A capo della Procura, buon senso vuole che ci vadano persone con un Curriculum in materia giuridica di altissimo piano. Un avvocato di professione o un ex magistrato. Metterci uno solo perché laureato in legge non mi pare una bella idea e il fatto che fosse un Ufficiale ( ex..mai stato..,chissà..non ci ho più capito più nulla) dei Carabinieri è pure un aggravante a mio avviso nella scelta (per una congenita visione "colpevolista").
Detto che quindi la scelta del D'Onofrio non mi è mai parsa azzeccata, le sentenze hanno dimostrato che il Management non sapeva, che sono stati presentati documenti falsi e che il curriculum arbitrale del D'Onofrio (nell'ambito della Giustizia domestica) era intonso .
Peraltro il Team Trentalange, a mio modesto avviso, ha fin da subito mostrato una certa inesperienza sotto l'aspetto giuridico, non avendo un gran supporto. Cosa che MN invece aveva sia da Perinello che da Pisacreta (oltre che due eccellenti avvocati a capo della Procura e delle Commissioni di Disciplina).
Una scelta errata. Certo e tanto più a posteriori. Ma di scelte errate negli anni , ne sono state fatte sicuramente anche nella collocazione di persone inidonee nelle Commissioni tecniche, a esempio.
Il problema , di fondo, al di là delle ennesime guerre ad personam che ancora questa discussione propone, guerre che ormai è chiaro nascono da fattori spesso personali, che l'AIA non forma i suoi dirigenti, ma li sceglie o su rapporti fiduciari di amicizia o su presunte capacità dovute al percorso tecnico .
E quando si lascia la scelta non a strutturazioni oggettive ma a sensazioni o affidamenti soggettivi, l'errore è sempre dietro l'angolo.