aspettative ma comunque in linea con la stagione precedente. L’anno prossimo sarà sicuramente uno su cui punterà il designatore, chiunque sia.

AMABILE DANIEL (Vicenza)
Classe 1986, al secondo anno in Serie B. Quello che spicca è che non ha ottenuto nessuna presenza in Serie A nonostante le gare nella massima serie per una sua uscita fossero a disposizione del designatore, che ha invece operato scelte diverse. Il vicentino si ferma a 12 presenze in Serie B, un po’ poche. Non so se verrà salvato o meno, in caso positivo forse più per demerito di alcuni colleghi che hanno avuto un’importante calo, o sono incappati in situazioni peggiori, che per meriti suoi: non ha saputo mettersi in mostra per catturare l’attenzione della Commissione. Annata non positiva per lui, avrebbe potuto evitare quelle leggerezze di troppo che hanno rallentato il suo percorso: più di una volta ho visto errori banali, ma cruciali, nel contesto di direzioni complessivamente adeguate.

AURELIANO GIANLUCA (Bologna)
Classe 1980, checché se ne dica è uno degli arbitri più penalizzati dalla scissione della CAN. Questo per lui è stato l’ottavo anno ed ha saputo pienamente valorizzare la sua importante esperienza, 10 presenze in Serie B e 6 in Serie A.
Penso sia uno di quegli arbitri più comodi per Rizzoli, nonostante i limiti atletici è tatticamente impeccabile e tecnicamente molto pulito: ha fatto con profitto diversi big match di B e gare anche di seconda fascia in A (Laz-Udi, Fio-Sas e Int-Cro) in cui ha preso quasi sempre correttamente le decisioni cruciali e si è dimostrato in controllo del match. In negativo spicca una topica in Brescia-Salernitana con un rigore a sensazione chiaramente inesistente.
Si conferma un direttore molto duttile che può anche essere usato come VAR (dovrebbe essere il suo futuro e potrà ottenere risultati importanti) nelle gare principali, in questo ruolo ha più volte salvato il designatore garantendo l’affidabilità in gare di prima fascia, fino al derby di Roma e alla temuta Atalanta-Milan della 38a: stagione molto positiva, in crescita rispetto alla precedente avendo avuto più spazio per esprimersi. In linea con le aspettative.

AYROLDI GIOVANNI (Molfetta)
Classe 1991 è il più giovane componente della squadra di Rizzoli ma su di lui, all’ipotetico secondo anno in B, già si rivestivano importanti aspettative. Si può affermare che non ha tradito le attese, ha diretto a cavallo tra A e B in maniera tale da fare esperienza mantenendo le dovute proporzioni: per lui 7 gare di A, 8 di B e un ottavo di Coppa, un palmares totalmente adeguato nella sostanza a quello che doveva essere il suo percorso di graduale crescita. Rizzoli l’ha ruotato con sapienza in A nei momenti di miglior forma e l’ha tenuto in B nei periodi di minor lucidità, fortunatamente senza farsi ingolosire da inopportune accelerazioni e considerando anche gli errori, che innegabilmente ci sono stati: nella parte centrale di stagione è risultato poco pulito e parzialmente impreciso in alcune decisioni cruciali (es. Ven-Lec) sicché giustamente è stato impiegato per un periodo nella serie cadetta. Il fatto che abbia trovato grande continuità di uscita, 17 gare totali, indica che la sua stagione è stata molto positiva e che la strada intrapresa è quella giusta.
A premiare la sua stagione la designazione nella semifinale playoff, ben diretta e sicuramente molto importante in termini di esperienza. La raccomandazione è quella di rimanere con i piedi piantati a terra, è solo all’inizio di quello che si spera sarà un davvero soddisfacente cammino.
In grande crescita e in linea con le aspettative, non perfetto ma va bene così.

