Caspita.... Ho letto tutta la discussione.
Pipwolf ha scritto:Arbitro2003, condivido quasi del tutto ciò che hai detto, ma potresti chiedere al collega tuo amico perchè non ha sospeso la gara?
Concordo al 100000%. Per favore, chiediglielo, sono proprio curioso. Infatti, è oltremodo inconcepibile che dopo essere stati presi a pugni ed avere avuto le conseguenze fisiche che ha avuto (addirittura per il trauma non riusciva a parlare!!!) si prosegua la direzione della gara. E' IMPOSSIBILE avere la lucidità e la libertà di pensiero per condurre a termine una partita in maniera imparziale. Mi dispiace ma quello del collega è un errore grave, gravissimo. Farò indignare molti, farò sobbalzare dalla sedia tanti, ma credo che il collega, seppur vittima, vada fermato per qualche giornata, per riflettere sull'errore. L'errore sta - ed è evidente - nell'impossibilità di mantenere la serenità sia fisica che morale necessaria dopo un evento del genere. Non mi vergogno di dire che la partita, dopo il pugno è sicuramente stata condizionata. Non da ultimo, non dimentichiamo che non possiamo lamentarci delle sentenze troppo morbide dei giudice sportivo negli episodi di violenza, se poi noi stessi non utilizziamo quei minimi mezzi di tutela che abbiamo a disposizione - come sospendere la gara - per arginare il fenomeno violenza.
Fatta questa doverosa premessa con la quale mi attirerò gli strali di molti veniamo al dunque.
Innanzitutto, al collega va tutta la mia solidarietà (nonostante la bastonata di cui supra), è assurdo essere picchiati per un gioco, quale è il calcio. Detto ciò è inevitabile che non si possa far finta che il sig. Rabya non sia intervenuto e quanto meno è necessario prestargli se non altro ascolto. Come è doveroso ascoltare l'altra campana che mi sembra che parli per la bocca dell'amico Arbitro2003. Infatti, come giustamente ci ha ricordato Rattlesnake (non certo l'ultimo arrivato)
Rattlesnake ha scritto:Occhio a non cadere nell'identificazione troppo scontata e troppo affrettata: arbitro=verità , giocatore=bugia. ... Non è per il solo fatto che si ha una divisa addosso che si è sempre "dei buoni"...
e come ha ricordato Fusto
Fusto ha scritto: In passato proprio dalle pagine di questo forum abbiamo notato come le cose, descritte da una società (o calciatore) o da un collega si erano poi verificate in modo diverso.
Tuttavia, riflettendo sulla descrizione dei fatti operata dal sig. Rabya tante cose non tornano: egli afferma di avere uno stadio intero pronto a testimoniare in suo favore, però ci racconta che dopo il pugno nessuno è intervenuto, nessuno ha detto niente, tanto che si è dovuto difendere da solo reagendo e rischiando di spaccare la faccia ad un'altra persona. (Piccolo
: Fusto, tre giorni mi sembrano comunque tanti! E' vero io non ho mai lavorato in PS però non credo che i giorni li diano proprio così ad cazzum, se no significa che lavorate proprio male!
).
Tornando a noi, mi spiace sig. Rabya ma non riesco a crederle. Per fare un esempio, mi capitò in una partita di giovanissimi, un torneo inutile, che dopo aver allontanato un dirigente alla domanda: "arbitro riprendiamo, o no?" risposi - erroneamente!!! - "dobbiamo aspettare che il genio esca dal campo..." Non l'avessi mai fatto!!! Sono stato accerchiato dai ragazzetti della squadra del dirigente allontanato, gente che entrava in campo dalle panchine (senza avere minimamente l'idea di quello che avevo detto, basta infatti un minimo parapiglia per far entrare in campo, dirigenti, allenatori, accompagnatori, assistenti, riserve, massaggiatori, medici, custodi etc etc) e mi ci è voluto un gran daffare per calmare la situazione! (ribadisco, sbagliai gravemente a rispondere in quel modo e mi servì da lezione). E ora, sig. Rabya, vuole farci credere che dopo un pugno nessuno ha reagito, tranne lei? Nessuno ha mosso un dito? Nessuno è corso in campo brandendo bandierine od altri oggetti contundenti come sono soliti fare diversi dirigenti, da Bolzano a Ragusa? Nessuno dei suoi compagni ha alzato la cresta e mostrato i muscoli? Nessun tifoso facinoroso ha cercato di scavalcare la rete per difenderla o per cercare un po' di rissa? Nessuno, nessuno, nessuno? Incredibile... Tra l'altro devo notare che in campo appena un calciatore viene anche solo sfiorato crolla a terra con mani sul volto, attraversato da dolori lancinanti che trovano pace solo quando viene versata dell'acqua da delle borracce che hanno un incredibile potere lenitivo e curativo; dunque perchè dopo il pugno non è crollato a terra? Sarebbe diventato un eroe... Sinceramente, non ho poi capito la storia delle partite precendenti, mi sembra un discorso un po' vittimistico il suo (quando è evidente che la vittima è qualcun altro).
Insomma, si sarà capito ma al sig. Rabya io non credo. Detto ciò se ritiene di aver subito un torto faccia valere le sue ragioni in tutte le sedi opportune - ci aiuterà così a fare pulizia di eventuali, quanto poco probabili, mele marce - e sarò pronto a fare marcia indietro e a porgere parziali scuse. Parziali perchè, ricordiamo, soprattutto a chi prende le difese del sig. Rabya come il collega Fusto, che ad un pugno non si reagisce con un altro, soprattutto in una situazione di non pericolo (il sig. Rabya aveva infatti almeno dieci persone pronte a difenderlo, non si può dunque parlare nemmeno di "legittima difesa"). Inoltre, proprio per questo, aggiungo che la squalifica al Rabya - pugno o non pugno del collega - è sacrosanta e spero che venga confermata in ogni grado di giudizio. Un calciatore che picchia un arbitro, quand'anche provocato, deve essere radiato senza se e senza ma (così come un arbitro che picchia un calciatore e ci mancherebbe!).
Infine ho letto questo:
mrgim ha scritto:Magari il giocatore, essendo straniero , ha paura che se se ne parla troppo e la cosa viene denunciata possa addirittura passare dal giudice sportivo alla giustizia sportiva con seri provvedimenti
per favore evitiamo di scadere nel banale qualunquismo del politcally correct. L'Italia ha tanti difetti ma ha una cultura giuridica eccellente e superiore a tante altre nazioni (sì superiore, non sono buonista, non temo di dire che la ns cultura giuridica è mille scalini sopra tante altre), per cui nessun giudice si metterà mai a discriminare il sig. Rabya perchè straniero, qualora denunciasse una presunta violenza subita.