da Observer il lun gen 18, 2016 8:56 pm
Io del ruolo dell’OA penso quanto segue.
1) Non è vero che il ruolo dell’OA è da considerarsi l’anello debole dell’Associazione, come vaneggiano ciarlatani vecchi e nuovi ad ogni elezione quadriennale. Perché siccome ho visto molte lune passare nella mia vita di viso pallido, io “osservatore fumante” lo so già dove si vuole andare a parare blaterando dell’eliminazione del colloquio in CAN PRO. Si vuole affermare più o meno solennemente che gli OA sono uno dei mali tecnici dell’AIA e che meglio sarebbe se fossero sotto il controllo del Settore Tecnico invece che inquadrati negli OT. Il che sarebbe anche una opzione discutibile, se non fosse proposta in maniera così destrutturata e faziosa. Però una cosa è certa: per come sono rimborsati, e per come sono formati … gli OA non sono l’anello debole dell’Associazione. Perché conosco una infinità di colleghi che ci mette passione e competenza. Perché so che tanti si pagano di tasca propria parte delle trasferte che mamma AIA non rimborsa per fare formazione, eccetera. Quindi è ingeneroso parlare di anello debole. Ci sono dei problemi, ma i problemi sono ben altri.
2) Il problema fondamentale del ruolo degli OA è la scelta della classe dirigente che li gestisce. Che è un problema che c’era ai tempi di Campanati quando si chiamavano Commissari Speciali. Che è un problema che Marcello Nicchi non ha saputo ancora risolvere con efficacia. Ma che è un problema che non saprà risolvere nemmeno chi verrà dopo di lui se non si ficcherà nella testa che il ruolo OA è un ruolo che merita RISPETTO e FORMAZIONE. Oggi la scelta degli OT che si occupano degli Osservatori viene fatta per ultima, e spesso la patata bollente se la prende gente che non ha voglia o competenze specifiche in materia. Solo che siccome sono OT, allora si occupano anche di OA. Ecco, vanno trovati OT competenti e appassionati della materia, e vanno identificati in fretta perché non è possibile che gli OA siano sempre e solo l’ultima ruota del carro.
3) Formazione. Ma avete mai partecipato ai raduni degli Osservatori di un qualsiasi OT nazionale? Io si, più di una volta e con molti responsabili che mi gestivano. Non è verosimile che il raduno OA si componga di 24 ore, delle quali 12 passate in aula a leggere le relazioni che non vanno bene, ed altre 12 a leggere le direttive dell’OT. Sono pochi i designatori illuminati e saggi i quali dicono “le disposizioni te le ho inviate in s4y, do per scontato che le hai lette e comprese e non passiamo del tempo a Sportilia a leggerle”. Punto. Il tempo a Sportilia deve essere impiegato per fare lezioni con psicologi e sociologi dello sport. Dobbiamo imparare a leggere la prossemica di chi ci sta davanti, sviluppare le nostre doti empatiche, imparare a sostenere un colloquio, a scegliere le parole da usare ed i termini che invece innalzano un muro invece di abbassarlo. Ovviamente, non è pensabile di fare solo 2 raduni (inizio stagione e metà campionato) ma se ne devono fare magari di macro regionali ma ogni mese o ogni due mesi (come si faceva alla CAI anni fa).
4) Impiego. Non è verosimile che l’OA cresca e venga utilizzato sotto casa, perché così è più comodo. Un OA che vede la stessa squadra 10 volte in una stagione, semplicemente non cresce ed un OA che non cresce è un OA che non serve a un accidente di niente. Gli OA devono viaggiare, e il momento di briefing con la terna è un momento importantissimo. Voi non avete idea di che grosso regalo hanno fatto a tanti vecchi OA della vecchia guardia annullando il briefing con l’AE … perché adesso son più comodi e possono partire un’ora dopo ed arrivare direttamente allo stadio.
5) La funzione dell’OA. La funzione dell’Osservatore varia al variare dell’OT di inquadramento. Negli OT periferici (così chiamati perché si definiscono di formazione, io ho sentito dire che la CAND è un ruolo di formazione e mi vien da dire … ma quando mai!!??) l’OA ha la funzione del papà, di mamma chiocchia, del formatore. Dalla CAI in poi diviene selezionatore, ed è vero che dalla CAN PRO focalizza la propria attenzione sugli episodi, ma lo fa a giusta ragione perché da un lato la formazione dell’Arbitro uomo è finita da un pezzo, e poi perché parafrasando un Dirigente Arbitrale che stimo immensamente: “è questo che ci chiede il calcio”. I nostri Arbitri in CAN PRO arrivano ad avere puntate sempre e comunque 4 telecamere di una società che si chiama Sportube che viviseziona quello che loro fanno. Un errore in Lega PRO è un motivo di decremento della prestazione, perché introduce un concetto diverso dalla CAN D ovvero lo stato di forma momentaneo invece che la proiezione di futuribilità potenziale. Sono momenti di crescita diversi, e per questo occorre fare domande diverse e dare risposte diverse.
6) Va detto, che in alcuni casi ad in alcuni OT alcune di queste cose succedono. E va anche detto, a costo di sembrare un supporter dell’attuale dirigenza, che mai come in questo management si è lavorato sulla uniformità tecnica e sulla crescita tecnica, con produzione di supporti multimediali e casi di scuola che ci aiutano.
Non è abbastanza però. Occorre trovare dei formatori e dei motivatori che riescano a prendere questo gruppo di persone e che riescano a farli rendere al meglio.
Poi, se entriamo nella psicologia dell’OA … ovviamente c’è quello appassionato. Ma c’è anche il carrierista, o quello che vuole togliersi la soddisfazione di arrivare in quegli stadi dove non è mai giunto da Arbitro e che per questo si dimostra accomodante. Alliscia l’OT … si prostituisce.
Ma non è il corpo degli OA ad essere malato perché magari 1 o 2 elementi non hanno una etica forte. Ricordate che dei comportamenti personali, risponde l’individuo e non la categoria. Ed è ingiusto per questo criminializzare un certo numero di persone che, con il freddo o con la pioggia, che sia bello o che tiri vento … si va a passare un pomeriggio al freddo in una tribuna in inverno per poi fare una relazione che deve arrivare entro le 24 ore successive impiegando tempo e risorse tolte alle famiglie. Per … poche decine di euro di diaria.
Nessuno vi inputa le nostre scelte. Le facciamo noi, e siamo felici di farle. Ma come Osservatori Arbitrali, chiederemmo anche quel minimo di rispetto che ci impone la fierezza dei nostri comportamenti.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)