Abdullah Öcalan 1998

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Abdullah Öcalan 1998

Messaggioda emiro1965 il sab mag 06, 2023 11:35 am

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Il prossimo derby europeo delle due squadre di Milano mi ha fatto tornare indietro con la memoria a maggio 2003 alla precedente semifinale tra i due club. Andata 7 maggio 0-0 arbitro Ivanov ritorno 1-1 il 13 maggio arbitro uno dei miei arbitri preferiti di allora e di sempre , Gilles Veissiere da Nice Cote d'Azur.
Calmo, sereno, dinamico e preciso, grande stile ed eleganza, a mio avviso il miglior arbitro francese di sempre ( non me ne vogliano gli ammiratori del grande vecchio e di Joël Quiniou ) nemico del "marsigliese" al quale attribuisce una gestione dissennata degli arbitri francesi 2004-2008 (succedette a Voutreut, il grande vecchio) e il conseguente vuoto di arbitri d'oltralpe negli anni successivi in FIFA. Il marsigliese poi andò a lavorare in Romania.

Nel 1998 Gilles fu al centro dell'attenzione perchè fu designato dalla UEFA per dirigere una delicatissima partita al centro di un intrigo politico diplomatico tra Italia e Turchia, la partita era Galatasaray-Juventus di Champions...

La parte di storia che lega Abdullah Öcalan e l’Italia dura in fondo poco più di due mesi. Il leader del PKK (Partîya Karkerén Kurdîstan), il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, arriva a Roma il 12 novembre 1998. Lo accompagnano il deputato di Rifondazione Comunista Ramon Mantovani, un ordine di arresto per terrorismo internazionale valido in Turchia, Stati Uniti e Unione Europea, l’affanno di una fuga resasi necessaria -dopo ben diciotto anni passati in Siria- perché Damasco lo ha dichiarato persona non gradita.
Il governo D’Alema, sostenuto da L’Ulivo e proprio da Rifondazione Comunista, si ritrova con in mano la classica patata bollente: Ankara e il Dipartimento di Stato americano spingono verso l’estradizione in Turchia e anche i tedeschi vorrebbero la testa di Öcalan; il leader curdo ha, però, chiesto asilo politico appena giunto in Italia. Sul piatto non c’è solo il fatto che ridurre il PKK a mera organizzazione terroristica significherebbe chiudere ancora una volta gli occhi sulla situazione dei curdi, divisi tra più stati e oggetto di forti repressioni in Turchia e Iraq. C’è anche un problema tecnico: il diritto costituzionale non permette all’Italia di spedire Öcalan in Turchia, perché lì la pena per i reati contestatigli è la condanna a morte.
L’epilogo arriva il 16 gennaio 1999, quando il governo italiano decide di sbarazzarsi di questa patata e invita il leader curdo ad abbandonare Roma con la promessa di “chiedere subito all’Unione Europea un’iniziativa per porre la situazione curda al centro dell’attenzione”, proprio mentre i giornali cominciano a essere riempiti dai delitti dei serbi a Pristina e dei diritti dei kosovari a cui la Nato riserverà più udienza. Öcalan ricomparirà all’aeroporto di Nairobi il 15 febbraio, quando sarà catturato dagli agenti dei servizi segreti turchi, la decisione affermativa sulla sua richiesta d’asilo in Italia arriverà, invece, puntuale, il 4 ottobre 1999
Nonostante i soli sessantacinque giorni di durata, il “caso Öcalan” ha lasciato scorie nella memoria di molti, e non per l’enigmatico operato delle forze politiche al governo, ma perché l’impasse diplomatica tra Italia e Turchia ha registrato il momento di più alta tensione a margine di una partita di calcio.
Il 25 novembre 1998, per il quinto turno della fase a gironi della Champions League, la Juventus è, infatti, attesa a Istanbul dal Galatasaray. I bianconeri non hanno intenzione di recarsi in un paese in cui sta montando la protesta anti-italiana e vorrebbero il campo neutro. La UEFA è contraria, anche per un motivo sportivo: il Galatasaray non è diretto responsabile della tensione in corso tra Italia e Turchia e ha il diritto di giocarsi all’Ali Sami Yen le sue chance di qualificazione, che sono alte visto che guida il girone con 7 punti all’attivo. Il massimo organismo europeo del pallone decide salomonicamente che la partita va disputata il mercoledì successivo, 2 dicembre, sempre a Istanbul e invita tutte le autorità interessate a rendere questo match possibile.

I turchi non la prendono bene ed esplode la rabbia per questa “altro scandalo”, per questa ulteriore ingiustizia perpetrata ai danni del popolo turco: Öcalan compare con la maglia bianconera in un fotomontaggio mandato in onda su di un canale tv di secondo ordine e monta talmente l’odio anti-Juve che il Besiktas spontaneamente decide di spostare il derby previsto il 29 novembre ad altra per non intaccare la concentrazione dei rivali di sempre del Galatasaray!
I giorni intanto passano. La UEFA rimane inamovibile a una settimana di pressioni juventine per giocare altrove e così i bianconeri guidati da Lippi pianificano la trasferta in modo da stare in Turchia meno di 24 ore, nonostante la multa che ne conseguirà. Arriva finalmente il 2 dicembre. Allo stadio del Galatasaray e nei dintorni vengono spiegati ventimila agenti, i ministri Fassino e Melandri -in trasferta a Istanbul anche loro- non riescono a incontrare nessun rappresentante del governo turco, ma la partita non ha intoppi e scorre via come un normale match con un’ingente posta in palio.
La Juventus ammalata di pareggite coglie il suo quinto X in altrettanti incontri e si mangia le mani, perché a pochi minuti dal termine va in vantaggio con Nicola Amoruso, subentrato a Pessotto a metà ripresa. Poi, in pieno recupero, un altro panchinaro, Suat, pareggia in mischia sfruttando un assist del piccolissimo Arif che riesce ad anticipare il macchinoso Tudor. Gli attesi Hagi, Hakan Şükür, Inzaghi e Zidane non sono decisivi, l’arbitro Viessiere, contestato e temuto dall’allenatore dei turchi Terim, non incide sul risultato e alla fine tutta la bolla di paura svanisce. La palma del migliore se l’aggiudica così Umberto Agnelli, che con l’arroganza del primo della classe, dichiara ai giornalisti: “Dovevamo portare qui Bertinotti e poi mandarlo in Kurdistan!”
La cosa bella è che, nonostante tutto, i bianconeri riusciranno a passare il turno, battendo 2-0 il Rosenborg due settimane dopo e sopravanzando il Galatasaray, sconfitto 2-1 dall’Athletic Bilbao.
(fonte : http://www.calcioromantico.com/a-spasso ... -juventus/)

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Re: Abdullah Öcalan 1998

Messaggioda BlueLord il sab mag 06, 2023 5:34 pm

Bravo il direttore francese, trova oggi un erede molto cospicuo in Turpin.
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Re: Abdullah Öcalan 1998

Messaggioda emiro1965 il sab mag 06, 2023 5:57 pm

BlueLord ha scritto:Bravo il direttore francese, trova oggi un erede molto cospicuo in Turpin.



Assolutamente si, diverse caratteristiche in comune la signorilità e la calma. Ma uno è del nord, centro nord e l'altro del sud, correnti diverse.
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