CALVARESE GIANPAOLO (Teramo)
Classe 1976 e fresco di deroga per mantenere un jolly e un po’ di esperienza in un organico complessivamente inesperto ha diretto ben 16 gare di Serie A, 3 di B e Inter-Juve di Coppa. Veniva da due stagioni veramente straordinarie, costellate di direzioni impeccabili nei big match: era difficile replicare ed infatti quest’anno ha garantito una grande affidabilità ma il calo atletico non gli ha consentito di essere scelto per tanti prestigiosi big match come nei precedenti campionati; ha recuperato nella parte finale di stagione in cui ha diretto Atalanta-Roma, Milan-Benevento e Juventus-Inter. È stato sicuramente un pezzo fondamentale per Rizzoli che lo ha potuto usare in campo e al VAR nelle gare più rischiose. Rimane una stagione nella norma, con qualcosa da rivedere in Genoa-Lazio, Chievo-Spal e tutto in Juve-Inter della 37a, ma in calo rispetto alla precedente: le attuali NFOT con il piazzamento entro il quindicesimo posto gli attribuirebbero il diritto di proseguire, con le gare che ha fatto potrebbe tranquillamente soddisfare il requisito e dunque sarebbe solamente lui a valutare se dopo tante soddisfazioni si sente ancora stimolato, e soprattutto a cercare di capire quanto vede inclinata la parabola discendente in cui è appena entrato dopo le ultime ottime stagioni. Come VAR PRO lo si accoglierebbe a braccia aperte vista la grande affidabilità anche in questo ruolo.
In linea con le aspettative ma in naturale fase discendente difficilmente arrestabile.

CAMPLONE GIACOMO (Pescara)
Classe 1989, al secondo anno di Serie B trova l’esordio in Serie A ed un ottavo di Coppa Italia, diretto per la verità in maniera non troppo convincente. Direi che la sua annata è stata in linea con le aspettative ma a ritmo costantemente medio, senza grandi picchi: la prima gara nella massima serie ma anche la designazione nella decisiva Spal-Cremonese dell’ultima giornata di B sono stati segnali positivi per un arbitro che ha trovato la sua dimensione e si è ambientato tra i professionisti come da obiettivo stagionale. Annata complessivamente positiva, in crescita rispetto alla precedente ma con orizzonti ancora da definire: non si vede ancora nitidamente fin dove potrà arrivare.
Per lui 14 gare totali, 1 in A, 12 in B e 1 in Coppa.

CHIFFI DANIELE (Padova)
Classe 1984, all’ipotetico terzo anno in Serie A ha offerto un rendimento nettamente superiore alle attese compiendo un importante, ma non definitivo, salto di qualità che adesso dovrà consolidare. Dopo un ambientamento difficile nella massima categoria è ormai da un anno e mezzo in fase di crescita costante, indicativamente da Inter-Parma dello scorso campionato, con due passi falsi in Roma-Fiorentina ricevuta “in premio” a Luglio e Torino-Lazio di questa stagione. Ha trovato un big match in pieno campionato ed uno alla fine, a cui si aggiunge la decisiva Napoli-Verona della 38°: ha fatto passi da gigante nella gestione dei calciatori, tecnicamente e atleticamente si è confermato molto convincente e piacevole da vedere. Sta venendo su un direttore molto interessante e si è candidato a suon di buone prestazioni alla nomina UEFA: quello che mi fa ben sperare è che la fase di crescita non sembra ancora essersi arrestata nonostante abbia già dimostrato di avere buona parte degli strumenti per condurre gare di prima fascia (che hanno maggiormente costellato la sua stagione) e alcuni big match. Rizzoli ha saputo usarlo sapientemente anche in B per fare esperienza nelle gare top e quindi lavorare sul comportamentale e sull’ascendente: paradossalmente il suo mood è più UEFA che AIA a mio avviso. Stagione molto positiva con 20 uscite: 15 in A, 4 in B e 1 in Coppa.
Annata che non deve essere un punto di arrivo ma una prima conferma del fatto che la strada è quella giusta, la parola d’ordine dovrà ancora essere “lavorare” per continuare a togliersi, e magari toglierci, soddisfazioni.

DI BELLO MARCO (Brindisi)
Classe 1981, già internazionale, è stata forse inaspettatamente la stagione del salto di qualità e della sua consacrazione tra i big del panorama nazionale. Ha praticamente diretto solo big match (ben 9) e gare top per la salvezza: Rizzoli avrebbe sicuramente abusato di lui nelle gare cruciali se fosse stato disponibile nell’ultima parte di campionato. Si è fermato leggermente prima ma la sua annata rimane straordinaria, sicuramente nella top5 della graduatoria: 17 gare di A e 3 in B. È anche merito suo se non si è sentita l’assenza di Rocchi che si faceva letteralmente una scorpacciata delle gare più complesse e prestigiose, un grande complimento. Ci si augura che l’anno prossimo possa riprendere da qui e continuare con questo passo: stagione molto sopra le aspettative ed in grande crescita.
Da ricordare che si è dimostrato anche un eccellente VAR.
Napoli-Lazio e Torino-Fiorentina i suoi passi falsi ma non disastrosi.

