Observer ha scritto:sicuramente Aureliano è un elemento interessante da un punto di vista antropologico/arbitrale. E' un raro esempio di un professionista, serio, perbene, che non molla mai, e che riesce a conciliare la realizzazione di una proficua vita professionale a una carriera arbitrale che sta dandogli meritate soddisfazioni.
sono sempre stato scettico nei suoi confronti, per preconcetti legati alla parte atletica. ma come il buon vino, ha saputo maturare in CAN in maniera straordinaria e dimostra che non occorre essere un atleta straordinario per arbitrare bene una gara di serie A.
Ecco, questa è la grande normalità di Aureliano, e un valore da perseguire e valorizzare: il valore di una placida normalità. Aureliano fa sempre le cose semplicemente, non è un personaggio, non si monta la testa, è concreto e coerente.
E chi vive anche solo di striscio quegli ambienti sa' molto bene ... come possono essere "toxic" certi complimenti. Sei bravissimo ... sei in serie A ... sei un numero uno.
Ecco, a me Aureliano da l'impressione di essere un solido professionista affidabile. Questo non significa che lo designerei per arbitrare un Derby che vale uno scudetto ... ma significa che è veramente il prototipo dell'Associato all'AIA perfetto.
Ho imparato a rispettarlo nel tempo, perchè tecnicamente sbaglia pochissimo e anche se non è brillantissimo dal punto di vista atletico ... è un buon elemento.
Che merita di stare dove sta!
In questo, secondo me Rocchi sta agendo con lungimiranza e intelligenza manageriale acuta. Sta creando una nuova generazione di affidabili.
Magari ... se capita ... non necessariamente marcantoni tutti muscoli. Ma che coltivano anche il muscolo più importante: il cervello!
Referee 97 ha scritto:Ormai purtroppo la parte atletica la fanno contare per il 90%, mentre sono ben altre le cose da osservare in un arbitro. Non abbiamo bisogno di atleti che poi non riescono a gestire una gara, abbiamo bisogno di arbitri che arbitrino bene.
bracco75 ha scritto:Observer ha scritto:sicuramente Aureliano è un elemento interessante da un punto di vista antropologico/arbitrale. E' un raro esempio di un professionista, serio, perbene, che non molla mai, e che riesce a conciliare la realizzazione di una proficua vita professionale a una carriera arbitrale che sta dandogli meritate soddisfazioni.
sono sempre stato scettico nei suoi confronti, per preconcetti legati alla parte atletica. ma come il buon vino, ha saputo maturare in CAN in maniera straordinaria e dimostra che non occorre essere un atleta straordinario per arbitrare bene una gara di serie A.
Ecco, questa è la grande normalità di Aureliano, e un valore da perseguire e valorizzare: il valore di una placida normalità. Aureliano fa sempre le cose semplicemente, non è un personaggio, non si monta la testa, è concreto e coerente.
E chi vive anche solo di striscio quegli ambienti sa' molto bene ... come possono essere "toxic" certi complimenti. Sei bravissimo ... sei in serie A ... sei un numero uno.
Ecco, a me Aureliano da l'impressione di essere un solido professionista affidabile. Questo non significa che lo designerei per arbitrare un Derby che vale uno scudetto ... ma significa che è veramente il prototipo dell'Associato all'AIA perfetto.
Ho imparato a rispettarlo nel tempo, perchè tecnicamente sbaglia pochissimo e anche se non è brillantissimo dal punto di vista atletico ... è un buon elemento.
Che merita di stare dove sta!
In questo, secondo me Rocchi sta agendo con lungimiranza e intelligenza manageriale acuta. Sta creando una nuova generazione di affidabili.
Magari ... se capita ... non necessariamente marcantoni tutti muscoli. Ma che coltivano anche il muscolo più importante: il cervello!
Mi ricorda Sergio Coppetelli.
Ps quoto tutto tranne "Questo non significa che lo designerei per arbitrare un Derby che vale uno scudetto...".
Io invece ce lo manderei ad occhi chiusi e la metterebbe in banca, fidati.
Anche se fosse lunedì e...nevicasse sotto la Mole antonelliana...
val35 ha scritto:bracco75 ha scritto:Observer ha scritto:sicuramente Aureliano è un elemento interessante da un punto di vista antropologico/arbitrale. E' un raro esempio di un professionista, serio, perbene, che non molla mai, e che riesce a conciliare la realizzazione di una proficua vita professionale a una carriera arbitrale che sta dandogli meritate soddisfazioni.
sono sempre stato scettico nei suoi confronti, per preconcetti legati alla parte atletica. ma come il buon vino, ha saputo maturare in CAN in maniera straordinaria e dimostra che non occorre essere un atleta straordinario per arbitrare bene una gara di serie A.
Ecco, questa è la grande normalità di Aureliano, e un valore da perseguire e valorizzare: il valore di una placida normalità. Aureliano fa sempre le cose semplicemente, non è un personaggio, non si monta la testa, è concreto e coerente.
E chi vive anche solo di striscio quegli ambienti sa' molto bene ... come possono essere "toxic" certi complimenti. Sei bravissimo ... sei in serie A ... sei un numero uno.
Ecco, a me Aureliano da l'impressione di essere un solido professionista affidabile. Questo non significa che lo designerei per arbitrare un Derby che vale uno scudetto ... ma significa che è veramente il prototipo dell'Associato all'AIA perfetto.
Ho imparato a rispettarlo nel tempo, perchè tecnicamente sbaglia pochissimo e anche se non è brillantissimo dal punto di vista atletico ... è un buon elemento.
Che merita di stare dove sta!
In questo, secondo me Rocchi sta agendo con lungimiranza e intelligenza manageriale acuta. Sta creando una nuova generazione di affidabili.
Magari ... se capita ... non necessariamente marcantoni tutti muscoli. Ma che coltivano anche il muscolo più importante: il cervello!
Mi ricorda Sergio Coppetelli.
Ps quoto tutto tranne "Questo non significa che lo designerei per arbitrare un Derby che vale uno scudetto...".
Io invece ce lo manderei ad occhi chiusi e la metterebbe in banca, fidati.
Anche se fosse lunedì e...nevicasse sotto la Mole antonelliana...
Bracco noto che sei fortemente legato a Coppetelli . Nei raduni del Lazio è sempre presente, forte spirito e attaccamento all'associazione che dimostrano in pochi. Ultimamente mi è sembrato un pò acciaccato, gli anni stanno passando
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