da aiacan5 il mer feb 24, 2021 8:25 am
TOMBESI «Il risultato è figlio della sfortuna, rappresentata dagli infortuni a Fabiano e Dell’Oso, e anche di alcuni nostri errori, su questo non ci piove – ha dichiarato a fine gara il presidente Alessio Tombesi –. Ma la condotta della terna arbitrale di oggi è stata scandalosa. Oltre al “solito” Dario Di Nicola, cronometrista non nuovo a pessime prestazioni quando viene a Ortona, l’atteggiamento e la condotta dei signori Alessandro Cannizzaro di Ravenna e Stefano Mestieri di Finale Emilia sono stati inqualificabili. Uno, Cannizzaro, fischiava tutto, e aveva il cartellino facile, l’altro non fischiava nulla. Un loro errore, l’espulsione di Vilmar, ha direttamente influenzato il risultato, perché senza quell’espulsione non prendiamo il gol in inferiorità numerica e negli ultimi possessi avremmo avuto un quintetto molto più esperto a difendersi. Oltre a questo, si sono viste da parte loro un’arroganza e una voglia di essere a tutti i costi protagonisti che vanno oltre ogni logica. Mi assumo tutte le responsabilità di quello che dico: Cannizzaro e Mestieri sono venuti a Ortona e hanno arbitrato in malafede, infischiandosene di ciò che era giusto o sbagliato ma preoccupandosi solo di fare i personaggi. Forse questi signori non si rendono conto che se loro possono fare gli arbitri e hanno i rimborsi pagati per viaggiare da un palazzetto all’altro in Italia, è perché la Divisione dispone di soldi che non cadono giù dal cielo, ma provengono da noi presidenti. Ancor di più degli errori, gravissimi ed evidenti, sono il loro atteggiamento, la loro strafottenza, la loro totale mancanza di rispetto che mi fanno imbestialire. E in questo temo che il giocare a porte chiuse, con il pubblico assente, li abbia fatti “rilassare” un po’ troppo, facendoli sentire ancor più onnipotenti. Ci tengo a precisare che il mio non è uno sfogo generico, con tutta la classe arbitrale, ma specifico contro la terna di ieri. Nell’ultima partita a Gubbio, per esempio, gli arbitri furono perfetti, gestione ineccepibile, e lo dico di una gara che alla fine abbiamo perso ma per demeriti nostri, non per gli arbitri. In questo giocattolino io butto fior di soldi ogni anno: sono disposto a perdere o a non vincere se gli avversari si mostrano superiori, ma non perché due signori si svegliano la mattina e decidono di fare i protagonisti e di farci perdere punti già nostri. La malafede non la accetto».