DI MARTINO ANTONIO (Teramo)
Ancora giovane, classe 1987, è stato rilanciato da Rizzoli dopo che la precedente commissione l’aveva lasciato ai box: direi che ha risposto positivamente alle sollecitazioni del Responsabile ed ha trovato 4 gare di A oltre alle 10 di B; si sottolinea la presenza al Maradona Stadium e la designazione nella decisiva Chievo-Ascoli alla 38° di Serie B a testimonianza di una rinascita importante. Per come era andato il campionato scorso direi che ha anche superato le aspettative, manca un po’ di continuità perché qua e là ha commesso qualche errore evitabile nelle aree di rigore (es. Por-Pis). La sua stagione è stata nel complesso positiva, si è rimesso in carreggiata e alla luce della giovane età potrà venire su qualcosa di interessante che già inizia ad intravedersi. In crescita ma non deve più perdere la tenuta di strada.

DIONISI FEDERICO (L’Aquila)
Classe 1988, non si sa dove lo nascondesse la precedente commissione ma è stato, per me, una delle più piacevoli scoperte del campionato. Rizzoli si è subito accorto delle potenzialità di questo direttore e come dargli torto? Tecnicamente pulito, atleticamente straordinario, discrete capacità comunicative e bello da vedere in campo: è il tipo di arbitro che mi conquista e mi convince. La sua stagione è stata nettamente al di sopra delle aspettative e indubbiamente positiva, si è ricavato 15 gare di cui 5 in A e un ottavo di Coppa Italia. Pisa-Vicenza è stata la sua direzione negativa, mentre a Cosenza ci fu quel problema con la sostituzione che ha leggermente rallentato, nella parte centrale, un percorso comunque passato per ottime direzioni Frosinone-Lecce, Cittadella-Reggina e fino all’importante scontro per la salvezza Bologna-Fiorentina che l’ha traghettato in una non scontata Lazio-Parma. Bravo Rizzoli che ha saputo valorizzarlo attribuendo il giusto peso allo scivolone di Cosenza e alla brutta direzione di Pisa, non era scontato.
Se migliora le sue capacità comunicative dal punto di vista del linguaggio del corpo, ancora un pò acerbo e a tratti timido, sarà un direttore da tenere sotto controllo: gli strumenti per distinguersi ed emergere in poco tempo li ha tutti.
È un direttore frizzante, fresco e pulito: sa qual è il suo ruolo e lo interpreta nel modo giusto.
In interessante crescita.

DOVERI DANIELE (Roma 1)
Classe 1977, è stato logicamente tra gli arbitri più utilizzati in Serie A: la mossa di Rizzoli di promuoverlo ad internazionale per averlo a disposizione in questi anni è stata un sorprendente capolavoro dal punto di vista tecnico-gestionale, penso che nessun altro ci avrebbe pensato e tantomeno avrebbe puntato un euro sulle prospettive di crescita del romano. Probabilmente dietro ad Orsato è diventato meritatamente il numero 2 della CAN con designazioni quasi esclusivamente in big match e gare top: 17 gare di A e 2 di B e si contano almeno 7 big match. Si registra un rendimento molto elevato con una costanza notevole. Oramai gli viene riconosciuta la massima autorevolezza da tutte le componenti del gioco e sa mettersi con umiltà e personalità al servizio di qualsiasi gara venendo quasi sempre apprezzato da tutti. Stagione ancora una volta molto positiva con qualcosa da rivedere solamente in Atalanta-Juventus e Benevento-Cagliari ma che non tolgono valore ad un campionato strepitoso. Annata in linea con le aspettative, e non era facile o scontato confermarsi su questi livelli.
Stabile su alti livelli.
NicoRizzo
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda BlueLord il mar giu 01, 2021 7:36 pm

NicoRizzo, sento di non avere più le forze per fare un lavoro così meticoloso elemento per elemento in maniera specifica, sono veramente troppi. Mi perdonerai e scusami se ti ho sconvolto. Comunque, c'è qualcuno che in effetti non ho citato e ho dimenticato, me ne scuso: Camplone ed Amabile, due secondi anno ex CAN B. Il veneto mi pare in una situazione complessa ma si potrebbe salvare, data appunto ancora la "giovane" appartenenza, ma certo ci si aspettava molto di più, ho visto partite dove ha commesso purtroppo importanti errori, mentre Camplone dovrebbe essere in una posizione di maggiore sicurezza, seppur a me non entusiasmi: la presenza dapprima in coppa Italia e poi l'esordio in A parlano a favore di una fiducia di base conquistata, ma è chiaro dovrà cominciare ad ingranare nelle prossime stagioni.
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda Doraemon il mer giu 02, 2021 7:07 am

