la UEFA ha fatto della battaglia al razzismo e alla discriminazioni su ogni diversità, una bandiera. Campagne mediatiche importanti, messi in campo i migliori campioni del mondo, inserti sulle maglie di gioco, sui campi...insomma un MUST.
Qui ci troviamo un arbitro che , visto il badge che porta la petto, non rappresenta in campo la Polonia. Qui nulla c'entra il nazionalismo o l'orientamento politico di chi qua scrive.
In questo caso è chiaro come un persona che aderisca a movimenti che vanno contro i principi della UEFA, non possa rappresentare la stessa nelle massime competizioni europee e mondiali. L'arbitro è lì non come esponente di parte ( di una Società di calcio) ma come designato da una organizzazione degli Stai d'Europa.
Ovvio che nessuno mette alla gogna questo arbitro (si può condividere o meno le sue idee), ma le sue scelte politiche e il suo orientamento, non possono non essere in linea con l'Organizzazione che lo manda in giro e lautamente pure lo paga.
Molto semplice.