Cari colleghi, vi scrivo qua nella speranza di avere da voi un parere oggettivo sulla mia situazione.
Faccio l'arbitro da ormai un po' di anni; la scorsa stagione sportiva in particolare ho dovuto affrontare una serie di cambiamenti personali che mi hanno portato, e tutt'ora in parte mi procurano, molto stress.
In questa situazione era difficile per me scendere in campo libero da pensieri e svolgere la mia attività di arbitro. Per questo, parlando con i colleghi e col presidente di Sezione, alla fine ho deciso di passare al ruolo di assistente, senz'altro diverso da quello di arbitro e comunque più compatibile con la mia vita personale.
Questo ruolo mi piace e mi diverto facendolo. Però ultimamente, e non ne so il motivo, in alcune partite ho avuto la sensazione che le designazioni si stiano trasformando sempre più in un peso per me, nel senso che, nonostante fare l'assistente mi piaccia, comunque mi sono ritrovato a pensare con sofferenza alla partita, quasi come se preferissi rimanere a casa.
Vorrei pertanto chiedere a voi dei consigli: qualcuno si è per caso già trovato in questa situazione e come la ha affrontata? Come mi consigliate di spiegare questa sensazione al mio presidente di Sezione per parlarne?
Vi ringrazio in anticipo!