Grazie a Bluelord e NicoRizzo per gli eccellenti contributi!
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda Observer il mer giu 02, 2021 7:27 am

Nico ... sono molto curioso per l'analisi delle ultime lettere dell'alfabeto. Ti prego vai avanti.

Volevo anche complimentarmi per il lavoro che entrambi avete svolto. Davvero notevole!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.

(O. Wilde)
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda bracco75 il mer giu 02, 2021 8:50 am

Complimenti per le vostre argomentate analisi!! Da parte mia, al termine di una stagione in chiaroscuro, in cui, vuoi per il Var vuoi per l'assenza di pubblico, si poteva e doveva osare di più nei big match della prima metà del campionato, auspico una rivoluzione tecnica e non un semplice avvicendamento.
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda ATAF il mer giu 02, 2021 9:20 am

Chapeau! Meritereste la CAN
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda NicoRizzo il ven giu 11, 2021 12:03 am

Seconda parte.

FABBRI MICHEAL (Ravenna)
Internazionale, classe 1983, ha iniziato la stagione dalla Serie B dopo aver terminato terribilmente quella precedente. Rizzoli aveva il compito recuperare un arbitro che dopo un percorso netto di crescita ha sempre fallito il grande match: quest’anno la stagione è andata molto meglio. L’inizio non è stato particolarmente convincente ma ha acquistato sicurezza quando dopo un Torino-Spezia diretto così e così (rosso perso) è stato riproposto in doppietta per Verona-Napoli: da qui un percorso in crescendo culminato con una direzione impeccabile in Inter-Lazio con la striscia che è proseguita in Crotone-Cagliari e Roma-Genoa confermando per la prima volta la qualità delle proprie direzioni anche nelle gare di cartello. Qualcosa da rivedere nel derby di Torino che male non è andato, poi una direzione perfetta a Bergamo e nuovamente un episodio da rivedere (rosso per cv) nella difficile Pordenone-Cosenza e poi una sbavatura anche in Napoli-Cagliari. Insomma, sicuramente in crescita e recuperato ma con qualche riserva dovuta ad un finale di stagione traballante (Lazio-Torino): bene perché è riuscito a confermarsi per buona parte della stagione, ma non benissimo perché ci sono sbavature non trascurabili nel contesto di buone direzioni generali di gara. Totalizza 19 gare, compresa una direzione positiva nella semifinale di Coppa.

FOURNEAU FRANCESCO (Roma 1)
Classe 1984 all’ipotetico primo anno da CAN A trova 16 gare ma solo 9 in Serie A, di cui 4 nel girone di ritorno: i dati non mentono, il girone di andata è stato indubbiamente migliore con una bella gara a Crotone, quindi l’uscita in doppietta prima di passare da un faticoso Milan-Parma, discretamente diretto, e culminare un piccolo ciclo nella disastrosa Fiorentina-Verona con doppio errore cruciale.
Da qui penso si sia un po’ involuto, mi risulta troppo rigido caratterialmente e credo che in Serie A questo non giovi: non sono state convincenti le due uscite in A di marzo e il big match di B (Sal-Ven) di aprile, con errore rilevante. La sua promozione “last minute” se oggi fossimo a CAN divise probabilmente qualche dubbio lo desterebbe, per l’età che ha secondo me è ancora acerbo dal punto di vista mentale, fatica a lasciarsi gli errori alle spalle (su questo Giacomelli docet).
Ricordo che ha diretto il derby di Genova in Coppa, gara che purtroppo non ho potuto vedere ma da cui è uscito bene.
Insomma, annata non positiva ma secondo me nemmeno negativa: si sono intraviste delle qualità tecniche e disciplinari interessanti ma è emerso qualche limite nella gestione dei calciatori con una fermezza che va e viene, una rigidità non sempre incisiva (es. Cro-Bol). Penso che sia in una situazione di stabilità con sicuri margini di miglioramento.

