da Georghe84 il mar dic 17, 2019 1:07 pm
Come alcuni ricorderanno (perché l'ho già scritto in passato), io non sono mai stato arbitro AIA, bensì giocatore e dirigente in LND; ed ho una piccola esperienza di arbitraggio nei tornei di calcio a 5 (di quelli con "poche tutele" per i DDG).
Quindi io ti offro la prospettiva opposta, seppur con un'esperienza più da calcio a 11 che a 5.
Da giocatore (alla fine sempre capitano) io ero uno di quelli che parlava molto in campo, con compagni, avversari e DDG. Con massimo rispetto, ma anche con decisione, avendo una discreta conoscenza regolamentare. Difatti tante volte mi è capitato (specie in Terza e Seconda cat., quando avevo ruolo da dirigente) di confrontarmi a fine gara con alcuni DDG, specie giovani, in modo molto costruttivo.
Quanto a te, non esistono comportamenti "standard" ed effettivamente non sei tenuto a giustificare niente. Tuttavia, specie nel calcio a 5, nel quale il campo è piccolo, per cui se parli ti possono sentire un po' tutti, a volte ti può semplificare la vita ed evitare proteste (con conseguenti atteggiamenti antipatici e sanzioni) se tu previeni la protesta.
Mi spiego (con la mia piccola esperienza di arbitraggio, che è mia e non dico per forza che sia la migliore). Ad esempio, quando c'è un contrasto che secondo te è "buono" ma ti rendi conto che sia al limite, piuttosto che restare impassibile (atteggiamento che qualcuno può interpretare come un "se lo è perso", per cui può provare a farti pressione) puoi dire a voce chiara "buono" (oppure "gioca" oppure "palla"), insomma, far capire che hai visto e deciso e non che semplicemente hai lasciato giocare perché non sapevi che fare.
Dinanzi ad una protesta "robusta ma educata" spesso è disarmante che il DDG risponda "ho visto così, non sono infallibile, ma non posso fischiare ciò che non vedo" (o parole simili). Si tratta di un atteggiamento umile ed umano dinanzi al quale il giocatore con cervello (sottolineo, con cervello) di norma non ha niente da controbattere e ti dà la mano!
Per me il concetto è questo: molta prevenzione; umanità e comprensione, finché è possibile; fermezza massima, invece, col più piantagrane di ogni squadra (sia giocatore o dirigente) per far capire che sei comprensivo ma non lo zimbello.
Spero di esserti stato utile e... AUGURI!