FollettoGigante ha scritto:Il fatto che noi non si abbia due arbitri si può dire che rientra nella pessima gestione di Nicchi???
Indice ha scritto:FACCIO UN LEGGERO OT CHE PENSO POSSA CONTRIBUIRE ALLA DISCUSSIONE:
I ragazzi (gli arbitri) hanno bisogno di fiducia! Devono affrontare le gare con sicurezza e non con paura. Anche nell'errore un ragazzo talentuoso, fatto un doveroso passaggio per una gara meno mediatica, poi deve essere riproposto ed incoraggiato. Invece troppo spesso negli ultimi anni vedo gestioni "colpevolizzanti": arbitri fermi per settimane, poi al rientro lunghi purgatori. Questo fa male agli arbitri, tutti... perdono in termini di fiducia in se sessi e vivono nel terrore dell'errore rallentando il processo di crescita. Proprio quest'anno stiamo toccando con mano come alcuni ragazzi che hanno fatto campionati anonimi negli ultimi anni, oggi stiano arbitrando con sicurezza e scioltezza perchè si sentono in fiducia.
Certo in Italia abbiamo un sistema mediatico in cui al minimo errore vieni crocifisso pubblicamente e sottoposto alla gogna; però di fronte a ciò non possiamo, come classe arbitrale, sempre cospargerci il capo di cenere e dare il segnale alle Leghe che quell'arbitro che ha commesso un errore risulti un maledetto appestato e venga posto in quarantena. Se vogliamo coltivare il progetto di educare l'ambiente ad accettare la figura dell'arbitro allora dobbiamo essere i primi a trasmettere all'esterno questo segnale di possibile "fallibilità" umana. Un calciatore di talento se sbaglia un rigore non resterà poi in panchina per tre gare; per umanizzare l'arbitro si deve innanzitutto umanizzare il concetto dell'errore e questo processo deve essere fatto in primis da parte nostra.
Ci vogliono spalle larghe, coraggio, indipendenza decisionale e competenza.
Observer ha scritto:Indice ha scritto:FACCIO UN LEGGERO OT CHE PENSO POSSA CONTRIBUIRE ALLA DISCUSSIONE:
I ragazzi (gli arbitri) hanno bisogno di fiducia! Devono affrontare le gare con sicurezza e non con paura. Anche nell'errore un ragazzo talentuoso, fatto un doveroso passaggio per una gara meno mediatica, poi deve essere riproposto ed incoraggiato. Invece troppo spesso negli ultimi anni vedo gestioni "colpevolizzanti": arbitri fermi per settimane, poi al rientro lunghi purgatori. Questo fa male agli arbitri, tutti... perdono in termini di fiducia in se sessi e vivono nel terrore dell'errore rallentando il processo di crescita. Proprio quest'anno stiamo toccando con mano come alcuni ragazzi che hanno fatto campionati anonimi negli ultimi anni, oggi stiano arbitrando con sicurezza e scioltezza perchè si sentono in fiducia.
Certo in Italia abbiamo un sistema mediatico in cui al minimo errore vieni crocifisso pubblicamente e sottoposto alla gogna; però di fronte a ciò non possiamo, come classe arbitrale, sempre cospargerci il capo di cenere e dare il segnale alle Leghe che quell'arbitro che ha commesso un errore risulti un maledetto appestato e venga posto in quarantena. Se vogliamo coltivare il progetto di educare l'ambiente ad accettare la figura dell'arbitro allora dobbiamo essere i primi a trasmettere all'esterno questo segnale di possibile "fallibilità" umana. Un calciatore di talento se sbaglia un rigore non resterà poi in panchina per tre gare; per umanizzare l'arbitro si deve innanzitutto umanizzare il concetto dell'errore e questo processo deve essere fatto in primis da parte nostra.
Ci vogliono spalle larghe, coraggio, indipendenza decisionale e competenza.
Mi permetto di riprendere questo interessante pensiero.
La situazione a mio modo di vedere, è molto peggio di così.
Viviamo una doppia gestione della CAN che ha portato tutti i giovani non baciati dalla fortuna, a vivacchiare di rendita forti dei loro 100000 € medi all’anno che portano a casa malcontati, fregandosene e infischiandosene di tutto e di tutti perché tanto sanno che anche se saltano i cerchi infuocati, li stanno e li restano. Marcendo nell’eternità di un oblio che serve solo a una piccola e ristretta “casta”.
Chi sono questi? Sono quelli che nel girone di andata di sono fatti il pieno di presenza in A, blindando un campionato in maniera insensata, per raccogliere presenze e gettoni. Per poi far arrivare a marzo la coperta corta per incroci e incompatibilità e obbligando questa banda di geni a far uscire lo stesso elemento venerdì nel week end e in un posticipo.