GARIGLIO MATTEO (Pinerolo)
Credo sia un 1989, per lui è stata la prima stagione tra i professionisti e sicuramente nonostante qualche errore di troppo nella prima fase ha raggiunto i risultati sperati. Riservate a lui due uscite in A e 11 in B: ha faticato a trovare l’esordio, penso che abbia avuto almeno un paio di gare (e visionature) propedeutiche allo stesso che non siano andate a buon fine: è stato bravo a tenere duro e conquistarsi la pagnotta. Da quel che ho visto è un direttore ancora acerbo in termini di personalità ed incisività, la sua annata è stata rallentata soprattutto da qualche lettura tecnica e disciplinare non appropriata ma penso che in realtà sotto questi aspetti abbia già gli strumenti necessari per fare bene. Bisogna battere invece sul comportamentale. Necessita di esperienza, vedremo come dirigerà l’anno prossimo: attualmente direi che è in crescita e in linea con le aspettative. Percorso non totalmente liscio ma per il primo anno missione compiuta.

GHERSINI DAVIDE (Genova)
Classe 1985 ha affrontato il primo anno CAN ancora relativamente giovane ma con tanta esperienza sul groppone: per me la sua stagione è stata positiva anche se con lo scivolone che purtroppo annualmente gli capita a rovinare tante buone direzioni (Laz-Ben in cui qualcosa non ha funzionato, con la complicità del VAR).
Per la Serie B è tra i colleghi più affidabili ma anche in A penso che, con Marinelli, sia tecnicamente adeguato e molto forte: è sicuramente in crescita e credo arriverà velocemente alle gare di prima fascia, deve “solo” lavorare sul comportamentale in cui è un po’ “molliccio”, anche atleticamente è tra i più interessanti.
Molto positive le direzioni in B, segnalo solamente la perfetta Reggiana-Empoli e la semi-decisiva Spal-Frosinone. Molto bene anche negli ottavi di Coppa Italia, Roma-Spezia con una bella direzione tecnica, disciplinare e comportamentale.
Annata di rodaggio con 11 gare di B, 4 di A e l’ottavo di Coppa: conscio di essere uno dei pochi rimasti, io continuo a dargli fiducia e a credere nelle sue qualità; lo ritengo un bell’arbitro, con qualche limite caratteriale che spero possa mitigare con l’esperienza della CAN unica, ma dalle difficilmente negabili qualità tecniche, disciplinari e atletiche: non sarà mai un fenomeno ma nell’ambito di questo organico non va sottovalutato. Un direttore “giacomelliano”.

GIACOMELLI PIERO (Trieste)
Al buon Giacomelli c’è veramente poco da dire, ha concluso il campionato con una serie di prestazioni splendide, ai limiti della perfezione la complicata Sassuolo-Juventus e perfette Lazio-Genoa, Spal-Ascoli e la decisiva Cosenza-Monza. Ha fatto una stagione molto positiva, io lo trovo ancora in lieve crescita e penso che abbia portato a termine una stagione iniziata male, con un rendimento complessivo superiore alle aspettative. Milan-Roma è stata un disastro, è oggettivo ed evidente a chiunque, ma nelle altre gare ha fornito sempre direzioni positive o molto positive; è infatti uscito 21 volte (17 +3) con diverse doppiette, si segnalano parecchie direzioni di alto livello (Ver-Int, Ben-Tor, Bol-Laz, Ben-Fio, Bol-Int, Laz-Gen, Sas-Juv, Ben-Cro): è un arbitro di massima affidabilità soprattutto nelle gare di primissima fascia a ridosso dei big match in cui, invece, oggettivamente fatica a causa di una scarsa versatilità. Penso infatti che tecnicamente e disciplinarmente sia impeccabile, così come è innegabile la capacità comunicativa con cui riesce a entrare in sintonia con i calciatori: purtroppo però il metro, il mood e l’approccio alla gara sono sempre gli stessi e in determinate gare un atteggiamento soft non paga, fosse più versatile avrebbe ottenuto ben altri risultati. Rimane un direttore forte, dalle qualità indiscusse ma con dei limiti rispetto ai big match: forse con l’esperienza riuscirà comunque a portarli a termine ma è una grande risorsa anche se queste gare venissero assegnati ad altri.
Da notare che quando svolge la funzione di VAR solitamente se la cava bene.
Classe 1977, atleticamente è ancora davvero molto prestante e più convincente di diversi giovani: la sua seconda parte, soprattutto il finale, di stagione, mi ha colpito positivamente sotto tutti gli aspetti; quando lo vedo dirigere in questo modo mi mette di buon umore, spero continui di questo passo.

