Io ritengo che l'eventuale promozione di Giua sarebbe non solo meritata ma anche necessaria: se in questo momento si è creata una voragine dietro ai top è proprio perché l'AIA ha optato per una strategia conservativa. Adesso scommettere, che lo si condivida o meno, è indispensabile per tentare un rilancio internazionale che non è impossibile: la nostra associazione deve puntare sui giovani. Sta ai dirigenti (tutti di ottimo livello) gestirli al meglio, conoscere i loro punti deboli e affiancarli in un processo di maturazione e rafforzamento a cui, se ben indirizzati, non possono rispondere che bene.
Personalmente, credo che mandare un talento come Giua nelle mani di un dirigente dalla caratura e dall'intelligenza Rizzoli, sia tutt'altro che una scommessa o una forzatura.
Suvvia, cerchiamo di essere lucidi, guardiamo in faccia la realtà: Abbattista è un ottimo arbitro, potrebbe dirigere anche qualche gara di terza /quarta fascia in A ma ha 37 anni: non potrà MAI diventare internazionale e potrà dirigere le prime gare impegnative a 40-42 anni, che senso ha?
Sarebbe totalmente inutile un elemento di questo tipo in un organico dove la posizione che andrebbe ad occupare è già coperta da un numero sufficiente di colleghi che non possono - per ragioni numeriche, tecniche, anagrafiche - ambire a qualcosa di più.
Questo non significa che non meriti la A o che non sarebbe all'altezza, ma semplicemente che è arrivato tardi, il suo treno è passato; in questo momento è più utile a dirigere le gare più toste di B che gli scarti di A, perché, per quanto bravo, un arbitro di 37 anni non può levare le gare "palestra" (scontri di seconda fascia per intenderci) ai più giovani, che possono, almeno potenzialmente, puntare a traguardi importanti e hanno bisogno di rafforzarsi dirigendo gare di questo tipo.
Abbattista è un ottimo arbitro, con futuribilità prossima a zero.
Giua è giovane, talentuoso, naturale e moderno: plasmato e smussato da Rizzoli può rappresentare una vera e propria risorsa per l'AIA.
Sacchi è un altro arbitro che sarebbe teoricamente pronto, ma a 35 anni si trova sul filo del fuorigioco, in un momento in cui finalmente il programma e la filosofia dell'associazione sembrano mirare, con le dovute precauzioni, al modello spagnolo; prova ne è la seconda uscita di Volpi ma anche il continuo utilizzo di Massimi e Marinelli in terne TOP.