da Donda22 il mar feb 11, 2025 3:04 pm
Come tutti sappiamo, la verità sta nel mezzo.
La verità è che da settimane come queste, purtroppo, nascono poi idee che si concretizzeranno nel futuro medio/prossimo (massimo 10 anni), cioè una line-technology su tutto il campo, una responsabilizzazione del VAR anche sulle seconde ammonizioni (con future polemiche anche sulle prime, ovviamente) ed una graduale scomparsa dell'assistente ad alti livelli. Brutto da dire, ma il ruolo dell'assistente (già di per se moooolto ridimensionato oggi) sarà il prossimo a scomparire o a subire un nettissimo variamento.
Detto ciò, l'errore sul dentro/fuori non è imputabile al solo assistente, che ricordiamo deve stare attento a miliardi di cose oltre al dentro fuori, ma anche del AE che è il più vicino ma posizionato leggermente male. Era difficile, ovviamente, ma il calcio di oggi non permette più errori senza poi scaturire in una polemica, purtroppo. E' una cosa che non mi piace, sia chiaro, ma al calcio non interessa il protocollo o non protocollo, al calcio interessa la decisione giusta e apprezza molto di più un quarto uomo che sbircia sulle tv a bordocampo in Italia-Francia per espellere Zidane rispetto ad un VAR che non può bisbigliare al AE che la palla è uscita e modificare la sua decisione (cosa che, tacitamente, succede molto più spesso di quel che pensiamo). A volte bisogna farsi furbi, per lo meno questo è ciò che penso.
Per me l'errore di fondo più grossolano rimane il rigore.
Non dico sia semplice, non lo è e non lo sarà mai sebbene la regola sia ben codificata, semplicemente perché le casistiche di tocco di mano solo statisticamente migliaia, ma come detto prima bisogna essere furbi.
Un fallo di mano, codificato, è sempre fallo di mano, su questo siamo assolutamente d'accordo. Un fallo di mano lo è fuori area così come lo è in area, anche qui siamo d'accordo, così come siamo d'accordo nel non dover scendere a "questo è fallo fuori, ma troppo poco per essere un rigore", cosa che ha un fondo di verità ma ancheun fondo di bugia. Ma cavoli, almeno negli episodi controversi in cui l'AE non ha fischiato (perché non ha visto, soprattutto, o non ha valutato quel tocco falloso) FACCIAMOCI FURBI.
Per me è un delitto non fischiare il rigore di Atalanta-Torino, sarà anche naturale il braccio (e non lo è, è largo, il difensore è solo e sta prendendo quanto più spazio possibile per intercettare la palla), ma se praticamente para un cross che sta arrivando al centro dell'area io due domande sull'impatto che ha questo tocco sul gioco me le devo fare.
Allo stesso modo, se un difensore è in caduta dopo un contrasto aereo e la palla, dopo esser stata deviata dall'attaccante autore del contrasto, lo colpisce sul braccio mentre è addirittura girato, invece di soffermarmi su questi cavoli di slowmo di 1-2 secondi che valutano solo l'impatto e poco altro, guardo l'intera dinamica e guardo anche che quella palla sta andando fuori. In questo modo, se già fischiare quel fallo di mano è (a mio parere) forzato, lo diventerà ancora di più, ed è il gioco del calcio stesso che me lo dice.
Capisco la difficoltà, è innegabile, ma spesso la dinamica, se rivista (e la dinamica viene rivista UNA VOLTA, a volte neanche), ti tira fuori da una situazione spinosa molto più di uno slowmotion.