ANTONIO GIUA (Olbia)
Classe 1988, all’ipotetico secondo anno CAN A ha sicuramente avuto una stagione negativa. Aldilà del fatto che ha diretto prevalentemente in B, le prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative che si hanno su un direttore per me di buona qualità. Rizzoli ha scelto di farlo ripartire dalla Serie B in maniera da riprendere un percorso di crescita interrotto davvero troppo bruscamente con la precoce promozione alla CAN A: in generale non ha arbitrato bene, anche in B qualche perplessità l’ha lasciata. È stata una stagione di passaggio per lui che è stato in balia delle discutibili gestioni di Nicchi e Morganti prima e di quelle opposte di Rizzoli poi: è fisiologico che questa situazione abbia generato incertezze e insicurezze ma di certo il sardo diventerà un bell’arbitro, è bravo tecnicamente e disciplinarmente ma deve lavorare sul suo carattere. Avendo una personalità molto forte non è ancora riuscito a trovare il modo giusto di veicolare i messaggi e passa dall’austerità alla passività che è un attimo, la mia impressione è che non riesca sempre ad essere sé stesso e da qui derivino insicurezze e incoerenze. Atleticamente dovrebbe lavorare sui cambi di ritmo, è spesso sintonizzato sulla stessa frequenza e raramente affonda in area di rigore. Totalizza comunque 17 gare (6 A, 10 B e ottavo) e qualche direzione buona si è vista.
Merita fiducia e un adeguato percorso di recupero vista la molto giovane età, stagione negativa da cui si spera si rirenda presto. Non riesco a prevedere come Rizzoli possa inquadrare il sardo e agire per il prossimo campionato, un po’ altalenante la gestione di questo direttore.

GUIDA MARCO (Torre Annunziata)
Classe 1981, internazionale esperto che si approcciava a questa stagione dopo due annate nella top3 nazionale: ha confermato il suo salto di qualità, rispetto a tre anni fa si può dire che oggi è un direttore diverso e affidabile al massimo per ogni gara. Questa stagione non è stata indimenticabile, penalizzato da un infortunio in occasione della seconda uscita in CL è riuscito comunque a dirigere un sedicesimo di EL: io penso che qualcosa in campo internazionale possa ancora farla, è vero che questa per lui è stata un’annata stabile, in cui sembra aver smesso di crescere, ma io credo non sia ancora all’apice e che vadano considerate le sfortune che l’hanno rallentato.
Ha diretto 16 gare, di cui 11 in A: queste non poche uscite in B sono in parte dovute al recupero dall’infortunio ma anche a qualche pasticcio di troppo in sala VOR che secondo me ha inciso nell’abbassare i toni del suo campionato (Rom-Sas, Mil-Tor, Laz-Spe): non particolarmente convincente in questo ruolo anche se infortunato ha diretto molte gare dietro lo schermo aumentando le possibilità di errare.
Ad ora stabile ma comunque risorsa fondamentale per Rizzoli soprattutto se lasciato in pace dai problemi fisici, penso possa ancora levarsi alcune soddisfazioni continuando a dirigere con semplicità e naturalezza.

ILLUZZI LORENZO (Molfetta)
Al sesto anno ipotetico alla CAN B il direttore pugliese classe 1983 era chiamato a dare un colpo di reni per emergere dopo diverse stagioni in cui i designatori lo hanno tenuto abbastanza lontano dai riflettori. Per lui soltanto 12 gare e tutte in Serie B ad indicare che non sono state raggiunte le aspettative: tante gare di basso profilo con qualche errore cruciale qua e là ed una direzione veramente disastrosa. Non bene anche nelle gare un pochino più interessanti come Fro-Cit, con decisioni cruciali da rivedere.
Insomma, mi stupirei se non fosse tra i dismessi: dispiace ma credo che non abbia ulteriori margini di miglioramento o comunque essendo ormai al sesto anno di permanenza ne ha sicuramente meno di altri collegi più giovani.

