da Strada Statale il mar nov 29, 2022 11:46 am
Quello che stiamo sentendo e leggendo in questi giorni rappresenta certamente il momento più basso e triste per l’Associazione ma la cosa più triste, inquietante e paradossale è che, ad oggi, non c’è un responsabile o almeno qualcuno che abbia fatto un passo indietro.
Sostengo questo non da tifoso dell’ultima ora bensì da associato vero, da colui il quale la domenica va sui campi di periferia ad incoraggiare giovani ragazzi che non conoscono minimamente cosa sia una commissione di disciplina oppure un componente nazionale. Ma proprio per loro, per questi ragazzi, bisogna fare chiarezza, essere onesti e responsabili.
Per tale ragione voglio esaminare quanto accaduto in questi due anni partendo proprio dalla fine, dal caso del Procuratore arbitrale che, ricordiamo, è stato investito di tale importante incarico da questo CN formato da persone esperte e navigate che non più di qualche mese fa gli concedeva la Benemerenza superando i criteri stabiliti dal Regolamento nonostante fosse sprovvisto dei requisiti richiesti oltre a conferirgli un importante ed illustre riconoscimento il premio “Lo Bello” quale miglior dirigente.
Dopo tutto questo, il senso di responsabilità di coloro i quali si sono da sempre professati “puri e purificatori” del vecchio sistema hanno avuto l’ardire (o incoscienza vedremo in futuro) di scaricare la responsabilità sul vecchio Presidente nonostante il nome dell’ormai ex Procuratore era stato formulato all’epoca dall’attuale Presidente (notizie di questi giorni mai smentite) per poi essere confermato di anno in anno dall’allora Presidente ma con accettazione dell’allora CN (a cui partecipavano anche persone di questo CN).
Già questo comporterebbe una assunzione di responsabilità (non avvenuta) ma il grosso è emerso nel corso della riunione con i presidenti che conferma ancora una volta l’irresponsabilità e l’inadeguatezza di questo CN. Tanti si sarebbero aspettati una manifestazione di responsabilità, con l’incarico rimesso nelle mani dei Presidenti che avrebbero dovuto decidere cosa fare e come continuare. Invece il Presidente ha esposto la vicenda con uno scarico di responsabilità imbarazzate:
A – Ci si è giustificati sostenendo che l’ex Procuratore è stato inserito nei ranghi disciplinari dal vecchio Presidente nonostante la direzione della Procura, la Benemerenza e il premio “Lo Bello” sono stati attribuiti da questo CN;
B – Hanno comunicato che nel proprio programma elettorale era prevista la “revisione” della Giustizia domestica e, pertanto, la sottrazione coatta da parte della Federazione è stato soltanto un modo diverso per attuare un programma elettorale (è stata tolta coattivamente e per gravissimi motivi);
C – Si è sostenuto che l’AIA non avrebbe potuto controllare i CV dei propri associati (ma se per fare lo spazzino al Comune ormai ti chiedono il casellario giudiziario ed i carichi pendenti, come questo non avviene nell’Associazione che gestisce tanti interessi);
D – Il Vice Presidente ha informato i presenti che la FIGC opererà un bando di concorso per la selezione di persone qualificate per aumentare il numero dei giudicanti e dei requirenti, sottolineando che provvederà a “segnalare” coloro i quali già ricoprivano tale incarico (occorrerebbe ricordare che la ratio del concorso è quella di scegliere i più meritevoli e non i conoscenti e/o sostenitori nominati dal CN).
Ma per scrupolo professionale mi sono dilettato (è un eufemismo) a rileggere ed analizzare quanto accaduto sino ad oggi a partire dal 14/02/2021.
1) Sono stati riammessi alla CAN di due arbitri (direi osservatori) a fronte di due sentenze dei Tribunali Federali di natura contraria (nessuna spiegazione è stata fornita);
2) L’accordo transattivo avvenuto con i due arbitri e i loro legali non è stato mai palesato (specialmente la parte economica) nonostante in campagna elettorale si era detto altro in merito alla trasparenza sulle retribuzioni (anche queste sono un tabù).
3) Le modifiche ai regolamenti AIA giunte a campionato terminato che hanno portato un Tribunale FIGC a dichiarare “Quattro assistenti illegittimi" nonostante ancora oggi operano alla CAN (e nessuna spiegazione è stata fornita);
4) In virtù di quanto sopra è stato prima dismesso e poi riammesso alla CAN da un Tribunale Federale l'assistente arbitrale Macaddino ingiustamente dismesso (perché non è stato esteso questo provvedimento anche agli altri dismessi???);
5) Il caso dei voti alterati nei quali nessuna sanzione ne tantomeno nessun procedimento disciplinare (neanche archiviato) è stato aperto nei confronti dei componenti dell’allora CN (nessuna spiegazione veniva comunque fornita);
6) Il caso dei rimborsi alterati dove (anche alla luce delle notizie di questi giorni) ci sono stati trattamenti differenziati tra gli associati (chi ha confessato, chi è stato occultato, chi è stato in qualche modo giustificato, chi è stato truffato, chi ha reiterato);
7) L’intervento del Presidente Gravina a bloccare la riammissione di Bergamo già approvata dal CN;
8) La riammissione alla CAN dell'arbitro Robilotta dopo la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni;
9) Il caso della sezione di Foggia con l’annullamento dell’assemblea e il conseguente commissariamento dichiarato illegittimo da una sentenza del Tribunale Federale;
10) La Sconfitta al Collegio di Garanzia del Coni con revisione del procedimento per l'arbitro Giacomelli;
11) La mancata apertura di Procedimenti disciplinari (a carico di tutti i coinvolti) nel caso dell'assistente Avalos;
12) La mancata sospensione cautelare dell’ex Procuratore a seguito del deferimento da parte della Procura della FIGC (ha continuato ad agire indisturbato);
13) Il velocissimo percorso di crescita della collega Caputi;
14) La nomina a Procuratore, il conferimento della Benemerenza senza requisiti, il Premio “Lo Bello”;
15) L'apertura di oltre 1700 procedimenti disciplinari;
16) Il caso delle registrazioni audio a Foggia dove coloro i quali sono stati minacciati (hanno effettuato registrazioni) sono stati processati e coloro i quali hanno minacciato nulla;
17) Il voto favorevole alla sottrazione coatta della Giustizia domestica all’interno del Consiglio Federale;
18) Lo scarico di responsabilità in capo al Presidente di Sezione per il caso Procuratore con l’annuncio di una possibile decadenza mai realizzata perché contraria alle norme regolamentari.
19) L’attribuzione di responsabilità al Presidente di Sezione di provenienza dell’ex Procuratore, con l’annuncio di un commissariamento quasi immediato disposto in una domenica di novembre per poi ricapitolare su se stessi non potendo provvedere in tal senso in assenza di un procedimento disciplinare.
Secondo la mia personale opinione tutti questi aspetti fanno emergere una dirigenza non adeguata ai bisogni degli arbitri, di quelli veri, di quelli dei campetti.