Questo succede quando, come dici giustissimamente tu, i riscontri del campo vengono traditi in maniera ingiusta. Non importa per quale motivo, non importa per quale nobile causa. Ormai è chiaro a tutti che ci sono un gruppo di elementi che possono commettere i peggiori errori (soprattutto in B dove non c’è la cartina di tornasole del VAR) e uscire ugualmente. Mentre ce ne sono degli altri, presumibilmente meno simpatici dei primi, che alla prima prestazione negativa vengono fermati.
Da cosa nasce questa immensa discrezionalità? Nasce dal fatto che non abbiamo sancito in maniera NETTA e RIGOROSA come intendiamo usare le immagini video nella gestione delle prestazioni dei ragazzi, codificando gli errori (ANCHE QUELLI SANATI DAL VAR, CHE RESTANO ERRORI COMMESSI DA AE che concede un rigore inesistente o non ne concede uno sacrosanto) mettendo a disposizione dei ragazzi, a inizio stagione, una codifica univoca, chiara, cristallina, evidente a tutti che permettesse a tutti di sapere che in caso di errore, si paga dazio.
Ma siccome questo avrebbe voluto dire fermare anche i BIG che commettono errori, allora per un designatore che non spicca per carisma diventa difficile andare a dire a quel collega con il quale ti allenavi e con il quale eri parte organica di un certo sistema: amico mio, da domani ci cambia. Se sbagli, stai fermo anche tu.
Perché saltare dei turni in A significa migliaia di € che entrano in meno nelle tasche, e significa essere messi in discussione nella propria leadership di “senatori anziani”. Ecco, lo potremmo definire così il problema della CAN: il nonnismo (per chi ha fatto il militare).
Un designatore che non è Paolo Casarin (per parlare di un dirigente di multinazionale che ha sempre preso decisioni coraggiose infischiandosene di tutto e di tutti) non riesce a tenere a bada i propri senatori in maniera netta e rigorosa. Soprattutto se nel frattempo non fa crescere un cuscinetto di aspiranti “Giacomelli e Calvarese” che tra un paio di stagioni potranno toglierti le castagne dal fuoco in gare rognose, se il senatore ti dà indisponibilità per un impegno UEFA o perché ha la tallonite e mette indisponibilità in S4Y.
Da qui nasce tutto. Dai compromessi che occorre fare giornalmente per tenere in piedi una baracca che fa acqua da tutte le parti perché incistata di camarille, e di doppiopesismi intollerabili.
Come se ne esce? E qui mi rivolgo direttamente al Presidente … ad Alfredo.
Attua il programma, alla svelta. Togli gli OA dalla diretta emanazione degli OTN in modo da creare un gruppo di “revisori” onesti e insensibili ai consigli di questo o di quel OT che ti dice come è andata la gara durante le congiunte. Un corpo di OA tecnici, capaci, indipendenti, che possano essere un mezzo di sostegno all’OTN e di verifica di una puntuale applicazione delle regole.
E poi, caro Alfredo, il regolamento concede ampia discrezionalità al Comitato Nazionale di verifica dell’operato degli OTN e permette anche di rifiutare delle proposte di fine anno se palesemente ingiuste.
Abbiamo un regolamento. Applichiamolo! Con coraggio! Senza paura di niente e di nessuno. Anche perché visto lo stato comatoso del nostro ranking UEFA …. Che paure abbiamo?
Observer ha scritto:Indice ha scritto:FACCIO UN LEGGERO OT CHE PENSO POSSA CONTRIBUIRE ALLA DISCUSSIONE:
I ragazzi (gli arbitri) hanno bisogno di fiducia! Devono affrontare le gare con sicurezza e non con paura. Anche nell'errore un ragazzo talentuoso, fatto un doveroso passaggio per una gara meno mediatica, poi deve essere riproposto ed incoraggiato. Invece troppo spesso negli ultimi anni vedo gestioni "colpevolizzanti": arbitri fermi per settimane, poi al rientro lunghi purgatori. Questo fa male agli arbitri, tutti... perdono in termini di fiducia in se sessi e vivono nel terrore dell'errore rallentando il processo di crescita. Proprio quest'anno stiamo toccando con mano come alcuni ragazzi che hanno fatto campionati anonimi negli ultimi anni, oggi stiano arbitrando con sicurezza e scioltezza perchè si sentono in fiducia.
Certo in Italia abbiamo un sistema mediatico in cui al minimo errore vieni crocifisso pubblicamente e sottoposto alla gogna; però di fronte a ciò non possiamo, come classe arbitrale, sempre cospargerci il capo di cenere e dare il segnale alle Leghe che quell'arbitro che ha commesso un errore risulti un maledetto appestato e venga posto in quarantena. Se vogliamo coltivare il progetto di educare l'ambiente ad accettare la figura dell'arbitro allora dobbiamo essere i primi a trasmettere all'esterno questo segnale di possibile "fallibilità" umana. Un calciatore di talento se sbaglia un rigore non resterà poi in panchina per tre gare; per umanizzare l'arbitro si deve innanzitutto umanizzare il concetto dell'errore e questo processo deve essere fatto in primis da parte nostra.