IRRATI MASSIMILIANO (Pistoia)
Non positiva la stagione del direttore toscano che è stato tenuto ai box da un infortunio per parte del girone di andata: in realtà non ha diretto sempre male ma comunque è ormai costantemente al di sotto delle aspettative tanto che forse queste andrebbero riviste. La direzione di Milan-Juventus ne è l’esempio, attualmente non riesce a tenere atleticamente il campo per queste gare e ne risente dal punto di vista tecnico e disciplinare. Se prendiamo invece altre gare di prima o primissima fascia come Inter-Sassuolo, Sassuolo-Inter, Cagliari-Roma o Spezia-Napoli le ha dirette molto bene, ma sono gare di un livello più basso rispetto alle qualità che ha dimostrato negli anni. Vedremo, la mia idea è che solo guadagnando qualcosa in termini di ossigeno possa tornare ad esprimersi ai suoi livelli. Io ad oggi lo vedo in calo e segnalo un’annata non positiva al VAR con una linea tutta sua sul missed incident che non può essere avvallata perché spesso ha mostrato all’ AE episodi persi ma da moviola o addirittura non fallosi.
Conclude con 11 direzioni in A, 4 in B a cui si aggiunge l’uscita nei playoff.

LA PENNA FEDERICO (Roma 1)
Classe 1983, all’ipotetico terzo anno alla CAN A si è affacciato a questo campionato conscio di essere tra i favoritissimi per la nomina UEFA, poi svanita per il 2020 e forse, per motivi extracampo, anche per il 2021. Dopo due stagioni positive con buone direzioni nei big match questa è stata nel complesso anomala per il suo trend: aldilà del fatto che si è conclusa ad aprile infatti, ha sfoderato prestazioni altalenanti quando in passato era invece apparso sempre molto metodico, lineare, costante.
Chiude l’anno con 10 gare in A e 3 in B: aveva iniziato uscendo con grande frequenza in A e con un big match immediato ad inizio anno (Gen-Sam, ben diretta) a mio avviso ad indicare che per Rizzoli e la Commissione la nomina sarebbe dovuta arrivare. Si segnala qualche problemino in Inter-Torino e poi le brutte direzioni in Fiorentina-Juventus e Sassuolo-Bologna con in mezzo direzioni di alto livello in Fiorentina-Inter e nella semifinale di Coppa Atalanta-Napoli. Per lui la prima uscita in B è arrivata soltanto a metà gennaio, per ricaricare le pile dopo il match di Firenze.
Insomma, attendendo l’esito delle indagini della Procura, inquadrerei la stagione come leggermente negativa nel complesso proprio perché i segni di cedimento, soprattutto mentale, erano per me totalmente inattesi e in controtendenza; tuttavia va sottolineato che non ha avuto modo di esprimersi nell’ultima fase del torneo in cui avrebbe potuto tranquillamente confermarsi sui livelli degli scorsi anni.

MAGGIONI LORENZO (Lecco)
Classe 1984 si è dimostrato meno esperto dei suoi coetanei ottenendo solo 13 gare, di cui 12 in Serie B. Penso che la sua non sia stata una stagione positiva, sicuramente la presenza in Serie A, Udinese-Sassuolo diretta in maniera sufficiente, mitiga alcune designazioni di basso profilo. Non mi sono capitate sott’occhio molte gare del fischietto lombardo, mi limito ad evidenziare la designazione in Frosinone-Vicenza di fine campionato che sarebbe potuta andare tranquillamente ad un CAN C e che fotografa bene la situazione.

MANGANIELLO GIANLUCA (Pinerolo)
Stagione indubbiamente positiva quella del fischietto piemontese classe 1981, sicuramente ritrovato dopo alcune stagioni buie. Il percorso di ripresa e crescita non è ancora terminato ma il livello delle direzioni di gara, l’affidabilità e le capacità di gestione dei calciatori sono aumentate parecchio nell’ultima stagione. Le uscite sono in totale 17 con 10 gare in A e 7 in B, si segnalano le belle direzioni Cag-Nap, Gen-Nap e Ata-Udi, molto bene anche nei big match di B Cit-Sal e Lec-Spal e bene la decisiva Brescia-Spal in chiave playoff con diversi episodi letti correttamente e uno credo sbagliato.
Sicuramente il direttore è in crescita e Rizzoli l’ha recuperato, stagione al di sopra delle aspettative nel complesso e comunque nettamente superiore a quelle precedenti: ben gestito tra A e B (soprattutto nella parte iniziale per riprendere sicurezza). Strada giusta.
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Re: Analisi CAN A-B 2020-21

Messaggioda giampy1972 il ven giu 11, 2021 11:47 pm

gran thread!
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