The_newfalse ha scritto:È chiaro che vogliono fiaccarlo ...per farlo dimettere (così si andrebbe al voto).
Loro, invece, dovrebbero dimettersi, ma non lo fanno, perché saremmo commissariati, e (metteteci voi l'avverbio, finalmente o sfortunatamente) farebbero fatica a riemergere.
per me non è affatto chiaro, sai.
Un gruppo di Colleghi che scrive direttamente al CONI non penso che possa ambire a grande considerazione a livello federale, o di comitato olimpico. giacchè pare che il CONI abbia già risposto dando ragione al Presidente.
Non capisco il senso di tutto questo.
Considerando che la vita di una Associazione come l'AIA non può prescindere da un interscambio costante con la FIGC e con il CONI ... stante il fatto che l'AIA non ha una propria autonomia amministrativa ed economica, non capisco comportandosi in questo modo quale sia il disegno in prospettiva.
A me sembra che questo modo di fare, possa essere allettante per qualche presidente di sezione che ha poca dimestichezza con l'intimo funzionamento della macchina federale, tutt'al più ... ma una volta esaurito l'appeal elettorale cosa rimane?
Ma davvero pensiamo che questo comportamento sia un modo utile e soprattutto profittevole (da un punto di vista dei risultati) di comportarsi nell'ottica di emancipare l'AIA!
Ma davvero qualcuno pensa che comportandosi in questo modo, un giorno il Ministero, o il CONI, concederà autonomia amministrativa all'AIA.
A quella Associazione che annoverava tra i propri quadri dirigenti di primo livello, un Associato accusato di crimini gravi.
A quella Associazione a cui si è visti costretti a avocare la potestà disciplinare interna?
Io non discuto sulla nobiltà degli intenti. Forse ....
Ma sui metodi davvero si!
Li trovo poco ortodossi e poco istituzionali.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)