Ci vogliono spalle larghe, coraggio, indipendenza decisionale e competenza.
Mi permetto di riprendere questo interessante pensiero.
La situazione a mio modo di vedere, è molto peggio di così.
Viviamo una doppia gestione della CAN che ha portato tutti i giovani non baciati dalla fortuna, a vivacchiare di rendita forti dei loro 100000 € medi all’anno che portano a casa malcontati, fregandosene e infischiandosene di tutto e di tutti perché tanto sanno che anche se saltano i cerchi infuocati, li stanno e li restano. Marcendo nell’eternità di un oblio che serve solo a una piccola e ristretta “casta”.
Chi sono questi? Sono quelli che nel girone di andata di sono fatti il pieno di presenza in A, blindando un campionato in maniera insensata, per raccogliere presenze e gettoni. Per poi far arrivare a marzo la coperta corta per incroci e incompatibilità e obbligando questa banda di geni a far uscire lo stesso elemento venerdì nel week end e in un posticipo.
Questo succede quando, come dici giustissimamente tu, i riscontri del campo vengono traditi in maniera ingiusta. Non importa per quale motivo, non importa per quale nobile causa. Ormai è chiaro a tutti che ci sono un gruppo di elementi che possono commettere i peggiori errori (soprattutto in B dove non c’è la cartina di tornasole del VAR) e uscire ugualmente. Mentre ce ne sono degli altri, presumibilmente meno simpatici dei primi, che alla prima prestazione negativa vengono fermati.
Da cosa nasce questa immensa discrezionalità? Nasce dal fatto che non abbiamo sancito in maniera NETTA e RIGOROSA come intendiamo usare le immagini video nella gestione delle prestazioni dei ragazzi, codificando gli errori (ANCHE QUELLI SANATI DAL VAR, CHE RESTANO ERRORI COMMESSI DA AE che concede un rigore inesistente o non ne concede uno sacrosanto) mettendo a disposizione dei ragazzi, a inizio stagione, una codifica univoca, chiara, cristallina, evidente a tutti che permettesse a tutti di sapere che in caso di errore, si paga dazio.
Ma siccome questo avrebbe voluto dire fermare anche i BIG che commettono errori, allora per un designatore che non spicca per carisma diventa difficile andare a dire a quel collega con il quale ti allenavi e con il quale eri parte organica di un certo sistema: amico mio, da domani ci cambia. Se sbagli, stai fermo anche tu.
Perché saltare dei turni in A significa migliaia di € che entrano in meno nelle tasche, e significa essere messi in discussione nella propria leadership di “senatori anziani”. Ecco, lo potremmo definire così il problema della CAN: il nonnismo (per chi ha fatto il militare).
Un designatore che non è Paolo Casarin (per parlare di un dirigente di multinazionale che ha sempre preso decisioni coraggiose infischiandosene di tutto e di tutti) non riesce a tenere a bada i propri senatori in maniera netta e rigorosa. Soprattutto se nel frattempo non fa crescere un cuscinetto di aspiranti “Giacomelli e Calvarese” che tra un paio di stagioni potranno toglierti le castagne dal fuoco in gare rognose, se il senatore ti dà indisponibilità per un impegno UEFA o perché ha la tallonite e mette indisponibilità in S4Y.
Da qui nasce tutto. Dai compromessi che occorre fare giornalmente per tenere in piedi una baracca che fa acqua da tutte le parti perché incistata di camarille, e di doppiopesismi intollerabili.
Come se ne esce? E qui mi rivolgo direttamente al Presidente … ad Alfredo.
Attua il programma, alla svelta. Togli gli OA dalla diretta emanazione degli OTN in modo da creare un gruppo di “revisori” onesti e insensibili ai consigli di questo o di quel OT che ti dice come è andata la gara durante le congiunte. Un corpo di OA tecnici, capaci, indipendenti, che possano essere un mezzo di sostegno all’OTN e di verifica di una puntuale applicazione delle regole.
E poi, caro Alfredo, il regolamento concede ampia discrezionalità al Comitato Nazionale di verifica dell’operato degli OTN e permette anche di rifiutare delle proposte di fine anno se palesemente ingiuste.
Abbiamo un regolamento. Applichiamolo! Con coraggio! Senza paura di niente e di nessuno. Anche perché visto lo stato comatoso del nostro ranking UEFA …. Che paure abbiamo?
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